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Anche il Gruppo Renault sceglie l’idrogeno

La graduale elettrificazione dei suoi veicoli fa parte del piano strategico «Drive The Future» della Casa francese che prevede di realizzare 12 modelli elettrificati entro il 2022. Oltre alle vetture elettriche, ibride e ibride plug-in, ci saranno anche i veicoli commerciali Kangoo Z.E e Master Z.E. alimentati ad idrogeno, un’ulteriore alternativa nella lotta contro l’inquinamento e il riscaldamento climatico

Con l’arrivo sul mercato di KANGOO Z.E. Hydrogen a fine 2019 al prezzo di 48.300 euro + Iva e di MASTER Z.E. Hydrogen che si affiancherà a metà 2020, il Gruppo Renault compie oggi un grande passo avanti nel riconoscimento della mobilità a idrogeno come estensione ideale dell’autonomia per i veicoli ad emissioni Zero. In particolare questi due veicoli commerciali aumentano fino a 3 volte la loro autonomia rispetto all’analogo modello full electric. Il KANGOO Z.E. Hydrogen passa da 230 a 370 km e il MASTER Z.E. Hydrogen da 120 a 350 km e con un tempo per la ricarica di idrogeno di soli 10 minuti.

Rispetto ai veicoli commerciali elettrici tradizionali i quali vengono penalizzati nella portata a causa del peso delle batterie, KANGOO Z.E. Hydrogen pesa solo 110 kg in più rispetto al Kangoo tradizionale e mantiene un volume di carico di 3,9 m3. Stesso discorso per il MASTER Z.E. Hydrogen che ha 2 serbatoi da 2 kg di idrogeno posizionati sotto la scocca e sarà disponibile in 2 versioni telaio e 2 versioni furgone in 2 lunghezze e 2 altezze con un volume di carico da 10 a 20 m3. 

Idrogeno sì, ma in tutta sicurezza

I nuovi motori elettrici per KANGOO Z.E. Hydrogen e MASTER Z.E. Hydrogen così come il sistema fuel cell sono stati sviluppati da Symbio azienda francese controllata da Michelin Group, specializzata nella progettazione e produzione di celle a combustione. Le due società mirano a diventare leader mondiali nei sistemi fuel cell a idrogeno, un settore in rapida espansione.

Per quel che riguarda la sicurezza dei veicoli ad idrogeno, MASTER Z.E. Hydrogen e KANGOO Z.E. Hydrogen hanno ottenuto una certificazione europea di conformità alla normativa CE n°79/2009 del 14 gennaio 2009 sui veicoli a idrogeno.

In caso di sovrappressione o surriscaldamento della cella a combustibile, l’idrogeno viene rilasciato e disperso in meno di 1 minuto

Una strada in salita, ma prima o poi si arriva

Prima di dare retta ai detrattori dell’idrogeno è meglio capire come funziona questo sistema che attraverso una cosiddetta cella di combustione converte l’idrogeno stoccato dei serbatoi (circa 2 kg) e l’ossigeno dell’aria in energia elettrica che va a caricare le batterie e alimentare il motore elettrico. È doveroso precisare che con questo sistema le batterie sono molto più piccole rispetto ai pack presenti sulle attuali vetture 100% elettriche che inoltre necessitano di molto più tempo per essere ricaricate. Da considerare anche il relativo peso maggiore che aggrava sulla vettura, il danno ambientale causato per estrarre il litio di cui necessitano e l’energia elettrica per ricaricarle solo in minima parte generata da fonti alternative.

Le grandi Case vedono lungo

Dopo la Hyundai Nexo, Toyota Mirai, Honda Clarity e a breve anche Opel e BMW, anche il Gruppo Renault si dimostra interessato verso l’idrogeno e completa la sua offerta di veicoli commerciali elettrificati con il KANGOO Z.E. Hydrogen e il MASTER Z.E. Hydrogen. Con questi nuovi veicoli a celle di combustibile (FCEV) il Gruppo Renault punta anche ai mercati dell’America Latina e asiatici che hanno obiettivi molto ambiziosi. La Cina vuole introdurre 1 milione di veicoli a idrogeno entro il 2020, la Corea 80.000 veicoli e 2.000 autobus entro il 2022 e il Giappone con 80.000 veicoli e 1.200 autobus entro il 2030.

L’Italia fanalino di coda

Attualmente è ancora molto oneroso realizzare le stazioni di rifornimento per l’idrogeno, ma in Europa dove sono attive 125 stazioni, la svolta verso l’idrogeno è già iniziata e molti Paesi sostengono fortemente lo sviluppo di questo tipo di mobilità andando ad aumentare le possibilità di rifornimento e proponendo incentivi per l’acquisto. Per esempio in Olanda, dove nel Comune di Rotterdam altre 15 pompe andranno ad aggiungersi a quelle già esistenti, oppure nel Regno Unito dove viene stanziato un contributo di 8.000 sterline e in Francia fino a 16.000 euro per l’acquisto di un veicolo ad idrogeno. Attualmente è la Germania che più di altre crede nel futuro dell’idrogeno, entro il 2030 almeno 1.000 postazioni per il rifornimento andranno ad aggiungersi alle attuali.

E in Italia? Noi siamo un po’ restii alle novità e attualmente ci sono solo 2 possibilità per rifornirsi di idrogeno, una a Milano e l’altra vicino a Trento. Qualcosa comunque cambierà anche se la strada per essere in linea con gli altri Paesi europei è ancora in salita. L’idrogeno esiste sì in natura, ma bisogna estrarlo da dove si trova e poi bisogna decarbonizzarlo, e il modo più rispettoso per l’ambiente è quello di separarlo dai gas naturali con l’elettrolisi che utilizza energia prodotta da fonti rinnovabili e poi ottenere «idrogeno verde».

La Snam che è la principale utilty del gas in Europa, sta facendo grossi investimenti in questa direzione perché inevitabilmente la mobilità ad idrogeno sarà una più economica alternativa per i veicoli Z.E. Previsione confermata anche da Bloomberg New Energy Finance che prevede una riduzione del -70% del costo di produzione di idrogeno entro il prossimo decennio.

Qualunque sia il sistema, l’elettrificazione è il futuro

Per il momento ci sono le altre alternative per le vetture elettrificate, anche se il prezzo ne rallenta la diffusione. Ci sono le ibride, ma le emissioni sono alte, poi ci sono le ibride plug-in, con le emissioni in regola, ma costano circa 8/10mila euro in più rispetto all’analogo modello endotermico, poi ci sono le 100% elettriche, quelle a emissioni ZERO (Z.E.), ma per non salire troppo di prezzo bisogna accontentarsi di un segmento basso e tra queste è saldamente in testa la Renault Zoe che entro dicembre potrebbe superare le 2.000 unità vendute.

[ Paolo Pauletta ]