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Modena Fiere ospita 750 auto di particolare interesse storico

Da domani e per questo solo week-end la settima edizione di Modena Motor Gallery

 

La settima edizione di Modena Motor Gallery sarà aperta dalla mattina di domani, sabato 21 settembre e chiuderà domenica 22 alle 18.00 quindi gli appassionati che vorranno visitare questa particolare esposizione dovranno fare decisamente in fretta visto il poco tempo a disposizione per visitare un evento che è considerato fra i più importanti del settore in Italia e non solo.

In pochi anni la manifestazione si è fatta conoscere all’estero con presenze e promozioni a Parigi, Essen, Salisburgo, Lucerna e Stoccarda dove da tre anni Vision up organizza all’interno della mostra mercato Retro Classics lo spazio «Passione Italiana».
Forti del successo degli scorsi anni (oltre 10.000 i visitatori lo scorso anno) gli organizzatori hanno anticipato numeri che suscitano interesse ed attesa: oltre 360 espositori, 900 auto e moto storiche, oltre  a club, registri storici, musei e automobilia.

Molti dei modelli in mostra hanno segnato la storia dell’automobilismo, ma fra questi mezzi di pregio, ve ne sono alcuni di grande valore ed altrettanto interesse storico e culturale tanto che la sezione della mostra dedicata agli Anni ‘50/’90, che comprende in tutto 11 auto e 11 moto, è stata assicurata per un totale di 15 milioni di euro.

L’obiettivo degli organizzatori di Modena Motor Gallery è quello di creare il giusto mix tra cultura, passione e business nell’ambito dei motori d’epoca.

Le Mostre

De Tomaso

I cinque pezzi unici che accolgono il visitatore all’ingresso della Galleria centrale di Modena Fiere ripercorrono la storia e la produzione della Casa automobilistica fondata proprio a Modena sessanta anni fa dal pilota e costruttore italo-argentino Alejandro De Tomaso, che non produsse solo mega-berline e vetture GT di grande interesse ma tentò anche l’avventura in Formula 1 realizzando la monoposto di F1 gestita nel 1970 dalla squadra di Frank Williams.

Futura

Accanto a «De Tomaso in Galleria», si trova la mostra «Futura» che attraverso progetti e prototipi di auto e moto offre uno sguardo su creatività e design per i mezzi del futuro.

Tra i mezzi esposti: Dallara, Ducati, Maserati e la Covini C6W, un’avveniristica auto a 6 ruote probabilmente ispirata alla allora avveniristica Tyrrel Formula 1 anch’essa a sei ruote che, progettata da Derek Gardner, debuttò al GP di Spagna del 1976.

1950-1990 – 40 anni di stile italiano tra le due e le quattro ruote

Si tratta di una mostra realizzata in collaborazione con Aci Storico e il Circolo della Biella, uno dei più blasonati club italiani di collezionisti e appassionati, che punta a ripercorrere un quarantennio di trasformazioni importanti nel design e nel motorismo del nostro Paese.

Le «chicche»

Ferrari 125 S: nel 1939 Enzo Ferrari lascia l’Alfa Romeo assieme ad un gruppetto di collaboratori tra i quali il progettista Gioacchino Colombo ed il faentino ing. Oberdan Golfieri.

Nel 1947 Ferrari realizza il suo sogno dando vita alla prima vettura con il suo nome: la Ferrari 125 S equipaggiata con 12 cilindri a V da 1.500 cc (cilindrata unitaria 125, di qui la sigla numerica che poi rimarrà un must per alcuni decenni a Maranello).

Un aneddoto interessante riguarda il succitato ing. Golfieri che assieme a Gioacchino Colombo, venendo più volte inviato a Faenza per gustare la cucina romagnola, conosce il Concessionario Fiat Giovanni Minardi con il quale poi progettò la GM75, una biposto corsa spinta da un motore da 750 cc i cui cilindri avevano le identiche misure del motore 125 S (in pratica il V12 1500 cc. tagliato a metà per lungo) e testa a doppio asse a camme

Ferrari 275 GTS Spider 1964

Sostituì la celeberrima 250 Spyder California, e debuttò, assieme alla gemella 275 GTB da cui derivava, al Salone di Parigi del 1964.

La linea era sempre di Pininfarina con cui condivideva la meccanica ma la Ferrari decise di darle una caratterizzazione meccanica meno spinta e quindi 20 cv in meno, diversa e più dolce curva di potenza, ruote a raggi invece che in lega e albero di trasmissione non intubato.

EFFEFFE Berlinetta

Sostanzialmente realizzata a mano oggi secondo i canoni dei mitici anni ’50/’60, con l’utilizzo di macchinari ed utensili che potremmo definire d’epoca in quanto ausilio dei meccanici e dei battilastra che oggi lavorano a quest’auto come si faceva un tempo, quest’auto – che utilizza meccanica Alfa Romeo aggiornata alle necessità omologative attuali – si rivolge a quel pubblico di giovani e meno giovani che hanno vissuto e sognato il mito di quei bolidi che correvano per le strade delle «Mille Miglia», della «Targa Florio» o della «Carrera Panamericana» e che il fine settimana andavano con la stessa auto a teatro.

Per saperne di più  https://www.motori360.it/tag/effeffe-berlinetta/

Hot Rod

Fiat Topolino 1948 altered telaio tubolare con rollcage certificato, motore Chevrolet small block 350 c.i. (5.700 cc) da 600 cv preparato con teste in alluminio e compressore volumetrico 4-71 2 carburatori quadri corpo; carrozzeria in vetroresina con verniciatura metalflake come si usava all’epoca; prestazioni: accelerazione sul 1/4 di miglio 9,5 secondi con velocità di uscita di 240 km/h.

Bugatti EB 110

La Casa Francese fondata dall’omonima famiglia di origine italiana è negli ultimi 30 anni passata più volte di mano e la EB 110 esposta, lanciata nel 1991, è un’auto modenese a tutti gli effetti in quanto prodotta nella fabbrica Bugatti di Campogalliano che l’imprenditore italiano Romano Artioli fece costruire dopo aver acquisito la proprietà della Casa Francese che aveva cessato ogni attività nel 1963.

Gli ingegneri Stanzani e Materazzi profusero il meglio della tecnologia dell’epoca in questa EB 110: dal telaio in fibra di carbonio, alla trazione integrale, fino all’impiego di materiali leggeri come il magnesio e il titanio per il motore, il 12 cilindri, 60 valvole, di 3,5 litri da 560  cv.

Covini C6WA

Vettura coupé due posti, è l’unica supercar al mondo con una configurazione a tre assi e sei ruote. Esiste un famoso precedente, non per la categoria GT bensì in Formula 1 e si tratta della mitica Tyrrel P34 a sei ruote degli anni Settanta.

La Covini ha anch’essa quattro ruote sterzanti all’anteriore, per offrire migliore tenuta di strada grazie alle minori masse non sospese, maggiore potenza frenante, maggiore superficie di contatto sulla strada, diminuzione dell’effetto acquaplaning. Con un motore di V8 di 4.200 cc e quasi 500 cavalli, e una struttura in fibra di carbonio di circa 1150 kg, la Covini C6WA è in grado di sviluppare una velocità di oltre 320 km/h. La personalizzazione può anche includere un motore V12 con oltre 900 cavalli.

De Tomaso Deauville 1972 prima serie

Si dice che De Tomaso preferisse la Deauville (designer Tom Tjaarda) alla stessa Pantera per piacere di guida e prestazioni. Il possente motore V8 (lo stesso della Pantera) e  il telaio progettato dall’ing. Dallara conferivano a questa grossa berlina 4 porte, un comportamento da vera sportiva non paragonabile alle altre berline dello stesso periodo.

Motore Ford V8 5763 cc. da 300 cv
Differenziale autobloccante
Velocità 240 km/h.

Lamborghini 

Miura S

L’esemplare esposto, del 1969, monta il noto V12 4 litri trasversale da 370 cv per 282 km/h ed uno scatto 0/100 km/h 5”5.

Progettata da Dallara, Stanzani e Bizzarrini e disegnata da Gandini per Bertone, è stata costruita dal 1966 al ’73 in 763 esemplari.

400 GT – Anno 1966 – V12 di 4 litri e 320 cv per una velocità massima di 260 km/h – È il secondo modello del Toro. Firmata dalla carrozzeria Touring, deriva dalla 350 GT, con design rivisto e migliore abitabilità.

Bandini

La 750 GTV è un rarissimo esemplare del 1955 equipaggiato con motore 4 cilindri da 750 cc. e 62 cv. Carrozzata da Zagato, la compatta coupé del brillante costruttore e pilota forlivese Ilario Bandini pesa a vuoto solamente 450 kg; ha corso anche a Daytona e Sebring. 

OSCA 

I fratelli Maserati, dopo avere ceduto l’omonima loro fabbrica alla famiglia Orsi, fondarono nel 1947 la OSCA che oltre alle auto da corsa realizzò 128 unità della 1600 GT con carrozzerie firmate da diversi carrozzieri dell’epoca.

La 1600 GT del 1965 è un esemplare rarissimo che monta un 4 cilindri di 1,6 litri da 105 cv e 190 km/h. 

Automobilia

La mostra ospita anche una sezione dove è possibile trovare ricambi, libri, giocattoli a tema, e molto di quanto rientra nella specifica categoria

Modena Motor Gallery è organizzata da Vision up Srl e Modena Fiere e vede la collaborazione di Motor Valley DevelopmentCamera di Commercio di ModenaComune di ModenaBPER banca e gode del Patrocinio di ACI Storico e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

Orari di apertura

Sabato 21 settembre e domenica 22 settembre dalle 9.00 alle 18.00.
Biglietti: intero: € 10,00, ridotto: € 8,00. Ridotto soci ACI e ACI STORICO: € 5,00; ridotto soci Touring Club Italiano: € 8,00; ridotto Conad € 8,00. Bambini sotto i 12 anni: gratuito
Prezzo d’ingresso a € 6.00 per chi si presenta in Fiera Modena con il biglietto dell’evento Universo Ferrari che si tiene a Maranello durante questo week-end.

[ Redazione Motori360 ]