Home > Automotive > Attualità > FCA-Renault: si attende per oggi l’annuncio di una fusione alla pari che varrebbe 33 miliardi

FCA-Renault: si attende per oggi l’annuncio di una fusione alla pari che varrebbe 33 miliardi

La Casa francese (pur con umori diversi al suo interno) ha già presentato il piano al suo Governo ed i CdA delle due Case dovrebbero tenersi questa mattina alle 8.00

Il Wall Street Journal comunica che il Governo francese (che con il 15,01% del  capitale è attualmente il primo azionista di Renault) è già stato informato sia in merito al piano di fusione e sia sull’ipotesi di uno scambio di azioni cui dovrebbe seguire la fusione vera e propria, un progetto che l’attuale Presidente Macron, conosceva per aver partecipato, in veste di consigliere del Presidente Francois Hollande, a simili colloqui tra Fiat e PSA.

Oggi I’iniziativa sarà formalmente esaminata dai CdA delle due Case dopo riservatissimi incontri preparatori avvenuti tra i rispettivi vertici; un pensiero, in questo contesto, non può che andare all’ex A.D. FCA Sergio Marchionne che già tempo fa prevedeva uno scenario mondiale animato da non più di 5 o 6 big players nati dall’aggregazione di più Case, una visione che sembrerebbe oggi concretizzarsi con l’avvicinamento  dei vertici delle due case automobilistiche, intenzionati a creare un unico soggetto in grado di giocare alla pari con gli altri big del settore (FCA si era già mossa in questo senso, esplorando ipotesi simili con la coreana Hyundai e con PSA Groupe).

Il Piano andrebbe ancora definito nei dettagli ma non tutti – in casa Renault/Nissan – sarebbero convinti della bontà di un’operazione che darebbe vita ad un «gruppo» da 33 miliardi di euro in un momento di cambiamenti cruciali, per normative e tecnologie, per l’industria dell’auto.

Come evidenziato alcuni giorni fa dal New York Times, FCA e Renault potrebbero attuare economie di scala razionalizzando ed ottimizzando progettazione e produzione di auto piccole e medie, settore che oggi vede le due Case in forte concorrenza fra loro; se da un punto di visto industriale il progetto si presenta appetibile, l’eventuale impatto sull’occupazione preoccupa le organizzazioni sindacali italiane.

[ Redazione Motori360 ]