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«Nissan Go Anyware Marocco»

Sull’Erg Chebby per guidare sulla sabbia 4 iconici modelli offroad della Casa giapponese, Patrol, Terra, Navara e Titan, motori diversi e caratteristiche diverse, ma sempre a loro agio sui terreni più impegnativi

 

Il Marocco riesce ad accontentare ogni tipo di turista e viaggiatore, tradizioni e cultura nelle 4 città imperiali, Fez, Marrakech, Rabat e Meknès, mare e sport a Essaouira, Agadir e Dakhla affacciate sull’Oceano Atlantico, avventura e relax nella zona desertica prospiciente le città di Erfoud e Merzouga. Qui i turisti arrivano con i bus, i viaggiatori con il 4×4 o con il camper, fermarsi almeno una settimana ai piedi dall’Erg Chabby per apprezzare la bellezza e lo spettacolo offerto dalle uniche dune di sabbia del Marocco, che raggiungono anche i 150 metri di altezza, è una tappa da non perdere.

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Un altro modo per arrivare su quelle magnifiche dune poco lontane dal confine algerino è atterrare al vicino aeroporto Moulay Ali Cherif di Er-Rachidia con un volo da Casablanca o con un charter dedicato. Questa è la soluzione scelta da Nissan per portare i giornalisti provenienti da tutto il Mondo per guidare i 4 modelli cult offroad del marchio: Patrol, Terra, Navara e Titan.

Nel parcheggio fuori dal piccolo aeroporto sono allineate le vetture, l’imbarazzo della scelta e la voglia di mettersi al volante lascia posto alla consapevolezza che nei 3 giorni successivi ognuno avrà la possibilità di guidare ogni modello in ogni condizione di terreno. Ci si divide in 3 gruppi, ognuno con 4 vetture e guidati dal team leader a bordo di una Armada nell’allestimento «Mountain Patrol», come quella (forse la stessa) vista a maggio 2018 all’Overland Expo West di Flagstaff in Arizona. Imbocchiamo la N13 verso sud, una strada asfaltata che in pochi chilometri ci porta fino all’elegante resort Kasbah Hotel Xaluca, alle porte di Erfoud, davanti al quale era stata esposta la Navara Sky Concept compreso il trailer con il telescopio sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) presentata a settembre 2018 al Motor Show di Hannover.

Da qui l’Erg Chebby con la sua morbida sabbia non è molto lontano, ma il tour organizzato da Nissan allunga un po’ la strada, anche perché è necessario guidare i vari modelli anche su terreni accidentati e in Marocco non c’è che l’imbarazzo della scelta. Praticamente ogni traccia che esce dall’asfalto si addentra su piste sassose che mettono a dura prova mezzi e passeggeri.

Proprio da queste parti nel 2006, 2007 e 2008 passava la Paris-Dakar e qualche anno prima, nel 1987, quando la Dakar ha traghettato direttamente dalla Francia in Algeria senza entrare in Marocco, fu proprio una Nissan Patrol turbodiesel, la #211 con Prieto-Termens, chiamata «Fanta Lemon» per i colori dello sponsor sulla carrozzeria, a vincere la categoria Diesel ed è stata anche il primo diesel della storia della Dakar a giungere al traguardo entro i primi 10 della Classifica Generale.

4 modelli ai vertici della categoria

Non tutti i 4 modelli Nissan a disposizione sono disponibili in Europa, il Patrol e il pickup Titan hanno un motore a benzina V8 DOHC da 5,5 litri e 400 cv abbinato ad un cambio automatico a 7 rapporti; il Terra ha un motore Diesel 4 cilindri single turbo da 2,5 litri e 190 cv e attualmente viene venduto in Cina e altri mercati asiatici, mentre in Medio Oriente, Australia e Sud America potrebbe arrivare in futuro; il pickup Navara con il motore Diesel 4 cilindri twin-turbo da 2,3 litri e 190 cv è l’unico in vendita anche in Italia, sebbene qui in Marocco sia stata portata anche la versione AT32 allestita da Arctic Trucks, non presente nel nostro listino.

3 giorni a tutto offroad

Per questo primo assaggio in terra marocchina è meglio mettersi al volante dei potenti V8 che sulle piste sassose e accidentate riescono ad esprimere meglio la loro potenza. Prima di Erfoud si imbocca la R702, una pista che punta verso ovest, è sufficiente inserire la modalità di trazione intelligente e si viaggia a 80 km/h superando solchi e asperità con grande facilità. Il Patrol avanza senza manifestare problemi di trazione o aderenza, le sospensioni a regolazione elettronica attutiscono ogni asperità e il comfort dei sedili rende il trasferimento molto confortevole.

Dopo una trentina di chilometri nel mezzo al nulla di un desolato pianoro notiamo a destra, a circa 300 metri dalla pista un’insolita costruzione triangolare, si tratta dello «Stairway to Heaven», una delle 3 strutture costruite dall’artista tedesco Hannesjörg Voth nel 1987. Le altre due sono la «Spirale dorata» e la «città di Orione», le cui torri sono disposte secondo lo schema della costellazione.

Per il giorno successivo è previsto di percorrere circa 180 km su piste sassose e poca sabbia, ideale per il Titan con il V8 da 5,5 litri. È un pickup di grande dimensione, venduto prevalentemente dove la benzina costa poco, cioè Emirati Arabi, Australia e negli Stati Uniti dove viene prodotto e dove rientra nella categoria dei full size truck insieme al Ram, Chevrolet Colorado e Ford F150.

Su queste piste tortuose e sassose il Titan nella versione crew cab esprime al meglio tutta la sua possanza e i giornalisti americani e australiani devono ammettere che non ha nulla da invidiare ai pickup a stelle strisce, purtroppo però il nazionalismo degli americani è molto radicato e Nissan riesce a vendere con difficoltà 50.000 esemplari all’anno nonostante il prezzo molto concorrenziale che parte da 30.000 dollari e la garanzia di 5 anni.

Con una lunghezza di quasi 6 metri (5.794 mm) e larghezza di oltre 2 metri (2.190 mm), il passo di 3.550 mm e la potenza di 400 cv, il Titan avanza senza problemi sulla pista in terra battuta e attraversa un corso d’acqua stagionale fino a raggiungere Jebl Medouar (Jebel Mudawwar) che tradotto significa «Montagna Tonda», un sito archeologico fortificato utilizzato nei secoli scorsi come punto di transito nelle rotte carovaniere provenienti dal Sahara, poi dai militari durante la colonizzazione francese e ora dai turisti che si accampano. Ma forse l’attuale fama deriva dal fatto in questo sito sono state girate le riprese del film «La Mummia» e «Spectre» della saga 007.

L’ultimo giorno si va finalmente verso Erg Chebby, la grande duna di sabbia che si erge fino a 150 metri di altezza su una superficie di 22 chilometri quadrati, facile da raggiungere e un vero parco giochi per ogni fuoristradista. (ndr. – Poi c’è l’Erg Chigaga, senz’altro più bello, più vasto, più alto e meno invaso di turisti, ma più difficile da attraversare).

Per muoversi agevolmente sulla sabbia, salire e scendere dalle dune, è meglio avere un veicolo leggero, il Patrol e il Titan con il V8 sono pesanti e nonostante i 400 cv affondano facilmente, perciò è preferibile mettersi al volante del Navara, con il suo twin-turbo da 2,3 litri e 180 cv consente di «volare» sulla sabbia. Considerando che in Italia non c’è, è da preferire la versione AT32 firmata Arctic Truks, che a parte l’estetica, ha un’altezza maggiore da terra di +20 mm, una protezione sottoscocca, sospensioni riviste, differenziale anteriore bloccabile, pneumatici Nokian di maggiore dimensione e snorkel, un pacchetto che comunque costa 7.000 euro.

Se non altro per curiosità, su questo terreno è doveroso provare anche il Terra, un SUV non in vendita in Europa, infatti aveva la targa delle Filippine. Purtroppo non sono riusciti a portare il Model Year 2019 introdotto recentemente in Tahilandia. Ma che importa.

Sviluppato sullo stesso pianale D23 del Navara, è equipaggiato con un motore Diesel single turbo da 2,5 litri per 180 cv, l’abitacolo è dotato di 3 file di sedili e può trasportare fino a 7 passeggeri. Considerando la tipologia della vettura, è meno agile rispetto al Navara, ma con la coppia maggiore (450 Nm contro 330 Nm), il Nissan Intelligent Mobility e il bloccaggio del differenziale, sale e scende dalle dune senza problemi e con il comfort da SUV.

[ Paolo Pauletta ]