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Motofinarte: appuntamento domenica prossima a Bergamo

L’asta di motociclette di Finarte si svolgerà il 25 marzo presso il Centro Congressi Giovanni XXIII. Esposizione da venerdì 23 a domenica 25 marzo

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A distanza di 50 anni dalla sua prima asta di motociclette, automobili e automobilia, Finarte torna nel mondo delle due e quattro ruote. All’incanto 129 motociclette, modelli delle case italiane più famose del ventesimo secolo, con particolare focus sulla Rumi, storica azienda bergamasca.

All’asta 40 esemplari degli anni ‘40/’50/’60

La prima raccolta in asta è la «Collezione Migliazzi», frutto della passione per i motori dei fratelli «Gianni e Sergio Migliazzi», che ha scelto Finarte per mettere all’incanto le motociclette, è composta da oltre 40 esemplari degli anni ‘40, ‘50 e ‘60, la maggior parte Rumi.

Gloriosi marchi italiani

Morori360-motofinarte-binelli foto2“Sono molto felice che quest’asta di motociclette si tenga a Bergamo e che la Collezione Migliazzi, dedicata soprattutto alle Rumi, frutto del duro lavoro di chi l’ha raccolta e amata, venga esposta nella sua terra natia – dichiara Sandro Binelli, Capo Dipartimento di Automotive oltre alle Rumi e alle altre moto della Collezione Migliazzi ci sono moltissime altre motociclette dagli inizi del secolo scorso agli anni 90. Andranno all’incanto prevalentemente i gloriosi marchi italiani: moto rarissime e popolari, restaurate e da restaurare, moto da turismo e da corsa, scooter e moto-biciclette, originali o elaborate. La stagione primaverile è appena iniziata e auguro a tutti i motociclisti di collezionare nuove moto e di usarle quanto più possibile”.

Lotti per tutte le tasche

Tra i lotti più interessanti all’asta: una Rumi 125 Turismo (1950) stimata 7.000-8.000 €, una rara Maserati 160/T4 (1956) stimata 5.000 – 6.000 €, una Rumi Junior Earles (1957) da competizione che partecipò alla rievocazione della Milano-Taranto stimata 15.000-20.000 euro, una Chater-Lea Forecar 600 del 1903, eleggibile per la London-Brighton stimata 40.000-55.000 euro, una WOLSIT 600 CC del 1914 stimata 20.000-25.000 euro, ed il «Cucciolo» della Ducati, stimato 5.000-7.000 euro.

Scooter anni ’50 e ‘60

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Tra i marchi più famosi anche la sportiva Mondial 175/200 cc Special preparata da Nerio Biavati (capo meccanico Mondial) e moto di marchi italiani scomparsi sul mercato ormai da anni, come le milanesi Moto Vaga (stimata 10.000-12.000 euro) e Parilla (stimata 10.000-12.000 euro), la torinese Item (stimata 4.000-5.500 euro). Presenti, poi, praticamente tutti gli scooter degli anni ’50-’60: Scoiattolo, Lambretta, Formichino, Vespa e Isoscooter.

Best seller: Piaggio Vesta 98 «Farobasso»

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Una menzione particolare va alla Piaggio Vespa 98 «Farobasso» del 1947 stimata 62.000-75.000 euro. Prodotta dal 1946 al 1948 in due serie, si caratterizzava per il fanale posizionato sul parafango anteriore, tra gli optional il contachilometri A differenza delle altre vespe aveva il manubrio senza rivestimenti in lamiera e quindi poteva essere soggetta ad atti vandalici o furti. Priva di sospensioni posteriori, questa funzione era svolta dalle molle del sellino. La sospensione anteriore, invece, anziché sul lato destro della ruota, come in tutti gli altri modelli, era posta sul lato sinistro. La «Farobasso» telaio n° 7296, motore n° 06317, dotata di targa originale e con soli due precedenti proprietari, è stata costruita negli stabilimenti Piaggio & C. SpA nel 1947 come certificato dal Registro Storico Piaggio Vespa. 

[ Fabio Cauli ]