Home > Automotive > Retromobile 2018, a Parigi l’evento leader per le vetture da collezione

Retromobile 2018, a Parigi l’evento leader per le vetture da collezione

Da 43 anni questo Salone è punto di riferimento per gli appassionati di auto storiche e da collezione, che si ritrovano a Parigi per ammirare e per chi se lo può permettere, anche di acquistare le vetture più esclusive e rare

Retromobile è un evento unico, se non altro per il pregio e il valore delle vetture esposte e messe in vendita dai maggiori rivenditori e collezionisti d’Europa, ai quali si affianca anche la Casa d’aste Artcurial con «pezzi» di assoluto rilievo collezionistico con quotazioni a 6 zeri!

Per venire incontro anche agli appassionati che non dispongono di un budget elevato, per la prima volta è stato dedicato anche uno spazio per la vendita di vetture con una età superiore a 30 anni ed un prezzo inferiore a 25.000 euro. 

2018: un anno di compleanni

 

Retromobile è anche un’occasione per le Case automobilistiche per festeggiare i loro «Anniversari». Renault celebra i suoi 120 anni dalla fondazione con una retrospettiva dei suoi modelli più importanti, ai quali si sono affiancati i primi esemplari provenienti dal Museo di Compiègne ed i mezzi militari del Museo dei Blindati di Saumur.

Citroën, che l’anno prossimo festeggerà i suoi 100 anni dalla fondazione, per intanto festeggia i 70 anni della 2CV che debuttò nel 1948, esponendo il primo prototipo risalente al 1939 accanto ad un altro iconico modello, la Mehari che quest’anno compie 50 anni.

 

Di rango più elevato i modelli con il Double Chevron realizzati per i Presidenti francesi, dalla DS21 del Generale de Gaulle alla recente DS7 Crossback di Emmanuel Macron.

70 anni anche per Porsche, da quel progetto 356 voluto da Ferry Porsche nel 1947 al quale seguì la commercializzazione nel 1948, fino ai modelli più recenti che coniugano sportività ed efficienza con le recenti motorizzazioni ibride, senza dimenticare le oltre 23.000 vittorie nelle corse.

Anche il marchio Honda festeggia i suoi 70 anni, essendo stata fondata il 24 settembre 1948 da Soichiro Honda il quale con un budget di 2.700 dollari decide di produrre motociclette e, in soli 10 anni, diventa il primo produttore al mondo di 2 ruote. Nel 1964 fa il grande passo e produce la sua prima automobile: la S500. Un gioiello di tecnologia con un motore in alluminio sviluppato con l’esperienza motociclistica a 4 cilindri e 531 cc, con doppio albero a cammes in testa, 4 carburatori e trasmissione a catena. Solo un anno dopo, nel 1965, realizza una Formula 1 con un motore V12 creato da Honda e vince il GP del Messico, ma il trionfo arriverà 20 anni dopo con la conquista di 6 titoli costruttori con le McLaren e Williams motorizzate Honda e pilotate da Nigel Mansell, Alain Prost e Ayrton Senna.

La saga Abarth

Esposti a Parigi anche più di 20 esemplari con lo «Scorpione» provenienti dalla collezione privata dello svizzero Englebert Möll per ricordare i 120 anni dalla nascita di Karl Abarth. Vetture dal piglio sportivo, molte delle quali di derivazione Fiat, alcune carrozzate Zagato ad esaltarne il carattere e tutte pluri-vittoriose in ogni tipo di competizione, dalla pista alla montagna. Un patrimonio dal valore collezionistico enorme a ricordare il lavoro e la tenacia dell’ingegnere italo-austriaco che fondò il marchio nel 1949.

Berliet, un marchio storico per i veicoli industriali

Sebbene non sia un’automobile, è doveroso menzionare la presenza del Berliet Centauro, precursore degli attuali autocarri di alta gamma, a ricordare i 100 anni dalla nascita di Paul Berliet, l’imprenditore francese venuto a mancare nel 2012 e fin dagli ‘50 alla guida dell’omonima azienda di famiglia produttrice di veicoli industriali fondata dal padre Marius. L’Azienda, che nel 1964 produceva il 49% dei veicoli industriali francesi, nel 1967 venne acquisita al 97% da Citroën, all’epoca controllata da Michelin. Poi arrivarono gli anni della crisi energetica e nel 1974 il marchio Berliet venne ceduto a Renault e Saviem della holding RVI (Renault Véhicules Industriels), che poi per ragioni di «economia industriale» (politiche), nel 1980 decide di chiudere l’azienda.

A questo Salone di rilevanza mondiale dedicheremo nei prossimi giorni alcuni servizi per ricordare o quantomeno per non dimenticare, alcuni modelli e alcune Case che hanno realizzato automobili entrate di diritto nella storia per la loro raffinatezza ed esclusività o più semplicemente per ciò che hanno rappresentato nel mondo delle 4 ruote.

[ Paolo Pauletta ]