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Milano AutoClassica: grande successo di Case e pubblico

Ancora una volta la kermesse milanese centra i suoi obiettivi: +8% gli espositori, +7,3% i visitatori, eccellente il giro d’affari

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Se i Saloni classici stanno fronteggiando una crisi d’identità che fa sempre più spesso registrare defezioni di Costruttori importanti, quelli riservati all’auto classica, che rappresentano anche un’occasione per la presentazione di modelli attuali, stanno confermando il loro ormai lungo momento di boom.

Passione e buoni investimenti: queste le ragioni di tale successo.

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AXA ART e ADEMY (Automotive Data Evaluation Market Yeld) sottolineano che dal 2006 al 2017 il valore delle auto storiche è aumentato del 192%: una performance che nessun altro tipo di investimento, che non fosse altamente speculativo e quindi altamente rischioso, è riuscito solamente ad avvicinare.

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Le auto da un milione di dollari in su, sono aumentate del 25% rispetto al 2016, mentre le auto «small-cup» (valore inferiore ai 100.000 dollari) e «middle-cap» (valore compreso tra i 100.000 dollari ed il milione di dollari) stanno facendo registrare un marcato aumento degli acquisti.

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Ecco quindi una delle ragioni per cui Milano AutoClassica ha ospitato sui suoi 50.000 metri quadrati di esposizione una folta e selezionata schiera di commercianti che hanno esposto oltre 2.000 auto d’epoca per un valore stimato complessivo di oltre 150 milioni di Euro cui si sono aggiunti ben 150 Aziende specializzate in ricambistica d’epoca e, ovviamente, un congruo numero di Case e relativi reparti classici. 

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Partiamo ora dal Gruppo FCA la cui divisione Heritage ha schierato Abarth Classiche, Alfa Romeo Classiche, Fiat Classiche, Lancia Classiche insieme ai modelli stradali più recenti; particolare risalto è stato dato a impegnativi viaggi e raids – talvolta di valore non solo sportivo ma anche storico – compiuti da alcune delle vetture storiche esposte come la Fiat Campagnola che ha compiuto la traversata africana «Alger – Le Cap» nel 1951. 

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Stabilendo un record tutt’ora imbattuto (LINK), la 131 Diesel Abarth della «London-Sydney» del 1977 cui si aggiungono, per coerenza tematica, la 500 «Overland» del 2007, la Lancia Delta Integrale «Safari» del 1988 e l’Alfa Romeo Giulietta t.i. del 1957, che è stata al seguito della rievocazione della Pechino – Parigi nel 2007.

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FCA, mettendo a frutto l’occasione, alle suddette vetture ha affiancato una Fiat 500 pertinente ad una serie speciale dedicata al 60esimo anniversario dell’intramontabile ex-utilitaria che, in tale speciale versione, riunisce look vintage e connettività, e un esemplare dell’Alfa Romeo Stelvio, passaggio aziendale importantissimo per il brand di Arese essendo il suo primo SUV.

Restiamo nell’ambito del Gruppo FCA per sottolineare la presenza della monoposto F1 126 CK del 1980 (Musei Ferrari) spinta da un 6 cilindri di 1,5 litri caratterizzato dall’inserimento dei due turbo al centro delle bancate.

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Il tradizionale telaio in tubi d’acciaio era irrigidito da pannelli d’alluminio rivettati sui tubi stessi mentre i grandi scambiatori di calore erano alloggiati nelle fiancate ai lati del pilota; in mano all’indimenticabile Gilles Villeneuve vinse a Monaco ed in Spagna (Jarama).

Musei Ferrari hanno portato anche due simulatori di F1 di ultima generazione sofisticati al punto da essere utilizzati dagli stessi piloti titolari per i loro allenamenti che se da una parte sono virtuali dall’altra, dato il realismo dell’esperienza data dal laser scan, le innumerevoli possibilità di configurazione selezionabili in termini di circuiti, condizioni del fondo e regolazione della monoposto, si rivelano estremamente utili proprio ai fini della messa a punto del mezzo per un dato circuito.

I nuovi simulatori di F1, «vestiti» esteriormente da «SF70H», hanno permesso a quanti hanno avuto la fortuna di provarli, di calarsi nei panni di un autentico driver di Formula 1 e condividendone emozioni e sensazioni di guida.

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Fiat torpedo special del 1948: l’esemplare esposto appartiene alla Fondazione Fiera Milano ed è uno dei soli 5 in versione torpedo a 6 posti; la Torpedo è stata prodotta dal 1938 al 1944 da Costruttore torinese che, dopo la fine della guerra, avendo ancora alcuni telai della 2800 in azienda, fece allestire dalla carrozzeria torinese Ellena tre torpedo con una livrea più moderna per compiti di rappresentanza; una di queste venne acquistata dall’Ente Fiera Milano e utilizzata per accompagnare alla Fiera Campionaria capi di stato, ministri e alte personalità.

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Maserati ha esposto a Milano AutoClassica la celebre berlinetta Pininfarina A6GCS-53, la 3500 GT e la Bora. Fu Guglielmo «Mimmo» Dei, patron della Scuderia Centro-Sud, a spingere PininFarina a realizzare una compatta e profilatissima Berlinetta GT – la A6GCS-53 G – su telaio e meccanica della barchetta Sport A6GCS; questa berlinetta la cui estetica era fortemente influenzata dagli elementi in comune con la Sport (telaio e meccanica, le grandi ruote a raggi, gli scarichi laterali e la calandra) ha una linea ancora pienamente attuale ed è ammirata per la sua aggressività. Realizzata in soli 4 esemplari, venne presentata da Pininfarina al salone di Torino del 1954 e fu un felice esempio di fusione tra auto da corsa e vettura stradali.

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La 3500 GT Touring del 1957 fu la prima vettura del Tridente ad essere prodotta in serie e rappresentò quindi la svolta industriale ed il cambiamento dimensionale della Casa stessa; voleva proporsi come ideale concorrente delle GT di Maranello alla cui aggressività e sportività, rispondeva con la sua raffinata eleganza ed il suo maggiore comfort che mascheravano prestazioni comunque di tutto rispetto. Restò a listino sino al 1974 e venne prodotta, nei suoi progressivi aggiornamenti (cambio a 5 velocità, freni a disco, iniezione diretta) in circa 1.400 esemplari.

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La Bora, erede della Ghibli, debuttò al Salone di Ginevra del 1971, e fu una vera e propria rivoluzione: si passò infatti da una GT Coupé a motore anteriore ad una Coupé a motore posteriore centrale spinta da 8 cilindri a V di 90° da 4,7 litri, affiancato nel 1973 da un’unità da 4,9 litri e 330 cv. Progettata dall’ing. Giulio Alfieri e disegnata da Giorgetto Giugiaro era capace di grandi prestazioni ed altrettanto grande comfort. 

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Dal passato ai giorni nostri, ed ecco esposta la Nuova Maserati Ghibli 2018; la nota berlina di fascia alta si è presentata in due nuovi allestimenti: Ghibli GranLusso e Ghibli GranSport, sottolineati da alcuni tratti degli esterni, che ne enfatizzano eleganza e sportività. 

Lamborghini

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È tornata a Milano AutoClassica esponendo due storiche del Museo Lamborghini: la Miura (1966) ed il 4×4 Lamborghini LM002 (1986) mosso da un V12 del Toro che trasmetteva tutta la sua potenza ad una trazione integrale che avrebbe anticipato di almeno 10 anni l’avvento dei SUV di grossa cilindrata.

Accanto a queste due chicche, si facevano ben notare quattro assi made in Sant’Agata: Aventador S Coupé caratterizzata da un design ancora più esclusivo, da un nuovo V12 da 740 cv e dalla nuova LDVA (Lamborghini Dinamica Veicolo Attiva); l’Huracán Performante, che si ripropone con prestazioni ancora più alte grazie – fra l’altro – alla diminuzione del peso conseguita ricorrendo al Forged Composites®, un materiale plasmabile in fibra di carbonio brevettato dalla stessa Automobili Lamborghini. Ed infine Huracán Super Trofeo – quest’ultima arrivata direttamente da Imola, dove ha disputato la Finale Mondiale del Lamborghini Super Trofeo 2017. 

Bentley

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Ha esposto in anteprima la sua nuova Continental GT, affiancata dal SUV Bentayaga equipaggiato con un W12 da 6 litri, 600 cv e 900 Nm di coppia

La GT di terza generazione, appena nominata «GT of the Year» da Top Gear Magazine, è mossa dal noto propulsore W12 da 6 litri potenziato a 635 cv e 900 Nm di coppia (analoga a quella del SUV Bentayaga), distribuita da un nuovo cambio a otto rapporti e doppia frizione. 

Lotus

MOTORI360 - F19 AUTOCLMI 11 017Ha esposto la Exige V6 Sport 380 GP Edition, la vettura più veloce sinora realizzata dal costruttore britannico che sarà prodotta in soli 20 esemplari e la Evora GT 430, supercar più potente di sempre e prodotta in 60 esemplari al mondo.

L’Exige V6 Sport 380 GP Edition è una versione completamente rivista e potenziata della Exige «base» da cui si differenzia nell’aerodinamica, in alcuni particolari del motore (rivisti compressore e centralina; completamente nuovo l’impianto di scarico che si può avere anche in titanio) e per un peso ulteriormente limato (1.076 chili a secco, 50 in meno rispetto alla versione base); il lavoro di alleggerimento che ha riguardato una miriade di componenti: dal lunotto alla struttura dei sedili, dalla batteria all’impianto frenante sino al fascione posteriore.

Il V6 turbo da 3.5 litri da 380 cv a 6.700 giri con una coppia 410 Nm a 5.000 giri, ha guadagnato 30 cv sulla Sport 350 e permette a questa speciale versione di coprire lo 0/100 km/h in 3.7” mentre la velocità massima è di 286 km/h.

Due le modalità di guida Sport e Race, che agiscono sull’acceleratore, sul controllo di trazione e sulla valvola del sistema di scarico. Nuovi anche l’alettone posteriore fisso (+ 60% di downforce) ed i profili posti davanti alle ruote anteriori.

L’impianto frenante si avvale di pinze a quattro pistoncini mentre i cerchi forgiati ultraleggeri calzano pneumatici Michelin Pilot Sport 2. I pochi optional guardano esclusivamente alla prestazione: oltre al già citato scarico in titanio si possono avere solamente molle e alle barre anti-rollio regolabili.

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Con la Evora GT430 si passa sul versante delle Supercar ma sempre alla maniera Lotus: più potenza quindi (ora i cavalli sono 436) ma sempre peso basso (1.258 kg a secco: -26 rispetto alla versione base) per una velocità massima di 305 km/h ed uno scatto 0/100 km/h di soli 3,8”. Sarà prodotta in soli 60 esemplari ad prezzo di listino fissato per l’Italia in 154.900 euro.

Troviamo le differenze dalle Evora «normali» negli elementi di carrozzeria in fibra di carbonio a vista come lo splitter anteriore, le prese d’aria anteriori, gli sfoghi d’aria sui passaruota e quelli dietro le ruote posteriori senza dimenticare l’alettone posteriore; questo affinamento aerodinamico ha prodotto una downforce di ben 250 kg alla massima velocità.

Nuovi anche cerchi e gomme (Michelin Pilot Sport Cup 2 da 245/35 R19 davanti e 295/30 R20) ed ammortizzatori che qui sono degli Öhlins TTX regolabili accoppiati a molle Eibach. Il V6 3.5 turbo eroga ora 436 cv a 7.000 giri/min e una coppia massima di 440 Nm a 4.500 giri/min, grazie al nuovo scarico in titanio ed al volano a bassa inerzia; la trasmissione è stata dotata di un differenziale autobloccante Torsen mentre il raffreddamento del cambio manuale a 6 marce è affidato ad un radiatore prima assente. Tre le regolazioni della dinamica di guida (Drive, Sport, Race e Off) con controllo di trazione, disinseribile, è su cinque livelli. I freni sono degli AP Racing con dischi anteriori ventilati e «baffati» e quattro pinze a tre pistoncini. Gli interni sono caratterizzati dalla presenza dei sedili Sparco in fibra di carbonio, (optional le cinture a quattro punti), dal cruscotto in carbonio mentre volante, plancia, tunnel centrale e pannelli delle portiere sono in pelle e Alcantara.

McLaren

Rappresentata dalla 570 Spider, la nuova scoperta della Casa di Woking; spinta dal rinnovato biturbo V 8 da 3,8 litri (570 cv a 7.400 giri e 600 Nm di coppia tra i 5.000 e i 6.500 giri) situato come sempre in posizione posteriore centrale ed abbinato alla sola trazione posteriore.

Esposta anche, in anteprima nazionale, la supercar 720 S, spinta da un 4.0 V8 biturbo da 720 cv. 

INFINITI

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Il brand premium di Nissan ha esposto le sue Q30 e QX30 (compatte premium/crossover di segmento C, prodotte nello stabilimento di Sunderland, Regno Unito e destinate a tutti i mercati globali).

Morgan Motor Company Ltd.

La storica Casa automobilistica britannica fondata nel 1909 da Mr. Henry Frederick Stanley Morgan, realizza artigianalmente poche vetture l’anno, da sempre caratterizzate da linea retrò, materiali di gran pregio e altrettanto grande carisma.

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Il pubblico di Milano AutoClassica, ha avuto modo di ammirare una Morgan 3 Wheeler argento, una nera Morgan Classic 4/4, la quattro posti che a nostro personale avviso rappresenta una piccola forzatura rispetto alla purezza della bianca Plus 4 a due posti che la affiancava; va anche detto che questo parere del tutto personale è smentito dal fatto che nel 2016 Morgan ha festeggiato gli 80 anni proprio della 4/4 che risulta così essere il veicolo dalla produzione più longeva al mondo .

L’Azienda concentrò inizialmente la sua produzione sui modelli «Three Wheeler» dotati di telaio tubolare, motori JAP di derivazione motociclistica mentre attualmente costruisce oltre 1.300 auto all’anno suddivise in tre linee: Morgan Classic (4/4, Plus 4, Roadster, Plus 8), Morgan Three Wheeler ed Aero 8.

TESLA

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È tornata a Milano AutoClassica con Model X 100D e Model S 75D.

Model X è un SUV ovviamente con trazione integrale di serie e una batteria da 100 kWh (autonomia dichiarata 565 Km), in grado di ospitare sette adulti e rispettivi bagagli. Le portiere posteriori ad «ali di falco», agevolano l’accesso alla terza fila di sedili, anche nel parcheggio più angusto. Di tutto rilievo le prestazioni: i 100 km/h da fermo si raggiungono in soli 3,1”.

Model S è una berlina in grado di accelerare – grazie al powertrain elettrico Tesla – da 0 a 100 km/h in appena 2,7 secondi. Il sistema Pilota automatico è progettato per rendere i viaggi in autostrada più rilassanti e sicuri: con i suoi due motori (anteriore e posteriore) Model S controlla digitalmente la coppia delle ruote anteriori e posteriori in modo indipendente, garantendo una trazione e un controllo in ogni condizione.

Oltre l’esposizione

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Non va poi sottaciuto il positivo riscontro ottenuto dagli eventi organizzati sia nell’Area Incontri di ACI Storico (fra gli altri «Perché Comprarla Classic» ed «Alfa 75 Project») e sia nella Classic Circuit Arena, un tracciato in asfalto da 1,4 km che ha ospitato ben 120 piloti che si sono confrontati in prove come l’Historic Rally, vinto da «Febis» su Lancia Stratos, l’Historic Speed, appannaggio di Giorgio Michele Tessore su Porsche 911 Rsr, Lotus Cup andato a Jurgen Heidenhofer e l’inedito Corso di Regolarità articolato su due prove vinte rispettivamente da Alessandro Traversi e da Massimo Dalleolle. A queste prove si sono aggiunti gli eventi organizzati dal Bergamo Historic Grand Prix e da Grassano Racing.

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Concludiamo con il commento di Andrea Martini, Presidente di Milano AutoClassica: “La settima edizione di Milano AutoClassica si è confermata un palcoscenico dell’eleganza internazionale, grazie all’altissima qualità delle vetture esposte e dell’offerta di modelli classici anche a prezzi alla portata di una più ampia utenza  Il Salone si distingue per la formula originale e molto apprezzata dagli appassionati di motori, che intreccia il passato dell’automobilismo con vetture d’epoca affascinanti e uniche nel loro genere, con la proposta di performanti modelli di produzione attuale, di cui ben quattro anteprime nazionali. Esposta una Ferrari 250 GTO di oltre 42 milioni di euro, dal valore più alto di sempre”.

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[ Giovanni Notaro ]