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FCA cambia: sempre più in automatico…

Crescono anche in Italia gli estimatori del cambio automatico. E il Gruppo torinese non si fa trovare certo impreparato, proponendo sui propri modelli trasmissioni diversificate e sempre più sofisticate a 6, 8 e 9 rapporti, e con doppia frizione Dual Clutch Trasmission

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Probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato che, negli ultimi 5 anni, il mercato nazionale del «cambio automatico» avrebbe fatto registrare un aumento di 6 punti percentuali (dal 14,8% al 20,4%), con una crescita ancor più accelerata negli ultimi due anni, in cui la domanda è balzata di ben quattro punti (dal 16,7% al 20,4%). Come è facilmente intuibile si tratta di una domanda rivolta in gran parte ai segmenti delle berline – sia compatte che medio-superiori – e a quello dei SUV. Per quanto riguarda il segmento C (VW Golf, Opel Astra, Alfa Romeo Giulietta, per intenderci), nel quadriennio 2012/16 il peso dell’automatico è cresciuto dal 10,9% al 27%, mentre nel segmento D (Ford Mondeo, BMW Serie 3, ecc.) il mix si è spostato sull’automatico già da due anni facendo registrare, sempre nel periodo 2012-2016, un aumento del 30,5% (dal 39,3% al 69,8%) con una crescita addirittura del 72% nella fascia dei SUV di taglia grande.

Medesimo trend anche per il mercato Flotte, dal 2012 cresciuto costantemente – sia per le auto in proprietà sia per quelle in noleggio a lungo termine – fino a registrare, tra il 2015 e il 2016, un incremento di 4 punti percentuali passando dal 23% a quasi il 27%. È questo dato, ben sapendo quanto questa tipologia di clientela sia attenta ai costi di gestione dell’auto, è uno dei migliori indicatori sulla raggiunta equivalenza, in termini di consumi, fra cambio automatico e cambio manuale.

Il cambio automatico non solo è ben accolto da utenti e aziende come fattore di produttività (un’automatica è più gradevole e rilassante da guidare, quindi più sicura e confortevole), ma non più additato come responsabile dell’aumento di consumi. A tutto questo si aggiunga poi che un cliente che guida un’auto con cambio automatico risulta, mediamente, più soddisfatto di chi ne guida una con cambio manuale: alcune ricerche hanno evidenziato come ben il 22% della clientela, nella scala degli elementi di maggior gradimento, posizioni il cambio automatico al secondo posto, dopo lo stile e prima dei consumi. Va inoltre sottolineato come, di solito, chi prova questo tipo di trasmissione ne apprezza immediatamente i pregi, e decide di sceglierla anche nel futuro.

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A ciascuno il suo

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FCA è in grado di interpretare le istanze della clientela, e di accogliere questo trend offrendo la trasmissione automatica su gran parte dei suoi modelli. Ma lo fa in modo mirato, modulando accuratamente l’abbinamento dell’automatico sulle caratteristiche specifiche di ciascun marchio del Gruppo, e del relativo modello. Se in pratica le esigenze del cliente Fiat sono orientate a praticità ed efficienza in termini di consumi, e al piacere di guida, quelle del cliente Alfa puntano invece alla sportività che ci attende dal marchio, non disgiunte dal comfort esclusivo tipico di modelli premium come la Giulia e lo Stelvio (quest’ultimo fornito solo con cambio automatico). Ancora più spinta la caratterizzazione sportiva del cambio automatico sulle vetture dello Scorpione, così come la vocazione off-road dei SUV Jeep, e quella mirata a un intenso impiego lavorativo, tipica dei mezzi Fiat Professional.

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La strategia commerciale FCA punta così a un’offerta personalizzata della trasmissione automatica sulla maggior parte dei propri modelli, calibrando con attenzione le caratteristiche – così come un sarto cura i dettagli di un abito – in modo da porre in risalto le peculiarità di ciascun marchio. Per arrivare a questi risultati FCA ricorre alle migliori e più sofisticate tecnologie disponibili sul mercato, messe poi a punto in funzione del brand e del modello. 

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4 tipi di automatico

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Le trasmissioni attualmente offerte da FCA si distinguono a seconda della tipologia di cambio: per i modelli con cambio longitudinale sono disponibili lo ZF a 8 rapporti e l’AISIN 6 rapporti, mentre per quelli con cambio trasversale vi è lo ZF a 9 rapporti, sviluppato in collaborazione con ZF e prodotto nello stabilimento FCA di Kokomo nell’Indiana (USA), e il cambio a doppia frizione (Dual Clutch Trasmission).

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Questo cambio, completamente progettato e realizzato da FCA, è prodotto nello stabilimento di Verrone (Biella), al quale è stato recentemente attribuito il Gold Medal per il World Class Manufacturing, un riconoscimento che significa qualità e soprattutto miglioramento continuo.

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Su queste basi sofisticate basi tecnologiche gli ingegneri FCA lavorano per realizzare trasmissioni «tailor made» per ciascun modello come, per esempio, il cambio automatico a 9 marce per le versioni 4×4 di Jeep Renegade e Fiat 500X, che garantisce nella guida off-road coppia elevata a bassa velocità, mentre il cambio automatico a doppia frizione è stato sviluppato in modo specifico sia per la Fiat Tipo (puntando al comfort ed alla facilità di utilizzo) che per l’Alfa Romeo Giulietta, il cui cambio automatico a doppia frizione assicura un’erogazione di coppia e di trazione continue, e senza perdita di potenza a terra in fase di cambio marcia: una combinazione di fattori che si riflette positivamente sul feeling sportivo che ci si aspetta da un’Alfa.

[ Tony Colomba ]

  

[ Come funziona un cambio a doppia frizione ]

Per capire il principio su cui è basato un cambio automatico a doppia frizione si può immaginare che, all’interno di tale cambio, coesistano due trasmissioni in parallelo: una che raggruppa le marce pari (la seconda, la quarta, ecc.), e l’altra le dispari (prima, terza e così via). La frizione, progettata ad hoc, è in realtà costituita da due frizioni unite, che possono essere chiuse in modo alternato, e che sono connesse rispettivamente ai due cambi sopra citati. Alla richiesta di cambio marcia, il sistema di attuazione idraulico deve semplicemente disattivare il cambio che sta conducendo il moto, e attivare l’altro, il tutto tramite le rispettive frizioni di competenza. L’intera operazione avviene senza che la coppia motrice alle ruote venga minimamente interrotta, dato che l’innesto della marcia da inserire viene effettuato sul cambio a riposo, mentre l’altro sta conducendo il moto. Questa funzione, detta appunto «powershift», rende ininfluente sul comfort di marcia la velocità di esecuzione della cambiata.

Ulteriori peculiarità della nuova trasmissione a doppia frizione sono la flessibilità di applicazione, data la sua compattezza, e l’impiego di doppia frizione a secco («Dry»). Ma qual è la differenza? Le frizioni «Dry», rispetto a quelle in bagno d’olio («Wet»), dissipano energia soltanto durante la fase di slittamento nel cambio marcia e nello spunto, mentre le frizioni «Wet», girando sempre in bagno d’olio, introducono perdite per attrito viscoso, proprio come quelle dei cambi automatici convenzionali, anche quando non sono azionate. Le frizioni «Wet», inoltre, necessitano di raffreddamento forzato con olio, quindi di un continuo dispendio energetico per il trascinamento della pompa d’olio dedicata (assente nel caso delle frizioni «Dry»). Inoltre un cambio automatico «Wet» richiede di circa 4,5 litri di olio cambio in più rispetto al «Dry», sempre per motivi di raffreddamento delle frizioni: l’insieme di queste caratteristiche comporta l’aggiunta di peso, accresce le perdite per sbattimento e, sommandosi, fanno sì che un cambio «Dry» sia circa 6% più efficiente, rispetto al corrispondente cambio «Wet», in termini di consumi.

 

[ Come funziona la mappatura «shift-on-the-fly» sul Cambio automatico trasversale a 9 rapporti ]

La nuova trasmissione automatica a nove marce, completamente elettronica, è un cambio con mappatura «shift-on-the-fly» che consente di scegliere, attraverso il sistema di controllo interattivo Electronic Range Select, tra la modalità completamente automatica, o quella manuale sequenziale. Più di 40 singole mappature ottimizzano la qualità della cambiata migliorando, così, l’economia dei consumi, le prestazioni e il piacere di guida. Per determinare l’impostazione più appropriata, il sofisticato software è infatti in grado di valutare diversi parametri tra cui la coppia utilizzata, i kick-down, le accelerazioni longitudinali e laterali, e le variazioni di pendenza. Per assicurare un miglior comfort di guida, sono stati integrati nella strategia di controllo della trasmissione alcuni parametri aggiuntivi su temperatura, velocità e controllo elettronico della stabilità. Il risultato è un cambio automatico perfettamente adattabile alle condizioni e ai diversi stili di guida. Funzionando a un numero di giri del motore inferiore, sia nel ciclo urbano che in quello autostradale, il cambio automatico garantisce consumi ulteriormente ridotti valorizzando al massimo, a seconda delle diverse marce impostate, i valori di efficienza meccanica.

L’aggiunta di un maggior numero di marce contribuisce, inoltre, a diminuire la percezione della variazione di velocità normalmente associata ai cambi marcia che, grazie agli intervalli regolari tra le diverse marce, risultano quasi impercettibili. Il cambio automatico presenta, al suo interno, quattro gruppi di ingranaggi e sei elementi di innesto – frizioni multidisco, innesti a denti e freni – di cui solo tre aperti contemporaneamente: una soluzione che contribuisce a ridurre le perdite per attrito dovute alla rotazione di più elementi, migliorando l’efficienza dei consumi.