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L’Eurofighter Typhoon a quota 500

Consegnato all’Aeronautica Militare il 500° esemplare dell’Eurofighter Typhoon. Questo caccia multiruolo, cardine della sicurezza aerea e della difesa dei cieli, è il fiore all’occhiello della tecnologia italiana grazie anche all’apporto del gruppo Leonardo, ex Finmeccanica

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Ha i migliori livelli di sicurezza operativa al mondo. Fra tutti i caccia multiruolo di ultima generazione, è quello che vanta il maggior numero di ordinativi (sono 599) e di ore di volo (oltre 385mila). L’Eurofighter, oggi, segna un nuovo traguardo nel numero di velivoli consegnati. Nel mondo, infatti, ve ne sono esattamente cinquecento. E la 500esima unità è stata consegnata alla nostra Aeronautica Militare che, assieme alle Forze Aeree di Germania, Regno Unito, Spagna, Austria, Arabia Saudita, Oman e Kuwait, schiera questo aereo nelle proprie fila.

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L’Eurofighter Typhoon è un programma fondamentale per l’industria aeronautica italiana e per Leonardo in particolare. La multiutility nazionale (nota fino a pochi mesi fa col vecchio nome di Finmeccanica), partecipa direttamente al progetto con una quota pari al 19%, svolgendo un importante ruolo nella definizione, progettazione, sviluppo e produzione del velivolo, frontiera della tecnologia dell’industria europea. Se poi si includono le quote di responsabilità relative alla costruzione della cellula dell’aereo, e quelle relative all’avionica e all’elettronica di bordo, la quota complessiva di Leonardo raggiunge il 36% circa del valore dell’intero programma.

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L’Eurofighter Typhoon ha anche un altro record nel suo palmarés: costituisce infatti, nella storia d’Europa, il principale programma di collaborazione industriale mai realizzato.

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Anche l’occupazione vola

Dietro la produzione dell’Eurofighter Typhoon c’è una complessa, e ramificata attività industriale. Un’attività che impegna, in termini occupazionali, circa 100mila persone, ripartite nelle quattro nazioni partner del programma. Solo per quanto riguarda l’Italia, fra occupazione diretta e quella indiretta, e quella indotta, si arriva a 20mila risorse. Per il Typhoon lavorano nella produzione oltre 400 fornitori sul Continente, di cui 200 in Italia: questi ultimi sono distribuiti sul territorio nazionale, con una percentuale pari al 50% nel Nord e al 50% nel Centro-Sud.

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Il programma è gestito dal consorzio Eurofighter GmbH, società con sede a Monaco (Germania) partecipata da Leonardo, BAE Systems e Airbus Defence&Space per la Germania e la Spagna. Da parte governativa, è gestito dall’agenzia NATO Eurofighter&Tornado Management Agency (NETMA), costituita per soddisfare le esigenze di approvvigionamento delle Forze Aeree dei quattro Paesi partecipanti: Italia, Regno Unito, Germania e Spagna.

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Visita nel 2008 a Grosseto, sede del 4° Stormo, per le 1.000 ore di volo del Typhoon

Visita nel 2008 a Grosseto, sede del 4° Stormo caccia, per le 1.000 ore di volo del Typhoon

I siti produttivi di Leonardo

Oltre a essere uno dei maggiori artefici dell’evoluzione dell’Eurofighter, grazie al nuovo radar a scansione elettronica AESA (Active Electronically Scanned Array: elemento chiave nel processo di evoluzione tecnologica del velivolo), Leonardo è il coordinatore delle industrie coinvolte nel programma Eurofighter sul fronte italiano. Ed è nelle cui aziende nasce buona parte della componentistica dell’aereo. Negli stabilimenti di Torino-Caselle (Torino) si realizzano l’ala sinistra, attività cui partecipa anche il sito di Foggia, la progettazione e costruzione della fusoliera posteriore insieme a BAE Systems; la progettazione e integrazione di alcuni sistemi di bordo quali armamento e navigazione e l’integrazione di tutto il sistema propulsivo. A Caselle, inoltre, si svolge l’assemblaggio finale di tutti i velivoli per l’Aeronautica Militare e di quelli per i clienti «export» di competenza di Leonardo.

Nel sito di Venegono Superiore (Varese) si progettano, sviluppano e producono i piloni sub-alari, i raccordi ala-fusoliera e le carenature in titanio dei motori del caccia europeo. Inoltre nel sito si è svolto un esteso programma di test nella galleria del vento.

Leonardo è anche presente nella progettazione e realizzazione del Ground Support Equipment (GSE) specifico del velivolo: si tratta dei banchi di generazione di potenza ausiliaria, idraulica, elettrica e di aria compressa per l’avviamento del motore e dell’aria condizionata.

Leonardo partner chiave nell’elettronica di bordo

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Nel programma Eurofighter, Leonardo ha una quota di competenza nell’elettronica di bordo del Typhoon superiore al 60%: avionica, sistemi di comunicazione, navigazione e missione, sensori avanzati, sistemi di auto-protezione e simulazione.

L’impegno nel programma coinvolge le attività di varie unità sia in Italia sia nel Regno Unito e, in particolare, quelle dei siti di Nerviano (Milano), Torino-Caselle, Ronchi dei Legionari (Trieste), Pomezia (Roma), Genova, L’Aquila, Montevarchi (Arezzo), Luton ed Edimburgo.

Leonardo guida il consorzio responsabile del radar a scansione meccanica Captor-M e del Captor-E, il nuovo apparato a scansione elettronica che sarà installato sugli esemplari di futura produzione.

Motori360_Eurofighter Typhoon (16)Leonardo guida inoltre il consorzio che fornisce il Praetorian, il sistema di autoprotezione DASS (Defensive Aids Sub-System) contro minacce aria-aria e terra-aria. L’azienda detiene significative responsabilità nello sviluppo di sottosistemi e apparati avionici che fanno parte del Cockpit Display System; del sistema di navigazione (radar altimetro); del Weapon Management System (computer e unità per lo sgancio dei carichi bellici) e del sistema di controllo del volo.

Leonardo guida anche il consorzio che fornisce il sistema passivo all’infrarosso PIRATE (Passive InfraRed Airborne Track Equipment), in grado di scoprire e inseguire potenziali minacce. Si tratta di uno dei dispositivi più avanzati sviluppato per i paesi partner del programma Eurofighter e per quelli export, ad eccezione di Germania e Austria; Leonardo contribuisce al programma anche con la realizzazione della maggior parte degli equipaggiamenti di comunicazione e navigazione dell’aereo: il sistema Identification Friend or Foe (IFF) per l’identificazione amico-nemico; il sistema MIDS Interface Unit (MIU); la Crash Survivable Memory Unit (CSMU); il sistema di atterraggio strumentale Microwave Landing System/MultiMode Receiver (MLS/MMR) e il sistema di navigazione Distance Measuring Equipment-Precision (DME-P). Inoltre, l’Azienda partecipa alla fornitura della Communication Audio Management Unit (CAMU) e della radio V/UHF.

Leonardo contribuisce al programma anche con la realizzazione di larga parte della strumentazione del cockpit. Questi equipaggiamenti sono presenti a bordo di tutti gli aerei e sono all’avanguardia per quanto riguarda l’interfaccia uomo-macchina. Si tratta, in particolare, di pannelli di controllo, tastiere multi-funzionali e schermi totalmente fabbricati nello stabilimento di Montevarchi (Arezzo).

Tecnologie d’avanguardia in continua evoluzione

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Per tutto il ciclo di vita operativa, l’Eurofighter è soggetto a un programma di aggiornamento e miglioramento tecnologico ben definito, che ne garantisce la competitività in uno scenario in continuo mutamento. Tecnologie costantemente in evoluzione, sia a bordo del velivolo sia nell’ambito del supporto logistico, ne aumentano l’efficacia operativa, le capacità di sopravvivenza e l’economia di gestione.

L’Eurofighter è stato costruito con materiali leggeri ad alta resistenza (fibra di carbonio, fibra di vetro, leghe di titanio e di alluminio) e progettato in stretto coordinamento tra ingegneri e piloti.

[ Alessandro Ferri ]