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Le Flotte Aziendali piacciono sempre di più

Presentato al Fleet Motor Day lo studio promosso dall’Osservatorio Top Thousand sui livelli di soddisfazione delle grandi aziende per i servizi di noleggio a lungo termine. I Fleet Manager sono sempre più soddisfatti dei servizi di noleggio, ma restano ancora alcune aree critiche su cui intervenire. Come i servizi basati sulla tecnologia avanzata, e le fasi di consegna della vettura e di chiusura del contrattoMotori360_Flotte03

Fornire l’auto ai dipendenti, inserendola nel contratto di lavoro. O integrandola fra i benefit per il management. Ricorrere a una flotta esterna in luogo dell’acquisto diretto dei veicoli. Questo e molto altro ancora è il cosiddetto Noleggio a Lungo Termine (NLT), sempre più in via di affermazione: uno strumento dall’offerta sempre più ampia, che funziona e supera la sufficienza, lasciando i Fleet Manager e le aziende soddisfatti. La gestione degli aspetti amministrativi e nei servizi all’auto rappresentano le eccellenze dell’NLT, mentre il supporto hi-tech, la consegna della vettura e la fase di chiusura dei contratti rappresentano le aree critiche.

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Il convegno di presentazione dello studio «Noleggio & Qualità» di SumoPublishing, promosso da Top Thousand (l’Osservatorio sulla mobilità aziendale composto da Fleet e Mobility Manager di grandi aziende e da Aniasa (Associazione Nazionale Industria Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria), si è svolto all’interno della Terza Edizione del Fleet Motor Day di Vallelunga, evento dedicato ai gestori delle flotte aziendali a cui hanno partecipato 200 fleet manager e 31 marchi automobilistici. Da questo studio è emersa soprattutto una nuova consapevolezza: “le aziende vogliono essere più coinvolte sui propri prodotti/servizi” con un futuro che delinea così una maggiore sinergia tra fleet manager e noleggiatori, e rivela al presente un potenziale inespresso interessante: le aziende clienti dichiarano di essere poco coinvolte nella progettazione o nella semplice presentazione dei propri prodotti/servizi, nonché in eventi relazionali o «esperienziali». Tali momenti di contatto non rappresentano solo un’occasione di promozione diretta, ma anche un’opportunità per formare i propri clienti e acquisire dati da elaborare. E su questi aspetti occorre ancora lavorare.

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La nostra analisi fornisce, per la prima volta, un osservatorio terzo sul livello di soddisfazione delle grandi flotte per i servizi di NLT” spiega Riccardo Vitelli, Presidente Top Thousand. “Emerge un generale gradimento per la formula long term” e, per il domani, conclude: “la maggiore consapevolezza raggiunta dai fleet manager ci induce a pensare che ormai le società di noleggio abbiano di fronte partner con cui lavorare in sinergia”. Analizzando un campione di 30 grandi aziende, nazionali e multinazionali, di diversi settori, dallo studio è emerso che per quanto riguarda la Struttura commerciale il grado di soddisfazione è «buono» e infatti “entrare in contatto con la società di noleggio viene giudicato semplice”; bene anche il Supporto per la soluzione dei problemi. Feedback positivi arrivano anche per la «Gestione dei servizi amministrativi»: il voto è vicino al «buono», dagli adempimenti legali alla gestione delle contravvenzioni. Nei servizi da rivedere emerge l’offerta hi-tech: “tra gli aspetti meno apprezzati l’attenzione alle novità informatiche che consentono di lavorare meglio” e gli addetti alla configurazione dei veicoli. Bene invece i servizi all’auto, come la modalità di gestione dei sinistri e la reperibilità del customer service: fuel card, soccorso stradale e distribuzione territoriale delle officine sono i punti di forza.

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Invece la gestione della «chiusura contratto» è “ancora percepita come un passaggio non fluido”. La riconsegna del veicolo a fine contratto può comportare la quantificazione dell’usura, dei danni, delle eccedenze chilometriche; è una fase che contiene opportunità diverse (su tutte, il business addizionale della rivendita dell’auto direttamente all’utente finale originario), ma resta comunque delicata, in quanto sul cosiddetto «fine-rent» gli operatori si giocano una porzione della redditività dell’intero contratto e del rapporto con il cliente. La gestione della chiusura del contratto non si trova, spesso, al centro di una precisa strategia dei provider.

[ Alessandro Ferri ]