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La Salita dei Campioni «Trieste-Opicina»

La «Settimana dei Motori» si è conclusa con la rievocazione di quella che era considerata la corsa in salita più veloce d’Europa

Bisogna tornare indietro fino al 1911 per vedere la prima edizione della corsa in salita Trieste-Opicina, nata nello stesso anno del Rally di Montecarlo e solo 4 anni dopo la Targa Florio (1907). Memorabili le edizioni del 1929 vinta da Achille Varzi con un’Alfa Romeo 6C 1750SS e del 1930 vinta da Tazio Nuvolari con un’Alfa Romeo P2. Dopo le interruzioni per la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, negli anni ’60 la corsa viene inserita nel CEM (Campionato Europeo della Montagna) e ritorna ai vertici internazionali.

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Il percorso di circa 8/10 km a seconda delle edizioni, è molto veloce e da molti viene chiamata «la Monza in salita». Tra i piloti che hanno partecipato alla corsa, da ricordare il futuro Campione del Mondo Jochen Rindt nel ’62 con un’Alfa Romeo Giulietta TI, Arturo Merzario, Andrea De Adamich, Nino Vaccarella e Ignazio Giunti, ma anche Cesare Fiorio, Elio Zagato e Umberto Marzotto che vinse l’edizione del 1951 con una Ferrari 212 Export Spider Vignale.

La prima volta dopo 46 anni

Per ragioni di sicurezza, nel 1971 la legge proibisce di correre nei centri abitati e la corsa viene sospesa. Dal 1982 il locale Club dei 20 all’Ora organizza delle rievocazioni storiche, ma che ben poco hanno a che fare con la competizione di velocità, bensì delle più tranquille gare di regolarità e comunque non sul percorso originario, a parte qualche edizione con alcuni tratti chiusi per breve tempo.

Finalmente nel 2017, per la prima volta dopo 46 anni, l’originario tracciato che vede la partenza dal Foro Ulpiano di Trieste fino alla curva dell’Obelisco di Opicina, è stato chiuso al traffico. Non una corsa di velocità e nessun cronometro, ma tutti vincitori per aver avuto l’occasione di guidare su un percorso che fa parte della storia delle corse automobilistiche internazionali.

Ben 60 auto e 30 moto storiche si sono avvicendate sul percorso tra due ali di folla entusiasta stimata in 20.000 spettatori. C’erano quelli meno giovani che hanno rivissuto la loro passione di quegli anni per la corsa cittadina e i giovani, che normalmente più appassionati alle attuali gare di velocità, hanno apprezzato queste signore senza elettronica, ma molto affascinanti.

Il rombo delle sportive di ieri

Impossibile nominare tutti i modelli iscritti, senz’altro le Abarth 595, 850 TC e 1000, le Renault Alpine e le Lancia Stratos, con il loro rombo hanno fatto venire i brividi alla schiena.

D’altri tempi l’eleganza e sportività delle Alfa Romeo degli anni ’30 che hanno dato lustro alla «Salita dei Campioni». Importante e preziosa la loro presenza, 6C 2500 SS Villa d’Este, Alfa Romeo 6C Gran Sport Spider Zagato, Alfa Romeo 6C 1750 Gran Sport Spider Touring, RL Targa Florio e uno dei 6 esemplari da corsa della 8C 2900 «Botticella» del 1936 che come passeggero ha avuto il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza.

A fine evento il primo cittadino ha espresso parole entusiaste per la riuscita della manifestazione, grazie alla passione e competenza dei Club coinvolti, assicurando che «La Settimana dei Motori» si ripeterà anche negli anni a venire con il pieno appoggio delle autorità locali, in modo da inserire Trieste come appuntamento motoristico internazionale.

Anche le 2 ruote hanno attratto l’interesse e la curiosità degli appassionati. La meno giovane è stata una Della Ferrera Sport SS500 del 1923, ma anche Guzzi e Gilera degli anni ’40 e poi Norton e Triumph.

Applausi per il 7 volte Campione del Mondo Phil Read e per il 5 volte iridato Eugenio Lazzarini su una Benelli Kel Carruthers 250 GP del 1967.

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A rendere perfetta l’atmosfera vintage della «Salita dei Campioni» ci hanno pensato i velivoli storici della Fondazione Jonathan di Nervesa della Battaglia (TV), perfette repliche di aerei d’epoca costruiti dal comandante Giancarlo Zanardo, che hanno volteggiato sopra il percorso creando suggestive evoluzione acrobatiche.

Una grande festa dei motori

       

La giornata si è conclusa in Piazza dell’Unità d’Italia, salotto buono della città. Insieme ai partecipanti della Salita dei Campioni si sono uniti quelli della Trieste-Opicina Touring e Historic. Un grande happening con oltre 150 veicoli d’epoca che poi si è concluso con il taglio della torta da parte del Presidente del Club dei 20 all’Ora Paolo Grava e la premiazione dei partecipanti alla Trieste-Opicina Historic, manifestazione ASI ed evento FIVA B inserita nel Campionato Alpe Adria Classic Challenge.

Il più alto gradino del podio è andato all’equipaggio Valerio Rimondi / Liana Fava con una Triumph TR3 A del 1960, seguito dai friulani Amedeo Cicuttini / Lia Castellano con Lancia Fulvia Coupè del 1972 i quali hanno anche vinto il Trofeo Memorial Mario Marchi. Come tradizione non è mancato il premio all’unico equipaggio femminile consegnato alle croate Andrea Weber e Jasna Satrak con un’Alfa Romeo 2000 e ad Andrea Rossi come navigatore più giovane.

[ Paolo Pauletta ]