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Suzuki Vitara, SUV che non tradisce le origini

Arrivare alla quarta generazione sempre sulla cresta dell’onda non è da tutti, Suzuki Vitara centra questo invidiabile traguardo nonostante il cambio di pelle. Da fuoristrada a tutti gli effetti è diventato un SUV divertente e poliedrico, senza tradire le sue origini. Abbiamo provato la versione turbodiesel 1.6 DDIS a trazione integrale ALLGRIP nell’allestimento V-Top

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Charles Darwin scrisse “Sono pienamente convinto che le specie non siano immutabili”, assunto che si sposa perfettamente anche al mondo automobilistico. Perché le automobili evolvono per adattarsi ai gusti del mercato e Suzuki Vitara continua nel solco del percorso evolutivo che parte dalla prima generazione del 1988 e arrivata alla quarta, presentata nel 2015.

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Dopo 2,8 milioni di di esemplari venduti in ventisette anni, dei quali 120.000 in Italia, Suzuki Vitara ha cambiato pelle passando dall’essere un fuoristrada puro – di quelli con la trazione integrale inseribile e le marce ridotte, per capirci – all’essere un SUV, pur senza tradire le origini.

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Esterni e corpo vettura

Basta un’occhiata per notare la differenza con la generazione precedente: più arrotondata, più bassa (l’altezza da terra passa da 20 a 18,5 centimetri)  e via la ruota dal portellone: la off-road è diventata uno Sport Utility Vehicle.

La Vitara è lunga 4 metri e 30 centimetri per 1,79 metri di larghezza, l’altezza misura 1 metro e 61 centimetri. Sul muso troneggia la «S» di Suzuki incastonata nella mascherina cromata, il cofano «a conchiglia» e i fari a Led allungati fin sui parafanghi contribuiscono a snellire il frontale e aggiungono quel pizzico di sportività alla Vitara, che non guasta.

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Le fiancate sono mosse da un’onda che parte dalla modanatura cromata salendo fino ad avvolgere il passaruota posteriore. La versione in prova, la V-Top con il pacchetto V-More (vernice bi-color, personalizzazioni interne ed esterne), abbina al colore Blu metallizzato il tetto nero con annessi montanti, una combinazione che rende la Vitara particolarmente «cool» e dinamica.

I cerchi in lega da 17″ calzano pneumatici da 215/55.

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Sottopelle, la quarta generazione di Vitara è completamente nuova rispetto alle precedenti, verrebbe da dire che in comune è rimasto solo il nome. Ma attenzione, come vedremo tra poco, il SUV giapponese è diventato più versatile e funzionale ma sa ancora andare in off-road!

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Meccanica

La versione in prova, la Suzuki Vitara DDiS V-More Top monta il motore turbodiesel common rail da 1,6 litri di origine FCA, capace di 120 cavalli di potenza massima a 3.750 giri/min e 320 Nm di coppia massima a 1.750 giri/min. Dotato di filto antiparticolato rispetta la normativa antinquinamento Euro6.

È un motore brillante ai limiti della sportività ma poco assetato, grazie anche al peso contenuto della Vitara (1.370 kg) frutto dell’ esperienza di Suzuki in tema di contenimento del peso.

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In alternativa al diesel ci sono due motorizzazioni benzina: il 1.6 aspirato da 120 cavalli (a 6.000 giri/min) e 156 Nm di coppia a 4.400 giri e il 1.4 turbo Boosterjet da 140 cavalli (a 5.500 giri/min) e 220 Nm e soli 1.500 giri/min. Il 1.6 aspirato è disponibile anche in versione bi-fuel benzina e GPL.

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Il cambio manuale montato sulla modello provato è un 6 marce, ma è disponibile anche un automatico a doppia frizione DCT (anche questo di origine FCA).

Interni

Suzuki Vitara offre un abitacolo piuttosto spazioso (siamo su un’auto da 4 metri e 30), luminoso e con una dotazione completa. La versione V-More Top offre di serie il sistema keyless per aprire le porte semplicemente sfiorando i pulsanti sulle maniglie, per avviare il motore c’è il pulsante «Start».

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Sedili comodi anche se non particolarmente profilati (quelli anteriori sono riscaldabili), rivestiti in misto tessuto e pelle. Volante in pelle con comandi radio, telefono e cruise control integrati; ben regolabile offre un presa salda grazie al rivestimento in pelle. Cruscotto completo e ben leggibile, ma la grafica potrebbe essere più moderna.

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Al centro della plancia lo schermo touch screen da 7″ su cui convergono tutte la funzioni e le regolazioni del navigatore, della radio, del sistema multimediale e le immagini della retrocamera di parcheggio. Sopra lo schermo c’è l’originale orologio con ideogrammi Kanji, mentre sotto troviamo i comandi del climatizzatore automatico. A separare la parte alta e quella bassa della plancia c’è l’inserto colorato che riprende il colore delle bocchette della ventilazione tonde e dell’orologio, aggiungendo un tocco di sportività.

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Il tunnel centrale ospita la leva del cambio e la manopola di regolazione del sistema ALLGRIP, di cui parleremo più avanti. L’abitacolo è comodo viaggiando in quattro, il terzo posto sul divano centrale invece è un po’ sacrificato dal tunnel della trasmissione e dalla conformazione del sedile.

Il bagagliaio può contenere fino a 375 litri con il sedile posteriore (reclinabile e separabile in 60/40) in posizione di viaggio, buono per una famiglia di quattro persone e proporzionato alle dimensioni dell’auto. Comoda la possibilità di regolare il fondo del vano su due livelli di altezza, creando un doppio fondo nascosto ad occhi indiscreti.

Complessivamente l’ambiente è accogliente e spazioso, qualche plastica un po’ troppo rigida potrebbe essere migliorata per essere allineare l’aspetto della plancia all’altezza e al prezzo della vettura.

Sicurezza

Come tutti i costruttori giapponesi, anche Suzuki ha posto grande attenzione alla sicurezza nel progetto Vitara, che si aggiudica 5 stelle nei test di sicurezza Euro NCAP. L’auto nasce sulla scocca TECT (Total Effective Control Tecnology), progettata per essere allo stesso tempo resistente e leggera contribuendo alla sicurezza e all’efficienza.

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Suzuki Vitara V-More Top offre di serie il sistema RBS (Radar Brake Support) che tiene costantemente d’occhio cosa succede davanti all’auto grazie alle onde radar millimetriche, avvisando il guidatore in caso di rischio collisione. In caso di impatto imminente l’auto frena automaticamente per ridurre i rischi o i danni.

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Lo stesso sistema interagisce con il cruise control adattivo (ACC) che permette all’auto di mantenere la distanza impostata dal veicolo che precede, adeguando la velocità e frenando all’ccorrenza. Completa la dotazione di sicurezza il sistema ESP assieme ai sistemi passivi (airbag, pretensionatori).

Su strada

Premessa: Suzuki Vitara si trova a suo agio sulla strada e non disdegna di gettarsi dove l’asfalto finisce, perché le origini non si tradiscono!

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Al volante di Vitara la prima impressione è quella di avere tutto sotto controllo, grazie anche alle dimensioni compatte dell’auto che garantiscono un feeling immediato nella guida urbana una maggior facilità nel trovare parcheggio rispetto ai SUV «extra large».

Il motore è brillante e consuma davvero poco, un plus non indifferente per chi utilizza l’auto quotidianamente ma ha bisogno di una 4×4 per arrivare dove le auto comuni non arrivano.

In città la Vitara è piuttosto a suo agio, la posizione di guida rialzata contribuisce alla sensazione di sicurezza, le dimensioni compatte non la mettono in imbarazzo nel traffico e nei parcheggi, dove si può contare anche sulla telecamera posteriore. Il motore 1.6 DDiS pretende poco e si percorrono quasi 19 km con un litro di gasolio.

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In ambito extraurbano Vitara sfodera una grinta inaspettata, selezionando la modalità «Sport »dalla manopola dell’ALLGRIP il propulsore diventa più reattivo raggiungendo rapidamente la parte alta del contagiri. L’auto rimane ben piantata a terra grazie ai pneumatici 215/55 su cerchi da 17″, peccato che la modalità Sport non agisca anche sullo sterzo perché ad alta velocità rimane un po’ «leggerino». I consumi si mantengono bassi, siamo a 21,7 km/litro.

In autostrada valgono le considerazioni fatte per l’extraurbano, il motore è molto è elastico e poco assetato, si possono fare ottime percorrenze per essere una 4×4; qualche fruscio aerodinamico a 120-130 km/h filtra nell’abitacolo ma non risulta mai fastidioso. A 130 km/h si viaggia a circa 2.200 giri minuti e la percorrenza si assesta sui 18 km/litro.

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E visto che siamo su un SUV, concediamoci qualche escursione in off-road. Certo, Vitara non va dove osa il fratellino Jimny, ma se avete una casetta in montagna o dovete affrontare strade impervie ed innevate, Suzuki Vitara vi mette a disposizione la trazione integrale ALLGRIP.

Il sistema ALLGRIP, che ha debuttato sul modello Suzuki S-Cross, permette di scegliere tra 4 modalità di guida, selezionabili tramite la manopolona posta dietro la leva del cambio. Su Vitara il sistema ALLGRIP è stato ulteriormente affinato con la funzione Feedforward, una strategia predittiva che, in base al comportamento della vettura ed ai parametri di guida (acceleratore, sterzo, ..) stima il rischio di slittamenti. Quando il sistema rileva un potenziale slittamento trasmette maggiore coppia alle ruote posteriori prima che si verifichi la perdita di aderenza.

motori360_suzuki-vitara-foto-18Le 4 modalità di guida selezionabili offerte dal sistema ALLGRIP sono:
Auto: questa modalità dà priorità al risparmio di carburante in condizioni di guida normali. Il sistema utilizza due ruote motrici per impostazione predefinita, passando alla trazione integrale nel caso si rilevino perdite di aderenza.
Sport: ottimale per le strade più tortuose. Il sistema ALLGRIP sfrutta al massimo le quattro ruote motrici secondo l’input dell’acceleratore. A bassa velocità ed ai regimi motore intermedi, il sistema varia le caratteristiche di risposta dell’acceleratore (coppia motrice) per ottimizzare le performance del propulsore e le prestazioni in curva.
• Snow: ottimale per le superfici sdrucciolevoli, innevate, sterrate e altro. Il sistema ALLGRIP utilizza quattro ruote motrici come impostazione predefinita, ottimizzando il controllo della trazione in base agli input dello sterzo e dell’acceleratore, così da aumentare il grip e la stabilità sulle superfici a basso attrito.
 Lock: utile per districare la Vitara dalla neve, dal fango o dalla sabbia. Prevede uno slittamento limitato dei differenziali, trasferendo la coppia motrice ai soli pneumatici in presa. In combinazione con il TCS (traction control system) consente una eccellente motricità anche su fondi a scarsa aderenza.

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Le dimensioni compatte e il peso contenuto permettono alla Suzuki Vitara di affrontare con una certa disinvoltura sterrati, neve, fango e strade di montagna. Nonostante l’altezza da terra leggermente diminuita rispetto alle serie precedente e la perdita delle marce ridotte, la quarta generazione è ancora capace di divertire.

Prezzo

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La Suzuki Vitara 1.6DDiS ALLGRIP V-More Top S&S della prova, equipaggiata con vernice metallizzata Turchese Caraibi e pack V-More, ha un prezzo di listino di 28.900 euro comprese IVA e messa su strada. In linea con la filosofia dei costruttori giapponesi, Suzuki prevede due allestimenti – V-Cool e V-Top – già molto completi, due pacchetti di accessori e una ridotta lista di optional per rendere più semplice e trasparente la scelta dell’auto.

[ Andrea Tartaglia ]

Arrivare alla quarta generazione sempre sulla cresta dell'onda non è da tutti, Suzuki Vitara centra questo invidiabile traguardo nonostante il cambio di pelle. Da fuoristrada a tutti gli effetti è diventato un SUV divertente e poliedrico, senza tradire le sue origini. Abbiamo provato la versione turbodiesel 1.6 DDIS a trazione integrale ALLGRIP nell'allestimento V-Top Charles Darwin scrisse "Sono pienamente convinto che le specie non siano immutabili", assunto che si sposa perfettamente anche al mondo automobilistico. Perché le automobili evolvono per adattarsi ai gusti del mercato e Suzuki Vitara continua nel solco del percorso evolutivo che parte dalla prima generazione del 1988…

Score

Qualità prezzo - 78%
Posizione di guida - 85%
Cruscotto - 79%
Visibilità - 89%
Comfort - 83%
Motore - 92%
Ripresa - 92%
Cambio - 85%
Frenata - 82%
Sterzo - 80%
Tenuta di strada - 85%
Dotazione - 85%

85%

Generale

Conclusione : La mutazione da fuoristrada in SUV le ha fatto guadagnare comfort e brio, senza perdere del tutto le capacità di andare in off-road. Vitara è un ottimo compromesso per chi vuole un'auto da usare tutti i giorni, anche nel traffico cittadino, e all'occorrenza sfruttarne le doti di mobilità su terreni accidentati, neve e fango. Dotazione completa - soprattutto per quanto riguarda la sicurezza - buona abitabilità e design accattivante completano l'identikit dello Sport Utility Vehicle giapponese. Prezzo adeguato alla dotazione, ma qualche particolare sui materiali andrebbe sicuramente migliorato.