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SsangYong aggiunge l’automatico al nuovo Korando


La nuova trasmissione automatica recentemente introdotta sulla gamma Korando rappresenta un decisivo passo avanti nella creazione e nella produzione di gruppi trasmissione da parte della SsangYong che, nel corso della sua storia ha sviluppato un proprio know how prima attraverso contratti di licenza con i migliori specialisti mondiali e quindi con progettazioni autonome.
Per il nuovo Korando con motore disposto trasversalmente SsangYong adotta un gruppo concepito espressamente per rispondere alle esigenze di compattezza, riduzione dei pesi e di compatibilità con diversi sistemi di trazione 2WD o AWD che sfrutta il sistema TOD Torque on-demand.
Le innovazioni più importanti riguardano il controllo intelligente E-Tronic che ottimizza le logiche di selezione delle marce, la selezione delle modalità Winter e Summer a seconda delle condizioni del fondo stradale, la protezione contro i surriscaldamenti in condizioni estreme.
Queste caratteristiche rendono il cambio automatico di Korando particolarmente efficiente sia dal punto di vista delle prestazioni che dei consumi e ottimizzano il suo comportamento in qualsiasi situazione di marcia, sia in modalità automatica, sia con la selezione manuale dei rapporti (disponibili anche al volante).
La trasmissione automatica DSI FF 6AT, frutto della collaborazione fra i tecnici SsangYong e l’azienda australiana DSI, è un gruppo a sei marce che può essere abbinato a motori, benzina o diesel, che erogano coppie motrici fino al limite di 400 Nm. L’automatico del Korando, inoltre, ha dimensioni e peso inferiori (rispettivamente del 5,5% e del 3%) rispetto a una tradizionale trasmissione automatica con caratteristiche analoghe, una conquista tecnologica dell’accoppiata mista Australia-Corea.
La particolarità del cambio della Korando sta nello schema interno che funziona secondo il principio Lepellettier. Il sistema utilizza solo due gruppi di ingranaggi: un tradizionale sistema epicicloidale e un più complesso ruotismo di Ravigneaux. Quest’ultimo è il cuore del sistema e da solo è in grado di realizzare fino a quattro differenti rapporti di riduzione, compresa la retromarcia.
Con la combinazione fra il ruotismo di Ravigneaux – geniale inventore francese – e l’ingranaggio epicicloidale si ottengono 6 rapporti in avanti e la retromarcia, mediante l’azione di due gruppi di frizioni azionate idraulicamente. La gestione del cambio è affidata a una specifica centralina di controllo che comanda l’azione delle varie frizioni sia in modalità automatica sia manuale-sequenziale su impulso del pilota.
Ma Ravignaux – vale la pena di spendere due parole in più su questo incredibile personaggio – ha inventato molti dispositivi sconosciuti all’epoca e che oggi ancora sono parte integrante delle auto che usiamo quotidianamente, tra cui uno sviluppo degli ingranaggi epicicloidali, oggetto di una serie di brevetti risalenti agli anni Trenta del secolo scorso che hanno aperto la strada all’evoluzione delle moderne trasmissioni automatiche. Allo stesso tecnico si deve l’invenzione del tergicristallo, utilizzato in campo automobilismo a partire dagli anni Venti, che Ravigneaux aveva brevettato addirittura nel 1907.