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Il Cinquone scende in strada

Ispirata all’omonima vettura da gara, il Cinquone Stradale racchiude in una vettura omologata per l’uso stradale tutta lʼesperienza maturata nel mondo delle competizioni dalla Romeo Ferraris.

DI ILARIA SALZANO

Esteticamente la nuova creazione della Factory di Opera è caratterizzata da un kit aerodinamico che riprende le linee del Cinquone protagonista nel 2009 del Campionato Italiano Turismo Endurance (CITE), con un nuovo paraurti dalla bocca centrale di dimensioni generose per ospitare il nuovo intercooler maggiorato, e allargamenti anteriori e posteriori che aumentano la carreggiata di 5 centimetri per lato. Sul cofano sono state ricavate due prese d’aria per eliminare il calore in eccesso generato dal propulsore capace ora di erogare fino a 300 cavalli. Al posteriore è stato installato un nuovo estrattore che ospita il terminale a doppia uscita dello scarico centrale.

Il Cinquone Stradale è equipaggiato “di serie” con il kit ufficiale Abarth Esseesse, una soluzione affidabile e collaudata, che permette al propulsore 1.4 di erogare 160 cavalli con 230 Nm di coppia massima. Per gli amanti delle prestazioni estreme la Romeo Ferraris ha inoltre sviluppato tre ulteriori step di potenziamento (+68 CV, +125 CV e +165 CV), adatti anche a tutte le 500 Abarth, che portano fino a quota 300 i cavalli del Cinquone. Questʼultimo risultato è stato reso possibile grazie alla nuova mappatura della centralina,all’installazione di una turbina maggiorata, pistoni speciali stampati, nuovi alberi a camme più spinti e allʼimpianto di scarico completo sviluppato dalla Romeo Ferraris composto da collettori in acciaio che riprendono quelli da gara del Cinquone, down pipe con catalizzatore metallico sportivo da 200 celle, centrale sportivo e il terminale a doppia uscita centrale omologato per l’uso stradale.

Per evitare qualsiasi tipo di cedimento la Romeo Ferraris ha scelto di rinforzare mozzi e cuscinetti ruota e di installare un assetto completamente regolabile per poter modificare nel modo ottimale il comportamento della vettura su strada e in pista. Nelle configurazioni da +68 CV, +125 CV e +165 CV l’impianto frenante anteriore del kitEsseesse è sostituito da un kit maggiorato Brembo, con dischi forati da 280 mm e pinze a 4 pompanti con pastiglie di mescola racing. A richiesta è disponibile anche un differenziale autobloccante per gestire al meglio la straordinaria trazione del Cinquone.

L’impostazione degli interni è chiaramente racing, con una configurazione biposto con roll bar ad arco, sedili sportivi monoscocca Recaro (rivestiti in pelle e Alcantara con seduta a rombi) e un comodo vano portacaschi ricavato nel vano posteriore per le giornate di track day (a richiesta è disponibile la versione 4 posti). Risulta evidente la ricerca di un abitacolo sportivo e al tempo stesso di classe, con la scelta di materiali pregiati come l’Alcantara e la pelle per rivestire completamente ogni singolo elemento che lo compone. Da notare anche la plancia in carbonio che fa parte della nuova linea di accessori realizzata dalla Romeo Ferraris per tutte le 500 Abarth.

Lo sviluppo del Cinquone da competizione è iniziato nel 2008, un progetto fortemente voluto da Romeo Ferraris e Baronio (Aldo Cerruti) che volevano tornare nuovamente in pista con un prototipo interamente realizzato dalla Factory di Opera. La base di partenza è una 500 Abarth, completamente rivista nella meccanica (il propulsore 1.4 è ora in grado di erogare 360 cavalli grazie al minuzioso lavoro dei tecnici che ha permesso lo sviluppo delle parti meccaniche necessarie al raggiungimento di tale traguardo) e nella carrozzeria, ora allargata e con parti in carbonio che ne hanno ridotto il peso a soli 970 kg. La vettura è stata ufficialmente presentata a Palazzo Taverna in Roma il 28 maggio 2009 presso la sede del Modigliani Institut. Arte e motori, unʼistituzione culturale per affermare il valore della creatività italiana come imprescindibile elemento di successo.

Grazie alla collaborazione con il Modigliani Institut, per la prima volta in Italia, nel 2009, un’auto da corsa prende il via in una gara ufficiale, del Campionato Turismo Endurance (CITE), “vestita” d’arte. Le elevate prestazioni del prototipo e lʼabilità dell’equipaggio composto da Michela Cerruti e Mario Ferraris, hanno permesso di conquistare ben 3 vittorie e 9 terzi posti, oltre alla vittoria di classe nella 6 ore di Vallelunga.