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Toyota e Nissan hanno chiuso alcuni stabilimenti in Giappone

Le forti scosse di terremoto che hanno colpito il sud del Giappone la settimana scorsa, la prima giovedì di magnitudo 6.6 e la seconda venerdì ancora più forte di magnitudo 7.3, oltre ad aver causato molte vittime tra la popolazione ed ingenti danni agli edifici e alle vie di comunicazione, hanno anche costretto le Case automobilistiche che hanno i loro impianti nella provincia di Kumamoto a sospendere la produzione per accertare e riparare i danni.

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Il portavoce di Toyota Ryo Sakai ha comunicato che 3 impianti, compreso quello di Daihatsu dove viene prodotto l’autocarro Hino, rimarranno chiusi da lunedì 18 fino a sabato 23.

In particolare sono stati riscontrati danni nello stabilimento di Miyata dove vengono prodotte le Lexus CT, RX, Nx e ES, nonché la Toyota Sai, una variante della Lexus HS venduta solo in Giappone. L’altro stabilimento è quello di Aichi, quartier generale del marchio con le 3 elissi, dove vengono prodotte le Prius e la nuova Mirai ad idrogeno. Questo impianto era già rimasto chiuso per oltre un mese dopo una forte esplosione del 8 gennaio scorso.

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Nell’isola Kyushu, vicina all’epicentro del terremoto, sono stati coinvolti nel blocco della produzione perché leggermente danneggiati, anche 2 stabilimenti Nissan dove vengono prodotte tra gli altri, anche le Rogue e Murano. Mentre nello stabilimento di Shatai vengono prodotte le Infiniti QX80 e Nissan Patrol. Questi due impianti riapriranno lunedì 25.

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Anche Mazda e Honda hanno stabilimenti in quella zona del Giappone, ma per ora stanno solo verificando le strutture e continuano, sebbene a ritmo ridotto, la produzione. Solo Honda al momento ha sospeso la produzione di moto in uno stabilimento che si trova nella zona terremotata.