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Trazione Integrale in evoluzione

 Le ultime novità di questo importante sistema che potrebbe diventare di serie e non più un optional

Se un’automobile ha 4 ruote, perché solo 2 devono lavorare e le altre 2 rotolare?

La risposta a questa domanda era: “perché la trazione integrale è pesante e costosa”.

Fin dagli anni ’40 simbolo di veicolo a 4 ruote motrici era la Jeep, veicolo destinato ad un uso bellico. Dal dopoguerra insieme a Land Rover e Toyota, vennero utilizzati come veicoli da lavoro o più semplicemente dagli amanti dell’off-road.

Negli ultimi anni, alcune Case come Audi e Subaru, hanno fatto della trazione integrale una caratteristica della loro produzione. Altre, come Mercedes, BMW, VW e Porsche l’hanno introdotta come variante in alcuni loro modelli; più recentemente si sono inserite in questa rosa anche Lamborghini e Ferrari. Naturalmente ognuno aveva sviluppato un loro sistema di trasmissione della coppia motrice alle 2 ruote, che nel modello di origine rotolano solamente… Il sistema costantemente perfezionato con l’evoluzione dell’elettronica, ha consentito di ridurne il peso ed il costo, ma soprattutto aumentarne la versatilità.

Per identificarle hanno aggiunto una sigla al tipo del modello: Quattro, 4Matic, XDrive, 4Motion, ecc., ma che a loro modo significa Trazione Integrale.

06 - Trazione Integrale

Si diceva (a ragione) che con la trazione integrale si consuma di più e quantomeno sui fuoristrada veniva montato il «mozzo ruota libera» che consentiva di staccare la trasmissione anteriore dalle ruote su strada asfaltata, i fuoristradisti sanno bene di cosa si tratta. Lo scopo era di limitare l’usura delle parti meccaniche e guadagnare qualche chilometro in più di velocità massima. In quegli anni non si considerava troppo il consumo e le emissioni.

07_Haldex - Trazione Integrale

Poi arrivò la trazione integrale on-demand, in pratica, quando viene a mancare trazione sulle 2 ruote motrici, la coppia viene trasferita da una frizione Haldex o dall’elettronica, anche alle 2 ruote che normalmente rotolano.

Nel tempo si sviluppano nuove tecnologie e da quest’anno gli amanti della trazione integrale possono contare su 2 nuovi sistemi che hanno ulteriormente ridotto la necessità di installare rinvii meccanici o frizioni a bagno d’olio.

Torque Vectoring Control

08_Focus-RS Dynamic Torque Vectoring - Trazione Integrale

Sviluppata da Ford Performance è una innovativa trazione integrale che consente alla nuova Focus RS di raggiungere un’accelerazione laterale di 1G con una velocità massima superiore a 260 km/h.

In condizioni normali, la coppia motrice viene trasferita sull’asse posteriore fino al 70%, ma al posto del differenziale troviamo 2 blocchi frizione gestiti dall’elettronica, uno per ciascun semiasse. Il loro compito è di trasferire fino al 100% della coppia anche a 1 sola delle 2 ruote posteriori, normalmente quella all’esterno della curva, in modo da neutralizzare qualsiasi possibile sottosterzo. La clientela specificatamente sportiva della Focus RS ha anche la possibilità di pigiare un pulsante per limitare questo drastico trasferimento di coppia motrice che assicura trazione, al fine di ottenere delle piacevoli scodate, ma !! attenzione !!, eseguire dei drift come Ken Block è difficile (e pericoloso).

La soluzione «AddiDrive» per i veicoli commerciali leggeri

11 - Trazione Integrale

AddiDrive è invece il sistema di trazione integrale sviluppato dal costruttore francese Poclain Powertrain. Forte della sua esperienza nella produzione di veicoli da cantiere, ha presentato questa innovativa tecnologia all’Équip’Auto Exibition di Parigi lo scorso ottobre.

In sintesi si tratta di un sistema idraulico rivolto principalmente ai veicoli commerciali leggeri a trazione anteriore di Peugeot, Citroën e Renault, ma anche per i Fiat Scudo e Ducato, perciò soluzione ideale anche per i camper che, in particolari situazioni, devono affrontare terreni a scarsa aderenza o accidentati.

Come spiegato dal Direttore di Poclain Powertrain Éric Vives, il principio di funzionamento di AddiDrive è molto semplice: “Una pompa idraulica fissata al cambio di velocità in uscita dal differenziale comprime il liquido ad alta pressione (fino a 450 bar), poi una valvola montata sotto il pianale in prossimità dell’asse posteriore distribuisce il liquido ai 2 motori idraulici installati sul mozzo delle ruote”.

Questo sistema compatibile con l’eventuale presenza dell’ESP, si attiva dal posto di guida in caso di necessità e non ha la pretesa di sostituire le tradizionali trazioni integrali meccaniche. Il suo utilizzo infatti è limitato fino ad una velocità di 35 km/h (optional 50 km/h), poi si disinserisce automaticamente. Il suo costo aftermarket di circa 10.000 euro non è inferiore ad una trasformazione 4×4 tradizionale, costo che però potrebbe scendere se l’AddiDrive venisse montato all’origine.

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Tra i vantaggi: essere meno pesante di una trasmissione meccanica, un’installazione più rapida e incidere molto meno sul consumo carburante ed emissioni di CO2. Poiché nell’utilizzo normale, l’esigenza di avere 4 ruote motrici si limita a particolari situazioni di scarsa aderenza, per esempio nelle partenze da fermo sulla neve o in salita su uno sterrato, questo semplice sistema può rivelarsi la soluzione ideale.

[ Paolo Pauletta ]