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Ferrari F12tdf, ultima perla della tradizione «Tour de France»

Ieri abbiamo parlato della prima 250TdF che uscì di produzione nel 1959; prima di affrontare la nuova supercar di Maranello, ripartiamo da gennaio 2015 e dal Salone Dream Cars di Bruxelles

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Ben 56 anni sono passati prima che una Berlinetta Tour de France tornasse ad attirare l’attenzione del grande pubblico e la cosa è accaduta a gennaio di quest’anno al Dream Cars 2015 di Bruxelles – un Salone nel Salone – dove Ferrari aveva esposto, fra la nuova California T e la FF a trazione integrale, una particolare F12 personalizzata con il programma Tailor Made.

Un’auto ed una corsa epiche

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L’auto era un omaggio della Ferrari e della Concessionaria Francorchamps Motors alla scuderia Francorchamps ed alla 250 GTO di Lucien Bianchi e Georges Berger che nel 1964 vinse il Tour de France:  una reinterpretazione della livrea che contraddistingueva le auto di quella scuderia (carrozzeria argento e banda trasversale giallo Modena) e che sulla F12 è stata realizzata in Argento Auteil e banda trasversale giallo tristrato.

Gli interni sono stati realizzati in nero ma con sedili in pelle color tabacco; un effetto vintage piacevolmente abbinato ai tappeti ed al rivestimento bagagliaio in tessuto SuperFabric (un «bullett proof» ad alta resistenza e ottimo grip), con un esclusivo disegno 3D per Ferrari o ai rivestimenti del cielo vettura ed ai pannelli laterali realizzati in Mycro Prestige, un materiale leggero, soffice, traspirante e idrorepellente mentre il rivestimento del pavimento ci riporta al passato grazie all’utilizzo dell’alluminio mandorlato. Si termina con la plancia e le maniglie: la prima con finiture in alluminio in tinta con la carrozzeria e le seconde con dettagli gialli.

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L’esercizio di gennaio potrebbe essere considerato propedeutico alla recentissima F12tdf, omaggio prima che ad una Ferrari leggendaria, all’altrettanto celebre Tour de France, gara di durata che, come abbiamo già visto, la 250 GT Berlinetta fece sua per quattro anni consecutivi grazie a doti di grande stradista, che emergevano nelle lunghe tappe di trasferimento, unite a quelle velocistiche, che si esprimevano appieno nella gare in circuito.

La Tour de France oggi

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Ed ecco quindi arrivare ora la nuova F12tdF in serie speciale limitata di 799 esemplari, un’auto che vuole rappresentare l’estremizzazione del concetto, già spinto nella F12 «normale», di vettura sportiva stradale che nella «tdf» trova nuovo significato grazie al lavoro di affinamento generale e sofisticazione del particolare sul gruppo motore/cambio/trasmissione, sull’aerodinamica e sulla dinamica del veicolo.

Motore, cambio, trasmissione

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f9 tdf15 10 015 È il 6,2 litri V12 a 65° della F12berlinetta i cui cavalli sono passati da 740 a 780 a 8.500 giri/min. (potenza specifica 125 cv/l) con una coppia di 705 Nm a soli 750 giri/min., per l’80% disponibile già a 2.500 giri.

Le punterie meccaniche derivano da quelle utilizzate in corsa nella categoria GT mentre le trombette ad altezza variabile – che contribuiscono a incrementare il rendimento volumetrico ai massimi regimi – traggono origine dai propulsori di F1.

Il cambio è una versione speciale del F1 DCT con i rapporti di tutte le marce accorciati del 6% e una riduzione nel tempo di cambiata a salire («up») del 30% e del 40% in scalata («down»).

Ciclistica

Il team di progetto ha cercato di perseguire la quadratura del cerchio ossia realizzare un mezzo potente, immediato e reattivo che fosse però gestibile anche da non professionisti e per meglio inquadrare le caratteristiche di questa tipologia di «piloti» i progettisti hanno studiato il materiale relativo al programma XX che metteva a disposizione di piloti non professionisti vetture che per essere adeguatamente sfruttate, richiedevano viceversa «manici» veri.

È emersa quindi la necessità di aumentare l’impronta a terra dell’avantreno adottando coperture di maggiori dimensioni (ora 275/35-20 con canale da 10” contro i precedenti 225 con canale da 9,5”) che permettono di poter meglio sfruttare sia le aumentate accelerazioni laterali e sia i diminuiti tempi di reazione.

Questa combinazione ha però prodotto una vettura fortemente sovrasterzante, gestibile al limite, solo dai più smaliziati.

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Ecco quindi arrivare in aiuto, di coloro che vogliono sfruttare in sicurezza la F12tdf, gomme posteriori da 315/35-20 (più grandi dell’8%), ma soprattutto il Passo Corto Virtuale ovvero il sistema sterzante delle ruote posteriori che, montato per la prima volta sulla F12tdf, permette alle ruote posteriori di ruotare sul loro asse verticale.

L’asse posteriore sterzante è controllato automaticamente da una logica 100% made in Ferrari; questa gestisce due attuatori elettroidraulici che regolano i pochi ma sufficienti gradi di movimento delle ruote posteriori che alle basse velocità sterzano in senso opposto rispetto a quelle anteriori riducendo il diametro di volta (in pratica si accorcia il passo a tutto vantaggio della maneggevolezza sulle strade più tortuose e i circuiti più tecnici) mentre alle alte velocità la rotazione avviene nello stesso senso di marcia di quelle anteriori (il passo questa volta si allunga a tutto favore della stabilità nei curvoni veloci).

L’impianto frenante, infine, adotta le pinze monoblocco «Extreme Design» già installate su LaFerrari.

Corpo vettura

Qui si è lavorato su due fronti: il peso e l’aerodinamica.

● Peso: la revisione profonda di carrozzeria, interni, motore, trasmissione e meccanica, assieme all’abbondante utilizzo di materiali compositi sia per gli interni che per l’esterno della vettura, ha permesso una riduzione di peso (ora 1.415 kg a secco) di ben 110 kg.

● Aerodinamica generale: l’efficienza aerodinamica è 1,6 (quasi il doppio della F12 berlinetta) mentre il carico è di 230 kg a 200 km/h (+107 kg rispetto alla F12). La ricerca della miglior penetrazione e della massima efficienza nei carichi ha toccato tutto il corpo vettura e gli interventi aerodinamici hanno cambiato profondamente l’estetica e l’efficienza della F12 che in questa versione «tdf» è praticamente diventata una vettura nuova, specie se si guarda all’incremento del valore di carico aerodinamico (+87%) che, quasi raddoppiato, raggiunge livelli elevatissimi per una vettura stradale.

● Fascione anteriore: è stato scavato nella parte inferiore ed ora incorpora uno splitter di ispirazione «racing».

● Aerobridge: la portata del flusso di aria convogliata dall’Aerobridge posto su ciascuna fiancata è stata incrementata onde aumentare la deportanza generale della F12.

● Louvers: l’apertura delle louvers sui parafanghi posteriori crea una depressione che facilita l’estrazione dell’aria dall’interno del passaruota e utilizza una parte del fondo altrimenti poco sfruttato per generare deportanza.

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● Fondo: è stata adottata una soluzione a triplice coppia di sciabole derivate dalle corse GT che contribuiscono per il 30% all’aumento di carico rispetto alla F12berlinetta.

● Spoiler e diffusore posteriore:  il primo è stato rialzato di 30 mm e arretrato di 60 mm mentre il secondo, totalmente ridisegnato, è stato diviso in tre canali ed integrato con derive curve e profili alari verticali per aumentare la capacità deportante dei flussi e favorirne l’espansione orizzontale.

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● Lunotto: ora è più verticale, in modo da estendere la superficie interessata dalle compressioni dello spoiler e capitalizzarne meglio i vantaggi. I due sgusci creati ai lati della superficie vetrata dal lunotto esasperano la forma.

Interni

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Sportività assoluta anche nell’abitacolo, volutamente essenziale. Il pilota è avvolto dal cockpit arricchito dall’adozione di palpebre in carbonio a vista attorno al quadro degli strumenti. I pannelli porta si riducono ad un unico guscio in carbonio, mentre scompare il cassetto della plancia, sostituito da un semplice padding con funzione di paraginocchia.

Per i rivestimenti si è preferito l’Alcantara alla tradizionale pelle nell’ottica di risparmio peso insieme al mandorlato al posto dei tappeti e il tessuto tecnico per i sedili.

Prestazioni e prezzi

Accelerazione: 0-100 km/h in 2,9”; 0-200 km/h in 7,9”.

Frenata: 100-0 km/h in soli 30,5 metri; 200-0 km/h in 121 metri.

Giro di Fiorano: 1’21” (LaFerrari ibrida ha fatto meglio di un solo secondo).

Costo: 350mila euro ma evitate di mettere mano al libretto di assegni: i 799 esemplari sembrano essere stati già tutti piazzati!

Consumo: che importa?

[ Giovanni Notaro ]