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Mazda6 SW Skyactiv-D: la risposta giapponese alle tedesche

Linea da coupé e grande agilità nonostante le dimensioni importanti. Si fa guardare, «abitare» e condurre con grande piacere. Provata dalla nostra testata in un complesso test, ha meritato la promozione a pieni voti! 

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«Grandemente» compatta: non è facile far sembrare più piccola un’auto da 4,85 metri e neppure far sembrare coupé una station wagon 4 porte di tali dimensioni. Ebbene, in Mazda hanno fatto il miracolo, complice un design che dissimula le dimensioni e trasmette dinamismo e grinta rivestite da una certa eleganza.

Una volta a bordo queste prime impressioni trovano conferma nello sguardo di altri automobilisti e nelle sensazioni personali che questa segmento «D» nipponica trasmette tanto da ferma quanto in movimento. Estetica, interni e contenuti tecnici sono tali da porre la Mazda6 in diretta concorrenza con le più blasonate tedesche che coabitano nello stesso segmento. Certo, i marchi Audi, BMW o Mercedes hanno un fascino indiscusso ma il livello complessivo di Mazda6 e le parecchie migliaia di euro di meno con dotazioni assimilabili o anche superiori, si traducono in un convincente appeal a cui si può aggiungere il piacere di possedere un’auto meno inflazionata di altre…

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Tutte le versioni sono disponibili nei tre allestimenti Essence, Evolve e «Exceed» (oggetto della nostra prova) e per quanto riguarda i propulsori la scelta è fra due benzina ed un diesel da 2,2 litri con cambi manuali ed automatici, ma di questo parleremo più avanti. La garanzia della Casa costruttrice è di 3 anni o 100.000 km, 3 anni su verniciatura senza limite di chilometraggio, 12 anni contro la corrosione (ispezione annuale).

E d’altra parte non sarà stato un caso quel +40% nelle vendite europee fatto registrare da Mazda sino a ottobre dello scorso anno. 

Esterni

La filosofia «KODO» («l’Essenza del Movimento») si ispira alla fluidità, agilità ed eleganza delle movenze dei più vitali animali selvatici e proprio questa filosofia è alla base del design di questa «6», partendo dalla calandra di grandi dimensioni sottolineata dalle ali cromate che la contornano – lateralmente ed inferiormente iniziando e finendo dall’uno all’altro dei bei gruppi ottici stilizzati a mandorla; sia i gruppi ottici superiori che gli antinebbia inferiori sono arretrati rispetto alla calandra che si protende in avanti ed ecco trovato l’elemento di aggressività ed il senso di movimento che partendo dal frontale, caratterizzano l’intero corpo vettura.

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Le linee laterali sono nette, tese e dinamiche ma al tempo stesso pulite e morbide; quelle laterali si congiungono fluidamente a quelle anteriori e posteriori ed il mix che ne scaturisce è armonioso e dinamico.  La modanatura cromata, che anteriormente collega i due gruppi ottici, si ripete anche dietro, ma questa volta superiormente ed in forma pressoché orizzontale, collegando i fari posteriori e sottolineando il bordo del cofano la cui soglia di apertura scende in realtà sino al bordo del fascione.

Dicevamo della linea da coupé di questa berlina e l’osservazione della fiancata rileva immediatamente come il profilo del padiglione, snellito dalla forte inclinazione sia del parabrezza che del lunotto, si assottigli proprio nella zona del finestrino posteriore dando così slancio al padiglione stesso ed all’intera auto, la cui grinta viene sottolineata dai passaruota sporgenti e dai bellissimi cerchi da 19” in dotazione sull’auto in prova.

Considerevoli, infine, le dimensioni: la Mazda6 berlina è lunga 4,85 metri, larga 1,84 m, alta 1,45 m ed ha un passo di 2,85 metri (mentre – curiosamente – quello della versione SW è più corto di ben 8 cm).

Interni

Abitacolo sobrio ma curato ed accogliente, complessivamente all’altezza delle migliori aspettative; lo spazio a disposizione è tanto ed in quattro si viaggia da re: le due poltroncine anteriori – riscaldate – sono elegantemente avvolgenti (marcati i sostegni laterali, il che è un bene nei percorsi guidati), sostenute e con buon appoggio per le gambe; dietro due passeggeri viaggiano alla grande mentre il quinto sta leggermente meno comodo a causa del tunnel e della forma meno avvolgente, rispetto ai due posti laterali, del divanetto nella zona centrale. Comunque lo spazio a disposizione dei passeggeri posteriori è notevole grazie a quegli 8 centimetri di passo in più rispetto alla SW.

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Sobrio il design della plancia e questo per noi non è un difetto, anzi! Il cruscotto si articola in tre strumenti circolari: un grande tachimetro che ospita l’indicatore livello carburante, un più piccolo contagiri, entrambi abbastanza ben visibili, e un terzo strumento circolare al cui interno si trova uno schermo multifunzione. Stranamente manca l’indicatore della temperatura del liquido di raffreddamento.

Il volante a 3 razze, rivestito come il cambio in pelle di buona qualità, incorpora sulla destra i comandi del cruise control e della distanza di sicurezza e a sinistra quelli del computer di bordo, dell’autoradio e del telefono viva voce.

Sulla sinistra della plancia troviamo i comandi dei sistemi di sicurezza AFS, ESP, RVM (Rear Vehicle Monitoring), TPMS ed infine il pulsante per disattivare l’i-Stop. La consolle centrale ospita in alto lo schermo multifunzione touch screen da 5,8“ per navigatore, radio, telefono ed i relativi pulsanti ai lati dello schermo e questo ci porta all’infotainment.

L’impianto stereo è un Bose Premium progettato in esclusiva per la nuova Mazda6 con 11 altoparlanti ed acustica surround con funzioni avanzate di soppressione del rumore e di comando vocale. Il sistema di navigazione è TomTom, con Servizi Live in tempo reale (aggiornamento dinamico del percorso secondo traffico, segnalazione autovelox fissi e mobili) e funzione di posta elettronica per smartphone con Bluetooth, che consente la visualizzazione e la lettura di SMS, MMS ed e-mail tramite lo schermo «Touch Screen» da 5,8 pollici (un po’ piccolo e leggermente distante dal posto di guida). Si può infine contare sulla presenza di porte di collegamento per iPod, USB e jack AUX per collegare dispositivi ausiliari.

Adeguato alla taglia dell’auto, ma non enorme, il bagagliaio che però si può ampliare abbattendo, tramite due leve poste sotto la cappelliera, lo schienale (frazionato); tuttavia chi passa dalla precedente Mazda 6 a questa nuova rimarrà sorpreso di sapere che la capacità di carico (ora 489 litri) è diminuita di 30 litri; altro piccolo appunto riguarda le finiture, migliorabili nei punti meno visibili, mentre la cappelliera avrebbe potuto essere meno essenziale. 

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Meccanica

La scelta è fra due propulsori benzina, un 2 litri da 165 cv con cambio manuale a 6 marce e un 2,5 litri da 192 cv con cambio automatico mentre l’unico diesel 2.2 è disponibile in due livelli di potenza: 150 o 175 cv con cambio a 6 marce, sia automatico che manuale.

È sempre interessante notare come Mazda persegua gli stessi obiettivi degli altri costruttori in tema di abbattimento di consumi ed emissioni seguendo però una strada che potremmo definire, in tema di motori, diametralmente opposta: mentre tutti gli altri hanno abbracciato il downsizing, il Costruttore giapponese non ha abbassato le cilindrate ma ricorrendo alla tecnologia Skyactiv ha affinato i motori abbattendo in modo significativo consumi ed emissioni. Nel caso del propulsore Skyactiv D 2.2 ne ha abbassato il rapporto di compressione a 14:1 (il più basso mai realizzato per un motore diesel) rientrando in questo modo nella normativa Euro6 senza ricorrere a complicati e costosi dispositivi di post-trattamento dei gas di scarico (urea et simili), cosa che influenza positivamente anche il prezzo di vendita ed i costi di gestione. Un minor rapporto di compressione stressa meno tutti i manovellismi che possono così essere alleggeriti a tutto vantaggio di brillantezza e consumi. Inoltre, visto che il regime massimo di rotazione, molto elevato per questo tipo di propulsore, è ora di 5.200 giri/min, ci si avvicina parecchio alle prestazioni di un benzina (comunque sempre superato dal diesel in termini di erogazione di coppia).

Altra finezza, che influisce positivamente sulle prestazioni del motore, è l’«i-ELOOP», un sistema sviluppato per alimentare i componenti elettrici con l’energia che, generata al momento della decelerazione, viene rilasciata solo quando serve; il vero vantaggio consiste però nel fatto che con i-ELOOP, il motore non deve più creare elettricità in fase di propulsione come invece accade con i motori tradizionali che convertono circa il 10% della potenza in elettricità allo scopo di alimentare i componenti elettrici dell’auto.

Le sospensioni anteriori sono del tipo McPherson mentre le posteriori sono multilink. Un cenno infine ai freni che sono a disco sulle 4 ruote (da 297 mm sull’anteriore e 278 dietro) con gli anteriori auto ventilanti.

Chiudiamo questa sommaria descrizione ricordando che la strategia del grammo di Mazda (abbattere consumo ed inquinamento alleggerendo quanto più possibile la vettura ma non a scapito della robustezza) influisce positivamente anche sulla tenuta di strada. 

Sicurezza

Mazda6 si fregia delle 5 stelle Euro NCAP grazie ad una dotazione di serie che prevede sei airbag anteriori, con quello passeggero disattivabile anche se, purtroppo, non è previsto in nessun caso l’airbag per le ginocchia. Per i più piccoli sono stati installati due attacchi ISOFIX con ganci top tether per il seggiolino.

Per quanto riguarda i dispositivi elettronici di ausilio alla guida, la Mazda6 è dotata di ABS, EBD e EBA, DSC, TCS, ESS, TPMS, AFS, e RVM (Sistema di monitoraggio posteriore del veicolo) mentre, a partire dall’allestimento «Evolve» in poi, si ha di serie anche il SCBC (Smart City Brake Support), il retrovisore elettrocromatico.

Ed ancora il conducente può contare sul controllo dell’angolo cieco e su quello del salto di corsia involontario, sulla funzione cornering dei fari in curva sul controllo attivo degli abbaglianti, per evitare problemi alle auto che s’incrociano, ma soprattutto su sistemi di ausilio alla guida come il Mazda radar cruise control e lo Smart brake support (Sbs), che monitorano la vettura che precede mantenendo la distanza di sicurezza impostata ed attivando automaticamente l’impianto frenante se si supera tale limite.

Da non dimenticare, ovviamente, anche la nuova struttura della scocca che, realizzata con acciai leggeri e ad alta resistenza, è ora ancora più rigida rispetto a prima pur pesando meno e garantendo così eccellenti prestazioni di sicurezza e di tenuta. 

Su strada

 

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La versione oggetto del nostro test è stata la Diesel 2.2 da 175 cavalli in versione Exceed, completa di navigatore satellitare con schermo touch screen, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, telecamera posteriore, controllo di velocità, specchi retrovisori elettrici, Bluetooth, retrovisore interno elettrocromatico, smart key con pulsante start-stop, impianto audio-CD Bose con 7 altoparlanti.

Degli interni abbiamo già detto e quindi la prova su strada (città, provinciali, autostrada) non ha fatto che confermare gli eccellenti livelli di comfort offerti sulla carta e dall’esame statico.

Grazie al sedile ben regolabile anche in altezza ed al volante regolabile in profondità e altezza, è facile trovare la posizione di guida ottimale che permette di avere una buona visibilità di marcia in avanti e lateralmente, grazie all’arretramento di ben 10 cm dei montanti del tetto. Posteriormente gli angoli ciechi non fanno ben valutare gli ingombri ed in questo non si è facilitati dalla posizione rialzata della cappelliera e dall’inclinazione del lunotto; comunque sono difficoltà che si azzerano, o quasi, se si dispone dei sensori di parcheggio e della telecamera posteriore (che però segnala la zona rossa già a 40 cm dalla vettura retrostante e quindi, per sfruttare al meglio gli spazi disponibili, bisogna tenerne conto).  Da sottolineare l’indurimento in manovra del servosterzo elettrico, ottimo invece su strada.

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Dal punto di vista dinamico la Mazda6 è brillante, agile nonostante le generose dimensioni, e con un’ottima di tenuta di strada. Lo sterzo – preciso e reattivo – esalta le qualità dinamiche della vettura e si percepisce chiaramente che le ruote si posizionano immediatamente ed esattamente dove lo sterzo le comanda, senza alcuna gommosità intermedia. Se si viaggia «al limite» solo in curva si rileva un lieve sottosterzo in appoggio ma il fenomeno risulta comunque ben controllabile grazie anche al sistema di stabilità.

Come già evidenziato, la cura dimagrante ha portato la nostra Mazda6 ai 1.405 kg a vuoto (circa 1.600 in condizioni di marcia con guidatore a bordo) e questo permette al quattro cilindri di spingere forte sin dai bassi regimi, con un vigoroso e costante allungo sino a fondo scala del contagiri. Ugualmente sorprendente in ripresa grazie alla piatta curva di coppia (420 Nm) che quindi non manca mai. Molto del merito va anche alla tecnica del turbo a doppio stadio con giranti di diametro differente: i bassi regìmi (da 1.800/2.000 giri in su, sotto è un po’ pigro) sono il regno del turbo piccolo, più pronto e rapido grazie alla sua minore inerzia iniziale mentre, quando c’è bisogno di tutto lo spunto, interviene quello più grande. Risultato: un’efficienza ed una performance condivisa solo da pochi altri turbodiesel della sua classe (lo 0-100 km/h in 8,4” non è per niente male) installati però su auto ben più costose.

Il cambio automatico a sei rapporti (con convertitore di coppia), l’unico disponibile in abbinamento ai propulsori più potenti della gamma della Mazda6, ha un’eccellente dolcezza di funzionamento ma, se sollecitato nella guida sportiva che il motore permetterebbe, non è all’altezza delle più moderne trasmissioni a doppia frizione. Da dire poi che la sua logica di funzionamento, comunque improntata sullo sportivo, induce la scalata automatica se solo si dà un po’ più di gas di quanto la centralina reputa necessario ma il peccato rimane veniale e comunque superabile passando alla gestione manuale.

Veniamo al comfort che, nel complesso, supera ampiamente l’esame. I piccoli appunti da muovere a questo proposito riguardano la taratura sportiva delle sospensioni, in particolare quelle posteriori, che potrebbero assorbire meglio le sconnessioni più secche e marcate dei nostri martoriati fondi stradali; d’altra parte è lo scotto da pagare sul fronte del feeling e della prontezza di guida peraltro esaltata dalla spalla bassa degli pneumatici in dotazione.

Pochissimi appunti da fare sul fronte della rumorosità esterna ed interna: poiché l’auto dà veramente tanto, verrebbe naturale aspettarsi un’insonorizzazione da ammiraglia che in realtà è tale sinché si rimane al di sotto dei 3.000 giri/min, poi il motore si fa sentire e la cosa piacerà comunque ai più sportivi visto che il sound risulta gradevole e grintoso.

Ottimo anche l’impianto frenante a 4 dischi con gli anteriori autoventilanti: potente e ben modulabile richiede assuefazione nel dosare la pressione sul pedale che, contrariamente ad auto dotate di servofreno più sensibile, potrebbe creare qualche difficoltà nei primi chilometri; come in tutte le cose basta comunque un approccio graduale ed in breve quello che può sembrare inizialmente un difetto si trasforma in una caratteristica.

Abbiamo lasciato per ultimo il capitolo consumi che, lo diciamo subito, ci sembrano allineati alla potenza, peso e performance di questa versione a gasolio: le medie complessive sfiorano i 14 km/litro con un consumo, rilevato sul computer di bordo, che si attesta su percorsi extraurbani (a velocità di codice) sui 6,5 litri/100 km che salgono in città a 8,5 litri/100 km.

Va anche ricordato che, sempre per ragioni di peso, tutto in questa Mazda6 è stato minuziosamente rivisitato e quindi anche il serbatoio ha una capienza di «soli» 62 litri contro i 70 e più della concorrenza. Il che si traduce in un’autonomia che, contro i circa 1.290 km dichiarati, si attesta in realtà sul migliaio di chilometri ad andatura tranquilla, pur sempre una distanza sufficiente per fare una scappata a Milano e girare per almeno altri 300 km prima di rifare il pieno.

In definitiva, una grande importante station wagon con insospettabili doti da auto compatta e sportiva. Grandi le soddisfazioni stradali che offre, specialmente sul misto veloce guidato, e notevole è il grado di controllo e sicurezza che si percepisce a bordo. Decisamente promossa!

 [ Tony Colomba ]

Linea da coupé e grande agilità nonostante le dimensioni importanti. Si fa guardare, «abitare» e condurre con grande piacere. Provata dalla nostra testata in un complesso test, ha meritato la promozione a pieni voti!  «Grandemente» compatta: non è facile far sembrare più piccola un’auto da 4,85 metri e neppure far sembrare coupé una station wagon 4 porte di tali dimensioni. Ebbene, in Mazda hanno fatto il miracolo, complice un design che dissimula le dimensioni e trasmette dinamismo e grinta rivestite da una certa eleganza. Una volta a bordo queste prime impressioni trovano conferma nello sguardo di altri automobilisti e nelle…

Score

Qualità prezzo - 83%
Posizione di guida - 84%
Cruscotto - 73%
Visibilità - 72%
Comfort - 86%
Motore - 88%
Ripresa - 77%
Cambio - 69%
Frenata - 83%
Sterzo - 81%
Tenuta strada - 85%
Dotazione - 86%

81%

Generale

Conclusione : Mazda6 SW elegantemente sportiva, ben rifinita, solida e sicura. Motore potente ma parsimonioso, cambio automatico non molto rapido, ottimo rapporto qualità/prezzo.