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Rolls Royce: esclusiva per vocazione

Lo stand della Casa inglese ha spopolato a Parigi con due serie speciali: la Rolls Royce Phantom Drophead Coupé Waterspeed Collection dedicata al record di velocità sull’acqua del 1937 di Campbell e la seconda alla celebrazione degli skyline delle principali città del mondo con la Metropolitan Collection 

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Il 2 settembre 1937 sul suo scafo Bluebird K3 spinto dallo stesso Rolls Royce R da 2.500 cavalli del «terrestre» Campbell-Railton Blue Bird, Sir Malcom Campbell toccò i 207,6 km/h realizzando così sul Lago Maggiore un nuovo record di velocità sull’acqua che migliorava il primato di 202,8 km/h da lui stesso ottenuto il giorno precedente. 

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Con quest’impresa Campbell riportò all’ombra dell’Union Jack un record che per 5 lunghi anni era stato appannaggio dell’americano Gar Wood e proprio questa impresa, con la specifica colorazione Maggiore Blue ed una produzione limitata a soli 35 esemplari, la Rolls ha voluto celebrare con la sua Phantom Drophead Coupé Waterspeed Collection. 

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In realtà il debutto ufficiale di questo esclusivissimo modello risale al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este dello scorso maggio ma rivedere a Parigi con maggior agio il primo dei 35 esemplari previsti, ci ha permesso di ammirarne l’allestimento caratterizzato in primis dal già citato Maggiore Blue, dalle parti in alluminio spazzolato, dai preziosi inserti in legno Abachi e dalle incisioni laser dello stemma Bluebird nell’abitacolo. 

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I già elevatissimi standard RR prevedono che:

● la nuova colorazione venga stesa in 9 strati successivi;

● ciascun degli 11 fori di aereazione dei cerchioni sia dipinto nel medesimo blu della carrozzeria;

● la «coach-line» nel motivo «Bluebird» venga, su ciascuno dei 35 esemplari, dipinta a mano.

L’apertura del cofano svela un V12 di 6,75 litri da 453 cavalli e 719 Nm di coppia i cui coperchi delle punterie sono dipinti nello stesso Maggiore Blue della carrozzeria.

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Potenza e coppia permettono a questa Rolls di arrivare ai 100 km/h da fermo in 5,7 secondi e di toccare un picco di 240 km/h (velocità massima autolimitata). Il tutto per la modica somma di 533.000 euro. Chi desidera, può candidarsi… 

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Phantom Metropolitan Collection

Altra serie speciale esposta a Parigi è stata quella dedicata agli skyline di città celebri, ossia la Rolls-Royce Phantom Metropolitan Collection che sarà prodotta in 20 esemplari. 

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Quest’altra serie sarà verniciata in Darkest Tungsten e, a parte la colorazione, sarà contraddistinta da speciali grafiche esterne e dalla specifica lavorazione dei tavolini posteriori in legno pregiato (che in casa Rolls chiamano «pic-nic tables») effettuata dai maestri ebanisti di Goodwood i quali, mediante una sapiente (e paziente) opera di intarsio riproducono 20 vedute aeree di una delle 24 metropoli scelte come soggetti da ritrarre. 

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Abbiamo definito questo tipo di lavoro sapiente e paziente e gli aggettivi trovano ragione nelle settimane necessarie per comporre immagini ad effetto tridimensionale formate da 500 tessere lignee da incollare una alla volta su un fondo perfettamente liscio e nel minuzioso controllo finale che rileva eventuali imperfezioni passando l’intarsio sotto adeguate fonti luminose. Ci piace a questo punto ritenere che l’eventuale, impercettibile sollevamento di un qualsiasi angolo di una tessera, venga evidenziato dall’ombra che lo stesso produce sotto la luce e che tale minimale interruzione di superficie non sfugga neppure alla sensibile manualità dell’ebanista.

F 33L’immagine viene riprodotta con la stessa tecnica anche sul pannello in legno della plancia nella quale è incastonato un orologio incorniciato da una ghiera sulla quale sono riportati i nomi delle 24 città in questione mentre gli schienali dei sedili posteriori ospitano un grattacielo stilizzato in ricamo tono su tono (realizzato con 6.800 punti di cucito) ed ancora un’altra, differente stilizzazione del medesimo tema, viene riprodotta alla base del montante esterno posteriore. 

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Per approntare una singola vettura di ognuna di queste due serie si superano le “450 ore e 60 paia di mani” necessarie per costruire una Rolls Royce «normale» e per capire come metodo industriale ed altissimo artigianato convivano per poter raggiungere l’eccellenza, si può visionare il seguente filmato:

http://www.rolls-roycemotorcars.com/library/film/60-pairs-of-hands/

Giovanni Notaro

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