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Il giro del mondo a bordo di un Unimog

In viaggio da aprile 2013, senza limiti di tempo, il Mercedes-Benz Unimog 1300 L ed il suo equipaggio hanno percorso più di 15.000 chilometri

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Come si misura oggi la ricchezza di un essere umano? Certamente dai soldi, parametro universale sul quale si potrebbe discutere all’infinito, ma – secondo noi – anche dal tempo: il tempo che viene quotidianamente sottratto alla nostra sfera personale , il tempo che siamo costretti a dedicare a cose ed incombenze che ci interessano relativamente, ovvero il tempo che possiamo dedicare a noi stessi ed alle persone e cose che amiamo.

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Se guardiamo la cosa sotto questo punto di vista, certamente Jennifer e Peter Glas sono molto ma molto ricchi: hanno infatti lo scorso anno deciso di partire per il loro viaggio di nozze a bordo di un Mercedes-Benz Unimog 1300 L “Glaarkshouse” (denominazione derivante dall’unione dei cognomi dei due avventurosi sposini), senza darsi alcun limite di tempo: sola data certa, quella della partenza (aprile 2013) e da allora hanno percorso, più fuori asfalto che su strada, oltre 15.000 chilometri.

L’itinerario

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Partiti dalla natia Germania nell’aprile del 2013 i nostri due viaggiatori hanno toccato Austria ed Italia dove, per dare un giusto tocco di romanticismo alla loro avventura, si sono sposati a Venezia per poi proseguire attraverso Albania, Macedonia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Montenegro, Slovenia, Grecia, Turchia, Iran, Emirati Arabi, Oman, Sri Lanka ed India (febbraio 2013).

Inutile dire che con un mezzo così specializzato come l’Unimog, problemi non ce ne sono stati e la coppia ha così potuto superare situazioni morfologiche, climatiche e di fondo completamente differenti da pendenze stile alpino, a guadi profondi sino in Turchia per affrontare poi l’Iran con le impegnative dune di sabbia e le pietraie del deserto di Dasht-e-Kavier i cui ostacoli sono stati superati senza particolari problemi grazie anche ai ponti a portale, una caratteristica tipica dell’Unimog e di pochissimi altri mezzi professionali, alla quale faremo cenno più avanti.

La prova, svoltasi su una tipologia di fondo simile alla precedente ma ancora più impegnativo, è proseguita in Oman dove l’Unimog ha fornito assistenza ad alcuni SUV rimasti insabbiati nel deserto ed ha trasportato il suo equipaggio sin sulle rive del mare arabico le cui coste sono formate, a seconda dei posti, tanto da dune sabbiose quanto da terreno roccioso che, al tramonto, assumeva colorazioni veramente suggestive.

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Inutile dire che l’Unimog ed il suo equipaggio  hanno sempre suscitato sorpresa e grande curiosità fra le popolazioni locali  non abituata a trovarsi davanti l’inconsueto mezzo di trasporto e molte sono state le occasioni in cui i più curiosi chiedevano di poter dare un’occhiata sotto al veicolo o al vano motore.

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Attualmente i due giramondo si trovano in India dove sarà proprio l’altezza da terra della cabina dell’Unimog li aiuterà a prevenire  e gestire le non poche insidie del caotico traffico delle strade indiane.

Presto la coppia si metterà in viaggio verso il Nepal, per proseguire per il Tibet, quindi in Cina e Mongolia. Al momento non è ancora stato deciso quando il viaggio avrà fine, il che non solo ci riporta all’iniziale discorso sulla “ricchezza” ma mantiene particolarmente viva per i viaggiatori l’emozione dell’avventura e per i lettori l’attesa per i resoconti e le immagini che i coniugi Glas inseriscono sul sito www.glaarkshouse.com oltre che sulla pagina Facebook “Glaarkshouse”.

Il mezzo di trasporto

L’acronimo UNIMOG, deriva dal tedesco “UNIversal-MOtor-Gerät“, cioè “veicolo universale a motore”) la dice lunga sulle possibilità di utilizzo a 360° di questo mezzo in produzione sin dal 1948 ed è proprio per questo che la coppia, dopo aver pianificato il viaggio ed aver valutato le difficoltà del percorso nel ricercare il mezzo ritenuto più adatto, ha optato per un Unimog U 1300 L (serie 435), del 1986: attenzione! Non un camion nuovo di zecca, bensì  un mezzo del 1986 con quindi 28 anni di servizio sulle spalle, pardon, ruote e questo la dice lunga – più di tante parole – sulla sua robustezza, longevità ed affidabilità.

Nonostante le sette tonnellate di peso a serbatoio pieno, con 540 litri di diesel e 180 litri di acqua potabile a bordo, l’autocarro ancora oggi garantisce sicurezza e sorprende per la facilità con la quale esce da ogni situazione grazie all’infinito numero di marce ridotte, al  bloccaggio dei differenziali ed alla mostruosa luce a terra dovuta agli assi a portale.

Basta sapere, tanto per completare non esaustivamente ma efficacemente il quadro, che il telaio non è a travi dritte ma sagomate, ed è costituito da due longheroni ad U in acciaio di notevole spessore. Ciascun longherone è stato poi “forato” in alcuni punti per maggior carico e torsione, ed in questi fori sono stati inseriti tubi trasversali di diametro acconcio resi solidali alla struttura mediante saldatura a filo continuo; completano l’opera di irrobustimento del telaio – che comunque conserva una sua flessibilità – l’inserimento di profilati d’acciaio opportunamente sagomati e di piastre, che potremmo chiamare di servizio, alle quali fissare i punti di attacco dei ponti, delle sospensioni, dei serbatoi principali e di quelli dei servizi ausiliari nonché la stessa cabina e cassone, sostituito, in questo caso, dalla cellula abitativa.

TELAIO

La proverbiale affidabilità dell’Unimog, la capacità dei serbatoi (di primo equipaggiamento + aggiuntivi), una fonte suppletiva di alimentazione ad energia solare ed una piccola zona dedicata agli impianti sanitari, rendono la “Glaarkshouse” un camper per autentici “globetrotter”,  solido e funzionale, che proprio per questo  poco o nulla concede ad orpelli o lussi superflui.

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La stessa coppia, nel commentare l’acquisto, ha dichiarato essersi trattato di “amore a prima vista” rafforzato dalla consapevolezza che l’Unimog li avrebbe portati senza problemi, e in maniera tutto sommato confortevole, sino in Nepal. Per adattare il mezzo alle loro particolari esigenze, in particolare per costruire la cellula abitativa, sono bastati pochi mesi di lavoro.

Due parole sul ponte a portale

È un tipo di ponte, particolarmente sofisticato ma robusto e costoso, destinato a mezzi specializzati come l’Unimog ed è stato concepito per alzare la luce libera a terra (la distanza cioè fra la superficie d’appoggio – leggi suolo – ed il punto più basso del ponte stesso).

Semplificando al massimo i concetti che seguono potremmo dire tale ponte si basa sull’innalzamento del punto di congiunzione fra semiasse e ruota; in un ponte normale il centro del semiasse corrisponde al centro ruota e, di conseguenza, l’altezza da terra corrisponde al punto più basso del ponte nel quale scorre il semiasse (scatola del differenziale) e la superficie d’appoggio  (ad esempio 15 cm). Se a questo punto innestiamo al centro della ruota e sul’estremità del semiasse due ingranaggi dentati ed “appoggiamo” poi l’ingranaggio del semiasse  sulla parte superiore dell’altro ingranaggio dentato innestato a centro ruota (come nel sottostante schema), il ponte sarà automaticamente sollevato da terra di una distanza pari alla somma del raggio di ciascuno dei ingranaggi dentati (se gli ingranaggi sono due, come normalmente è); se ad esempio ciascuno dei 2 raggi corrisponde a 15 cm, avremo 15 + 15 = 30 cm ovvero l’altezza da terra.

Lo schema e le foto che seguono rendono visivamente comprensibile la sommaria descrizione:

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La nuova gamma Unimog

Per la nona volta consecutiva l’Unimog è stato eletto dai lettori della rivista “Off Road” quale miglior fuoristrada dell’anno nella categoria “Veicoli speciali” del concorso “Off-road Vehicle of the Year 2013” con ben il 31,1% dei 74.000 voti attribuiti a tredici diverse categorie (125 veicoli fuoristrada di 53 Case costruttrici) e questo proprio nell’anno in cui, dopo diversi decenni di produzione la gamma Unimog è stata completamente rinnovata. Sia i “porta-attrezzi” che gli Unimog fuoristrada sono stati dotati di moderne motorizzazioni Euro6 con potenze fino a 299 cavalli (per la serie U 530) o 231 cv (serie U 5023).

Unimog per il fuoristrada estremo. Un grande classico

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Mercedes-Benz ha un occhio particolare per il fuoristrada e quindi la cabina dell’Unimog  destinato al fuoristrada estremo rimane il funzionale classico che ne caratterizza l’immagine fin dal 1974. Per quanto attiene invece alla meccanica, i tecnici della Casa sono riusciti ad introdurre la tecnologia Euro6 spostando indietro il motore di un metro al di sotto della cabina.

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L’impianto di regolazione della pressione pneumatici “Tirecontrol Plus” è stato completamente rinnovato e permette oggi al conducente di selezionare, sempre dal posto di guida ed in modo ancora più semplice e comodo rispetto al passato, la pressione degli pneumatici grazie ai programmi preconfigurati “Road”, “Sand” e “Rough road” già predisposti sull’apposito display.

MEZZO D'OPERA

A livello di esterni (e non solo), la cabina, rispetto alla versione precedente, è stata allungata di 120 mm e leggermente rialzata. Nuovi sono anche la griglia del radiatore ed i paraurti dotati di moderni gruppi ottici che pur modernizzandolo hanno lasciato inalterata la classica ed immediatamente percepibile impronta Unimog.

Giovanni Notaro

 

Scheda tecnica UNIMOG 435 U 1300 L (OM 353) “GLAARKHOUSE”

Anno di costruzione

1986 (in produzione dal 1975 al 1990)

Motore

6 clindri in linea 5.700 cc ((Mercedes-Benz OM352) 130 cv (96 kW)

Trasmissione

2+4WD, collegabile in qualsiasi istante + blocchi manuali anteriore e posteriore

Dimensioni (Lunghezza x H x larghezza)

Metri 5,59 x 2,62 x 2,30

Passo e raggio di sterzata

Metri 3,25 e 14,1

Peso a vuoto/pieno  (standard)

4.430 / 7.490 kg

Misure pneumatici

12.50” x 20”

Altezza da terra (luce) ai differenziali

43,5 cm

Capacità di guado

80 / 100 cm

(120 dichiarati per il “glaarkshouse”)

Angoli caratteristici

Attacco 46° – uscita 51°

Impianto Elettrico

Doppio a 12 e 24 volt + 2 + 2 batterie al gel Exide da 150 Ah ciascuna + 4 pannelli solari Nease policristallini da 125 watt + generatore esterno

Consumo (gasolio):

17,5 l/100 km

Velocità massima

80 km/h

Serbatoi gasolio

2 x 140 litri + riserva (12 litri) + da 5 ad 8 taniche esterne secondo sistemazione

Serbatoio acqua potabile

1 x 150 litri

Servizi

Zona umida separata con doccia, lavello e wc; Cucina con lavello e fornello (2 bombole gas da 5 kg) + Frigorifero Kissman + impianto di riscaldamento aggiuntivo Webasto Air Top EVO 5500

Altro

Portabici esterno x 2 bici (amovibile)

Nota bene: alcune foto relative al viaggio sono state fornite dall’Ufficio Stampa Mercedes-Benz mentre altre, la quasi totalità, sono state tratte dal sito  http://glaarkshouse.com/  dove si può trovare il dettagliato resoconto del viaggio aggiornato ad oggi (solamente in tedesco) e un più completo reportage fotografico, suddiviso naturalmente per tappe; le stesse foto si possono trovare anche digitando su Google “immagini Unimog Glaarkshouse”. Le foto dell’Unimog attuale provengono dal sito della Mercedes-Benz Italia.