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O guidi o bevi: provare per credere

Parte “Drink or Drive”: una nuova campagna di comunicazione sociale per la sicurezza stradale, Patrocinata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dall’ACI

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Che la guida di un veicolo sia decisamente incompatibile con il bere alcolici, ormai lo sanno tutti. Ma non tutti, purtroppo, hanno piena cognizione di causa di cosa significhi, sul serio, mettersi al volante dopo aver bevuto. Facile dire «ma io tanto l’alcool lo reggo!», oppure «cosa vuoi che sia, giusto per un bicchiere» e via elencando, in un crescendo di frasi di autoassolvimento.

Fino a oggi, per testare su se stessi gli effetti di un eccesso di alcool, e verificare le affermazioni del credo comune e della scienza sulla pericolosità del guidare dopo aver bevuto, c’era un solo sistema: darci dentro con birra, vino e ogni alcolico di sorta, e mettersi al volante di un’auto. Un sistema, diciamola tutta, poco pratico, rischioso e, soprattutto, vietatissimo dalla legge.

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Questa semplice, ma importante considerazione, e il desiderio di proporre qualcosa di nuovo per fermare la tragica sequenza di incidenti sulle strade, sono stati lo spunto per ideare una nuova campagna per la sicurezza stradale. Una campagna diversa dalle tante altre realizzate sul tema, troppo spesso focalizzate sulla sensibilizzazione parlata, e accompagnate da una quantità incredibile di gadget più o meno inutili, per quanto divertenti. I giornalisti del settore auto hanno, nei cassetti, qualcosa come quaranta o cinquanta magliette promozionali, con i simboli e gli slogan più disparati: ma le magliette, per affrontare un problema sociale che, solo in Italia, uccide oltre quattromila persone ogni anno, possono da sole fare ben poco.

Dimostrazioni pratiche

no drinkQualche dato: uno studio dell’Università Tor Vergata di Roma, ha rilevato che l’assunzione di alcol determina effetti sulla guida di autoveicoli già a basse concentrazioni nel sangue. Con 0,2 g/litro, quindi al di sotto del limite stabilito per Legge (0,5), si ha una tendenza a guidare in modo più rischioso, e i riflessi sono leggermente rallentati. Diminuisce inoltre la percezione del rischio. Questi effetti si accentuano con l’aumentare del tasso alcolemico. Con 0,5 g/litro, limite legale, si riduce la visione laterale, e cala del 30/40% la capacità di avvertire e valutare gli stimoli sonori, luminosi e, di conseguenza, la capacità di reazione. Lo stato di ebbrezza vero e proprio si raggiunge intorno a 1 g/litro: in questi casi il conducente non è più in grado di mantenere la guida corretta del veicolo e possono verificarsi facilmente sbandate, guida al centro della carreggiata o contromano. Per raggiungere un tasso di soli 0,2 g/litro è sufficiente bere: una lattina di birra da 33 cl, oppure un bicchiere di vino da 125 ml, oppure 80 ml di aperitivo o 40 ml di cocktail alcolico.

L’idea controllante della nuova campagna Drink or Drive è basata sulla pratica, su quel «provare per credere» che, decenni fa, fu il fortunato slogan di una famosa fabbrica di mobili. E a partire dal mese di febbraio, fino a maggio, si svolgeranno in cinquantacinque località marittime italiane, sedi di Capitanerie di Porto, le dimostrazioni dell’effetto dell’assunzione di alcol durante la guida di veicoli. Provando, per l’appunto, gli effetti della guida dopo aver assunto alcool.

In abbinamento alla campagna, è stata sviluppata una app, che permette ora di misurare il proprio tasso alcolico anche con smartphone e iPhone. Per determinare il grado di alcolicità, è sufficiente inserire il tipo e la quantità di bevanda assunta. L’applicazione, in base alle informazioni inserite, indicherà se si è sobri oppure meglio rinunciare a guidare.

Questa campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi all’assunzione di alcol prima di mettersi alla guida di veicoli a motore, è organizzata dall’associazione di promozione sociale Drink or Drive con il Patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’ACI, Automobile Club d’Italia. Lo scopo è quello di divulgare, sottolinea il Presidente dell’associazione Andrea Malfatti “una maggiore attenzione a quelle attività di carattere squisitamente preventivo che, aumentando la conoscenza e la coscienza personale, possono ridurre i rischi che il fenomeno comporta”.

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Dal mese di febbraio a quello di maggio avrà luogo il Tour 2014, organizzato in collaborazione con le Capitanerie di Porto, che toccherà 55 località italiane.

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Secondo i dati realizzati dall’ACI in collaborazione con l’ISTAT, la mortalità per incidenti stradali raggiunge il massimo nelle ore notturne (dalle 3.00 alle 6.00), con 4,64 decessi ogni 100 incidenti, contro una media giornaliera pari a 1,96. I più coinvolti sono giovani dai 20 ai 49 anni di età (1.321 in totale, pari al 51,7 per cento), con un picco per la fascia 20-24 anni. Da questi dati traspare la correlazione fra eventi mortali e possibile assunzione di alcol o droghe da parte di soggetti giovani prima di mettersi alla guida di notte. Un comportamento che deve essere assolutamente contrastato.

DSC_1905 (20 of 94)Un tema che ha ottenuto anche l’attenzione di Papa Francesco, che in occasione della Giornata delle Vittime della Strada, lo scorso novembre, ha dichiarato: «Assicuro la mia preghiera e incoraggio a proseguire nell’impegno della prevenzione, perché la prudenza e il rispetto delle norme sono la prima forma di tutela di sé e degli altri».

Alla conferenza stampa di presentazione del Tour 2014 di “Drink or Drive”, moderata dalla storica conduttrice del programma della Rai Easy Driver, Ilaria Moscato, hanno partecipato Sergio Dondolini (Direttore Generale per la sicurezza stradale – Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), Stefano Vignani (vice-Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera), Giuseppe Bisogno (Direttore del Servizio Polizia Stradale), Marco Ferrari (Direttore Centrale dello Sport Automobilistico – ACI) e Pino Nazio (Sociologo e giornalista RAI) che ha presentato l’analisi sociologica: “Comunicare la sicurezza stradale e gli effetti sul pubblico”.

Alessandro Ferri

Dove e quando

Il Tour è suddiviso per aree geografiche e in attività settimanali, a seconda delle disponibilità delle Capitanerie di Porto interessate:

Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna:

Trieste, Monfalcone, Venezia, Chioggia, Ravenna

Emilia Romagna, Marche e Abruzzo:

Rimini, Pesaro, Ancona, S. Benedetto del Tronto, Pescara

Abruzzo, Molise, e Puglia:

Ortona, Termoli, Manfredonia, Barletta, Molfetta

Puglia:

Bari, Brindisi, Gallipoli, Taranto

Lazio e Campania:

Gaeta, Napoli, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Salerno

Calabria:

Corigliano Calabro, Crotone,Vibo Valentia, Gioia Tauro, Reggio Calabria

Sicilia Orientale:

Messina, Milazzo, Catania, Siracusa, Augusta, Pozzallo

Sicilia Occidentale:

Gela, Porto Empedocle, Mazara del Vallo, Trapani, Palermo

Sardegna:

Cagliari, Oristano, Olbia, La Maddalena, Porto Torres

Liguria:

Imperia, Savona, Genova, La Spezia

Toscana:

Marina di Carrara, Viareggio, Livorno, Portoferraio

Lazio:

Civitavecchia, Fiumicino, Roma (più eventi).

 

Come

Lo spazio per l’effettuazione dell’attività consiste in una corsia lunga 60 metri e larga 6, delimitata da transenne e attraversata da una struttura, sulla quale viene fatto scorrere un manichino in gommapiuma, per simulare la presenza di un pedone.

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Gli eventi si svolgono secondo uno schema consueto, così riassumibile: dopo un briefing introduttivo sugli effetti dell’alcol sul fisico, e le implicazioni sulla condotta dei veicoli, i partecipanti guidano, a bassa velocità, una vettura in un percorso lineare indossando speciali mascherine che simulano gli effetti dell’alcol. Lungo il percorso viene fatto attraversare un manichino in gommapiuma che simula un pedone.

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Al termine della prova, viene analizzata l’esperienza con ogni singolo partecipante e con il gruppo, al fine di ottenere un adeguato feedback.

All’interno di ogni vettura vengono posizionate due telecamere che inquadrano, simultaneamente, sia il conducente, sia la strada davanti al veicolo. Il filmato viene trasmesso su uno schermo, a disposizione del pubblico e dei partecipanti.

Per saperne di più: www.drinkordriveitalia.it