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Elettrici senza patente

Sono i quadricicli che si possono guidare da 16 anni in poi: da poco a molto costosi ce n’è per tutti i gusti

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DUCATI FREE DUCK NWG APERTURA

Lo sviluppo del mercato dell’auto elettrica pura è, in Italia, più lento che in altri Paesi; colpa dei costi, indubbiamente, e della mancanza di infrastrutture alla quale si può comunque sopperire, in un uso cittadino dell’auto elettrica, con stazioni di ricarica domestiche o con una semplice presa nel proprio box o posto auto condominiale.

Comunque il panorama delle elettriche si sta (molto) piano allargando a 360°, dal «low cost» all’alto di gamma; oggi, visti i problemi connessi alla mobilità urbana, vediamo da vicino quattro quadricicli – tutti biposto – e tutti guidabili con patentino CIG (per scooter da 50 cc); due sono decisamente minimalisti (Ducati Energia Free Duck ed Estrima Birò), uno decisamente trendy (Renault Twizy) e l’ultimo, NWD Zero, che, almeno nell’aspetto esteriore e nel costo, sa più di auto che di quadriciclo. 

Ducati Energia Free Duck (da 5.000 ad 8.000 euro)

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Disponibile sia in versione ibrida che elettrica, dire minimale è dire poco: lunghezza, larghezza e altezza rispettivamente 1,76 – 0,91 e 1,63 metri; i 5,4 cv del suo motore elettrico da 90 Nm di coppia gli permettono di raggiungere i 45 km/h e 50 di autonomia; il cambio è automatico e la trazione sulle ruote posteriori.

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Omologato per due persone e dotato di volante tipo «auto» oltre che di un baule posteriore (180 litri, di serie sulla versione «basic») non ha obbligo di casco né cinture di sicurezza. duck 1In virtù delle sue ridottissime dimensioni (e della natura elettrica) può andare ovunque e trovare posto laddove una Smart (tanto per citare la più «urbana» delle auto) dovrebbe rinunciare. La praticità è il suo forte mentre l’estetica farà storcere il naso alla sofisticata utenza privata del nostro bel paese; d’altra parte il veicolo è stato concepito prevalentemente come mezzo di servizio (disponibile anche una versione «van» con bagagliaio da oltre 300 litri) e quindi il target al quale si rivolge è composto da soggetti pertinenti alla Pubblica Amministrazione (consegna posta, nettezza urbana, aeroporti, porti, parchi pubblici) e ad operatori professionali esercenti attività connesse al tempo libero (parchi privati, villaggi e porti turistici).

Estrima Birò (da 7.990 euro) 

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Anche con questo mezzo, già commercializzato in 19 paesi europei, restiamo a Lilliput, con tutti i vantaggi che questo comporta nell’affrontare il caos cittadino: lunghezza, larghezza e altezza rispettivamente 1,74 -103 e 1,56 metri; anche qui i cavalli sono 5,4 (coppia n.d.) ma, a differenza degli altri mezzi esaminati, qui siamo in presenza di due motori elettrici Brushless – con funzione «boost» per un miglior spunto in caso di necessità – montati direttamente in asse sulle ruote posteriori; eliminati così gli organi di trasmissione influendo positivamente su peso, costi e consumi. Birò, dotato di quattro freni a disco, tocca i 45 km/h, ne ha 50 di autonomia e può superare pendenze sino al 20%. Il cambio, anche in questo caso, è automatico.ESTR 10

Fra i protagonisti di questo articolo, questo piccolo quadriciclo rappresenta un esempio di sinergia da manuale in quanto nasce dall’idea di attingere al know-how acquisito nell’azienda di famiglia operante nella produzione di cabine per macchine movimento terra per utilizzarne la struttura di sicurezza che oltretutto diventa elemento estetico distintivo di un veicolo compatto, pratico ed ecologico.

Altra caratteristica particolare è la batteria estraibile (Re-Move, il nome spiega tutto…) trasportabile grazie al suo «trolley» incorporato (soluzione obbligata visto il peso di 26 kg) fino a una qualunque presa di corrente domestica, strizzando così l’occhio a quanti non hanno la possibilità di effettuare la ricarica nel proprio box o in appositi spazi condominiali.

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Abbastanza ricca la dotazione di accessori: dal kit (che dovrebbe essere fornito di serie…) agli pneumatici automobilistici con battistrada da 145 anteriore e 175 posteriore che cambiano completamente l’aspetto del mezzo, al kit di predisposizione per l’autoradio, dal kit portapacchi posteriore al Baule «trolley» ed ancora il cofano verniciato; come optional sono anche offerti i kit cinture di sicurezza, quello delle portiere in policarbonato e quello contenente quanto necessario per la funzione anti-appannamento del parabrezza. A nostro avviso questi ultimi tre dovrebbero essere forniti di serie ma, evidentemente, la Casa ha deciso di optare per una politica di prezzo che abbia una appetibile soglia d’accesso per poi offrire la possibilità di costruirsi la vetturetta a proprio piacimento poiché quel che va bene a Capri, certamente non funziona a Milano.

Renault Twizy (da 6.990 a 8.800 euro oltre il canone delle batterie)

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Anche se il prezzo medio si allinea con quello della Birò, le dimensioni iniziano a crescere: lunghezza, larghezza e altezza rispettivamente 2,33-1,23 e 1,45 metri; con i due posti «in tandem» e l’aspetto quasi da macchinetta lunare (ricordate James Bond su una di queste nel film «Una cascata di diamanti»?) è a nostro avviso la più trendy delle quattro; anche la potenza cresce, siamo a 17 cv (57 Nm di coppia) per una velocità massima di 80 km/h ed una autonomia dichiarata di 100 mentre in alcuni test sarebbe risultata inferiore. La Twizy è disponibile con due livelli di potenza.

Foto Bee - Green Mobility Sharing

In tema di optional Birò e Twizy seguono la stessa filosofia: per accomodarsi al posto di guida occorre aprire la spondina ribaltabile (optional a 600 euro) mentre possono accedere al posto dietro solamente persone dotate di una certa agilità visto che qualche contorsione fa parte del gioco. Per proteggersi da vento ed intemperie la Renault mette a disposizione, sempre come optional, i finestrini a 349 euro mentre per il tetto panoramico fisso occorre sborsare altri 260 euro ai quali vanno aggiunti 160 euro per il sistema anti-appannamento del parabrezza e altri 360 per il kit di comunicazione Parrot.renault-twizy-momodesign

La plancia, pur essendo digitale, è semplice e chiara, e fornisce le poche indispensabili informazioni quali la velocità, il livello di carica e l’autonomia residua (tre ore e mezza il tempo di ricarica completa, con un costo in energia inferiore ad 1,50 euro ed un’autonomia reale di circa 70/80 km contro 100 dei dati ufficiali). La forbice dei prezzi va da 6.990 a 8.800 euro che non comprendono però il costo della batteria, «proposta» a 50 €/mese per 36 mesi/7.500 km/anno; però l’IVA è inclusa.

NWG Zero (da euro 21.500) 

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Lunghezza, larghezza e altezza rispettivamente 2,88-1,56 e 1,42 metri; i 20 cv del suo motore elettrico da 150 Nm di coppia la spingono sino a 100 km/h con 140 di autonomia; il cambio è automatico e la trazione sulle ruote posteriori.DSCN6528

Un vero dilemma per il potenziale acquirente della Zero prodotta per NWG dall’azienda emiliana Tazzari:

per i costi iniziali (la lista degli optional è talmente vasta che si possono tranquillamente superare, fra costo di acquisto ed il «full optional» i 30.000 euro; saremmo ai livelli di una Citroën C-Zero o di una I-on mentre la smart, costa, nella versione base, meno della metà mentre il costo di quella elettrica è qualcosa più di 19.000 euro, noleggio batteria escluso e la Renault ZOE solamente 150 euro in più della NWG);

per le dimensioni (la smart, con i suoi 2,69 metri è più piccola mentre la ZOE – con i suoi 4,08 metri ma soli 150 euro di differenza è a tutti gli effetti una vera auto piuttosto che una city-car.DSCN6525

Quale scegliere?

A parte queste, crediamo logiche, considerazioni la NWG che abbiamo brevemente visionato all’epoca della presentazione ufficiale, rappresenta con il suo stile sportiveggiante e i suoi equipaggiamenti, un caso a sé; sicuramente diversa da tutte le altre attira l’attenzione e si fa effettivamente guardare con piacere e più delle altre tre protagoniste di questo articolo si presta anche a brevi trasferimenti «fuori le mura».

Determinante per verificare, nel tempo, il successo di questo o quel modello fra i quattro oggi esaminati sarà l’andamento delle vendite che, come sempre, sottolineerà il gradimento del pubblico. Vi sapremo dire.

[ Giovanni Notaro ]