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Baglietto MV 13

Dal cantiere del gruppo Gavio un progetto ambizioso e tecnologicamente avanzato, che riprende concetti tradizionali rivisitati in chiave moderna

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Di tempo ne è passato parecchio da quando, nel 1854, Pietro Baglietto fondò il suo primo cantiere a Varazze. Anni intensi e molto produttivi in cui compaiono le prime imbarcazioni da diporto a motore rigorosamente in legno, materiale che verrà utilizzato fino alla fine degli anni sessanta, per essere poi sostituito con l’alluminio, che caratterizzerà la produzione per tutti gli anni a venire. Siamo nel 1906: è anche il tempo dei primati: “Giuseppina” il più grande yacht da crociera con motore ad esplosione (espressione testualmente ripresa dal sito storico della Casa) mai costruito fino ad allora (22 metri per 33 tonnellate di peso) come il primo prototipo di aliscafo mai prodotto al mondo.

Gli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale vedono i cantieri concentrarsi nella costruzione di mezzi militari commissionati dalla Marina Militare Italiana: i MAS e gli idrovolanti.

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Al leggendario MAS – un piccolo motoscafo antisommergibile e d’assalto contro naviglio pesante utilizzato dalla Marina italiana da guerra nel primo e nel secondo conflitto mondiale – si sono forse ispirati i progettisti e i designer della Baglietto che hanno deciso di reinventare in chiave diportistica l’MV 13, presentato in anteprima mondiale allo scorso salone nautico di Fort Lauderdale, dove ha riscosso interesse e suscitato curiosità tra il pubblico.

L’MV 13 (la sigla sta per “motoscafo veloce”) è un day cruiser che può soddisfare tranquillamente le esigenze diportistiche di una breve crociera. Realizzato totalmente in alluminio, presenta una linea aggressiva nata dalla matita dell’architetto e progettista Francesco Paszkowski, mentre gli interni sono stati curati da Margherita Casprini.

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Con un peso totale di 18 tonnellate, un serbatoio del carburante da 1.000 litri e uno dell’acqua da 250 litri, l’imbarcazione è in grado di raggiungere una velocità massima di 37 nodi e una di crociera di 32 nodi, questo grazie a due motori MAN da 800 cavalli e trasmissioni in linea d’asse.

L’evento di Fort Lauderdale è stato sfruttato anche per lanciare le prossime novità in programma, ossia l’evoluzione dell’MV 13 chiamata MV 19, un cabinato di 19 metri che sarà commercializzato il prossimo anno in occasione dei 160 anni dalla nascita del cantiere rilevato dal gruppo Gavio nel 2012.  1383045920362_BagliettoMV19Ma non finisce qui: in fase di costruzione tra le imbarcazioni dislocanti ci sono, un 53 metri, due unità da 46 metri, un 43 metri e un 58 metri, mentre tra gli scafi plananti sono in costruzione un 43 e un 46 metri.

Lorenzo Gentile

D’Annunzio e il MAS

Il MAS, era un motoscafo dislocante, a seconda della classe, da 20 a 30 tonnellate con 10 uomini di equipaggio ed armato MAS è l’acronimo della locuzione latina Memento Audere Semper (Ricorda di osare sempre), coniata da Gabriele D’Annunzio ma anche di Motoscafo Armato Silurante su uno dei quali lo stesso D’Annunzio partecipò alla famosa Beffa di Buccari per poi farsene anche costruire nel 1933 uno che dovrebbe poi essere quello tutt’ora ospitato nel Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera.con due siluri, alcune bombe di profondità ed una mitragliatrice o un cannoncino; derivati da motoscafi civili con motori a benzina vennero largamente utilizzati dalla Regia Marina durante la Grande Guerra; utilizzavano potenti motori entro-fuoribordo ad iniezione diretta di ispirazione automobilistica.

baglietto-13-mv_0-100_2Alcuni esemplari montavano due motori identici, l’uno di scorta all’altro: un’idea dovuta allo stesso D’Annunzio, allora a capo dei Legionari di Fiume; nell’ultima e più sofisticata evoluzione (il MAS 500 prodotto in poco più di 120 esemplari tra il 1937 ed ’41) i MAS erano motorizzati con propulsori Isotta Fraschini; questi scafi, veloci ma dalla scarsa tenuta di mare a causa della carena tonda, debbono la loro notorietà alla cosiddetta beffa di Buccari, firmata da D’Annunzio e da Luigi Rizzo ed al siluramento dell’incrociatore leggero sudafricano Capetown cui si aggiunge l’affondamento di alcuni sottomarini russi in Mar Nero ed infine quello di alcuni mercantili inglesi nella cosiddetta battaglia di mezzo agosto.