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Auto e moto d’epoca 2012: un altro anno al top

Da tempo all’altezza dei più celebrati eventi internazionali di settore, la mostra padovana ha dimostrato una volta di più la sua prestigiosa vitalità

 

[Prima parte]

“Anche quest’anno gli appassionati ci hanno stupito, un record dietro l’altro: giovedì un record, venerdì un record ed anche oggi, sabato, nonostante il meteo, il pubblico – per oltre il 30% stranieri provenienti principalmente da Francia, Germania, Austria, Svizzera, Slovenia, Gran Bretagna, Russia, Cina – ci ha premiato. Più di sessanta mila persone sono venute a Padova. Evidentemente l’auto d’epoca è più forte di qualsiasi crisi e la passione vince su ogni problema. Siamo molto contenti perché l’Auto d’Epoca è uno strumento di emozione e questo ci permette di superare qualsiasi difficoltà.” così Mario Baccaglini, patron di “Auto e Moto d’Epoca”, alla fine dell’edizione 2012 appena conclusa.

Evento importante

Con quest’ultima edizione l’evento patavino, con i suoi 3.500 modelli distribuiti sui 90.000 metri quadrati dell’esposizione, si è collocato al primo posto in Europa (Essen probabilmente espone più auto ma fa registrare una minor affluenza di pubblico) e la positiva convivenza, sotto uno stesso tetto, di auto e moto di ogni livello e valore, di grandi blasoni e semplici artigiani, Case e Club, e via dicendo ha prodotto una miscellanea gradita al pubblico e che, naturalmente riscalda il cor dell’appassionato spettatore.
In effetti per gli organizzatori di motivi di soddisfazione ce ne sono stati parecchi: a parte l’adesione del pubblico, cartina al tornasole di qualsiasi manifestazione, si è registrata una significativa presenza diretta di più di 150 tra Case e Club con modelli di assoluto prestigio, adesione da parte degli addetti al settore (dai venditori ai restauratori, ai ricambisti all’automobilia in genere) ed ancora concorsi e sfilate: ce n’è stato per tutti gusti e per tutte le tasche ma andiamo con ordine.

Presenze particolari

Circa 3.500 i modelli esposti fra moto ed auto delle quali ben tre modelli (Alpine A110, Alfa Romeo Giulia e MG B) festeggiano nel 2012 il loro cinquantesimo anniversario; difficile per l’appassionato riuscire comunque a concentrarsi su un solo modello quando si hanno sotto gli occhi vetture premiate in Concorsi come quello d’Eleganza di Villa d’Este (una Alfa Romeo 6C 2500 Touring del 1951, un’Isotta Fraschini 8A SS carrozzata Castagna del 1930 ed un’Alfa Romeo 2500 SS 6C Bertone del 1942 rispettivamente vincitrici nel 2001, 2006 e 2010) o dell’Uniques Special Ones di Firenze. Alcune di queste auto, appartenenti alla collezione di Corrado Lopresto, erano ospitate nello stand dello stilista toscano Stefano Ricci.

Spazio ASI

Notate, nello “spazio” ASI (Automotoclub Storico Italiano), la Maserati Mistral di Frua, un kart degli Anni ’60 proveniente dal Museo Tony Kart, con motore BM da 15 cv e freni a disco sperimentali, e una moto Triumph T100 del 1958; fedele al suo compito di mantenimento e diffusione della vettura e moto d’epoca, l’ASI ha ospitato la presentazione di due libri “Pietro Frua Maestro Designer” di Giuliano Silli e “Quando le disegnava il vento” di Massimo Grandi.

Significativa la presenza delle Case, diretta o tramite Club di Marca affiliati; tra queste spiccano:

 

ALPINE: il C.R.A.G.I. (Club Renault Alpine Italia) ha concentrato tutti suoi sforzi sulla celeberrima berlinetta A110 rappresentata da ben 7 esemplari fra 1.300 cc, 1.600 cc. una delle quali, del 1971, in allestimento gruppo 4, tutt’ora in servizio attivo per gare e rievocazioni storiche; nel corso della manifestazione, il CRAGI ha presentato il libro “Alpine Renault A110 – Les Bleues Italiennes” proprio per celebrarne la cinquantesima candelina.

ALFA ROMEO: direttamente presente, la Casa di Arese ha festeggiato a Padova il 50° anniversario della Giulia esponendo il suo prototipo, una Giulia TI grigio-verde dei Carabinieri, una TZ del 1963, una SS prototipo Bertone del 1965, e la Giulia 1300 TI del 1969 che ha partecipato alla London-Sidney Marathon nel 2000;. Fra le varie altre Alfa Romeo stradali e da corsa di tutte le età esposte nei vari stand della fiera anche l’unico esemplare dell’Alfa Romeo 2000 Touring “Praho” del 1960 caratterizzata dal lunotto concavo ed il cruscotto di tipo aeronautico.

AUDI: presente attraverso l’Audi Sport Club-Italia, ha messo a disposizione dalla propria collezione una Quattro passo Lungo Gr. 4 del 1981 pilotata da Mikkola/Hertz e una Sport Quattro (la molto più grintosa versione corta) del 1984 di Rhorl/Geistdorfer. Presenti allo stand nella giornata di chiusura Walter Röhrl e Christian Geistdörfer, due miti del rally nuovamente di fronte alla stessa Audi Sport Quattro con la quale animarono (e sconvolsero) il Mondiale Rally appunto del 1984.

FIAT: molti i modelli della Casa torinese in esposizione. Alle varie Fiat presenti in fiera, dalla conservatissima 508S del ’35 che si fregia della Targa Oro ASI alla 2.300 S coupé del 1962 si aggiunge una “spiaggetta” derivata Bianchina del ’63 e le Topolino, sempre deliziosamente attuali, messe in campo dal “Topolino Autoclub Italia”. Fiat ha poi evidenziato l’ideale connessione temporale nell’evoluzione del medesimo concetto (il cabforward) esponendo la nuova 500L assieme a diverse versioni della 600 Multipla.

JAGUAR: rappresentata praticamente da tutta la gamma d’antan, XK in testa; tra queste spiccavano una XK 120 SE del ’54 con gomme a fascia bianca, la rara MK 5 cabrio del ’50, e – ad avviso di chi scrive – una spanna su tutte la C e la D-type Sport.

LANCIA: presenze forti, quali quelle della Lancia Flaminia Speciale del 1963 disegnata da Tom Jaarda, un prototipo della Lancia Florida del 1955, modello dal quale discese la successiva Lancia Flaminia berlina (sul cui pianale di volta in volta all’uopo modificato, sono state realizzate le derivate Coupé 3B Pininfarina e Touring Coupé e Cabrio e la celeberrima versione berlinetta Zagato costruita in soli 33 esemplari). La Casa ha comunque legato la propria presenza al tema cabriolet, partendo dalla nuova Flavia ed arrivando, con un cammino a ritroso, ad alcune cabrio quali la Artena Cabrio Pininfarina del 1932, la Flavia convertibile degli anni ‘60, la Flaminia Convertibile Touring. Da citare infine l’iniziativa del “Club Ardea” che quest’anno ha realizzato uno stand a tema sui ritrovamenti. Chi, appassionato, non sogna di ritrovare nel classico campo o fienile l’auto dei suoi sogni da ragazzo o, perlomeno, un’auto che solletichi le sue voglie di “giocare”? Ed ecco comparire davanti agli occhi di spettatori un po’ interdetti – ed in contrasto con cromature cere e cuoi a profusione – tre “quasi relitti”, ovviamente di Ardea: una berlina, un furgoncino ed un camioncino esposti così come ritrovate o quasi ma comunque ante restauro…

MASERATI: alla sua prima partecipazione diretta ha colpito duro esponendo la celebre monoposto preparata per la 500 miglia di Monza del 1958 (pilota Stirling Moss) della Collezione Panini di Modena che, con la sua livrea bianca movimentata dai loghi “Eldorado” (il Cowboy stilizzato con il cappellone Stetson) e dalle relative decorazioni in rosso e nero ha “fatto” grande simpatia attirando l’attenzione di grandi e piccini. Tornando a vetture più “ordinarie”, se così si può dire delle Maserati, facevano bella mostra di sé una splendida e rara Khamsin, una opulenta 5000 GT e, tanto per riallacciarsi alle cosiddette “instant classic” due Maserati di oggi: una GranTurismo Sport ed una Gran Cabrio. Ultima chicca, questa volta in tema di automobilia, l’oggettistica e l’abbigliamento della Linea Maserati, fuori stand una bella Maserati Biturbo Spyder del 1987 presentata dallo specialista Auto Classic che, sempre per restare nella famiglia Maserati, espone anche una rarissima OSCA 1600 GT Fissore del 1963 come uscita di fabbrica.

MERCEDES: in esposizione 540K, 220 Ponton, ed alcune Limousine (300 e 600 del ’78 e ‘66) e, per festeggiare invece i sessant’anni della serie SL, ecco le “Pagoda” 280 e le 300 SL roadster e coupé Gullwing; fra queste ultime spiccava la 300 SL w194/11 “Hobel” (pialla ndr.), così chiamata in virtù del suo cofano piatto e discendente, concepito ai fini di una migliore penetrazione aerodinamica. La carrozzeria, interamente realizzata in lega leggera sembrerebbe del tutto simile, cofano e calandra più squadrata a parte, alla più “popolare” 300 SL ma in effetti non lo era affatto; questa rara versione sfoggiava inoltre le ambitissime e rare ruote in lamiera a gallettone centrale tipiche delle “rennwagen” più spinte. Esposta inoltre, a conferma della continuità dell’idea e della sua costante evoluzione, la potentissima versione 65 AMG equipaggiata con il V12 biturbo di Affalterbach capace di ben 629 cavalli  che Motori360.it ha avuto recentemente modo di testare (SE E’ LA STESSA CHE ABBIAMO PROVATO  LINK ALL’ARTICOLO)

MG: anche qui il Club di marca – MG Car Club Italia – ed anche qui, come a casa Alfa, un cinquantesimo anniversario d’eccezione: quello della MGB Roadster del 1963 della quale il Club ha esposto un esemplare affiancato da una eccezionale F2 Sport 6 cilindri del 1932 prodotta in soli 40 esemplari dei quali solamente 12 arrivati ai nostri giorni. Altre presenze illustre sono state una MG TC del 1949, una roadster del ’59, ed una MGA twin cam roadster anch’essa del ’59. Curiosa e simpatica la scelta di presentare modelli esclusivamente ed elegantemente neri; scelta un po’ “fordiana”, se ricordiamo che Henry Ford sottolineava sempre che la sua Ford T si poteva ordinare di qualsiasi colore, purché fosse… nero.

PEUGEOT: sempre sul filo della continuità le recentissime 208 erano affiancate dalle storiche 205 GTI 1.9 e dalla rara 205 Turbo16, nervosa biposto a motore centrale che, a partire dal 1983, ha vinto numerosi rally e raid in tutto il mondo; prodotta in soli 200 esemplari all’epoca delle velocissime Gruppo B la 205 Turbo come damigella d’onore ha avuto una 208 Ice Velvet, realizzata in serie limitata in attesa del lancio dell’attesissima 208 GTi, previsto per la primavera 2013.

PORSCHE: rappresentata, come vuole tradizione, dai tre attivissimi Club di marca. Il Registro Italiano 911 e 912 che ha esposto vari modelli da corsa e non della 911 Carrera – fra le altre l’affascinante quarantenne 911 Carrera 3000 RS e la bella 2,4 S ex Scuderia Biondetti – il Registro 914 ed infine il Registro 356, che ha esposto varie versione della 356 coupé e speedster. A quest’ultimo Registro si debbono restauri importanti quali, ad esempio, quelli relativi ad alcuni esemplari di Speedster, Carrera e Pre-A. Chicche del tutto fuori dalla norma le Sport 908 e 917, provenienti direttamente da Stoccarda.

Va anche a buona ragione evidenziata la presenza di Bentley, Rolls, Corvette, AC Cobra, BMW (507 in testa), e varie versioni delle più note spyder inglesi: Triumph TR (serie da 2 a 5), delle classicissime e sempre belle Austin Healey, nonché della Carrozzeria Zagato che, assieme allo Zagato Car Club, ha organizzato uno stand congiunto che diverrà in futuro presenza constante ad “Auto Moto Epoca”.

Redazione Motori360