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10° ASIMOTOSHOW 2011: GIACOMO AGOSTINI, ‘KEL’ CARRUTHERS E FREDDIE SPENCER IN PISTA A VARANO

In occasione della 10° edizione di ASIMOTOSHOW, la consueta Parata dei Campioni in programma domenica 15 maggio vedrà tra i protagonisti Giacomo Agostini, 15 volte Campione del Mondo (un record che sembra imbattibile), “Kel” Carruthers,  l’australiano che, in sella alla Benelli, ha conquistato per la Casa di Pesaro – che quest’anno festeggia i 100 dalla fondazione – il secondo titolo iridato nella classe 250 nel 1969, e Freddie Spencer, l’americano tre volte Campione del Mondo con la Honda e ultimo in ordine di tempo nel 1985, a vincere nello stesso anno il mondiale in due classi 250 e 500.

Giacomo Agostini, ospite d’eccezione a Varano fin dalla sua prima edizione, scenderà in pista con la fedele MV 500, Kelvin “Kel” Carruthers ritroverà la sua 250 Benelli, mentre Freddie Spencer sarà in sella alla Honda.

A Carruthers e a Spencer legati agli eventi che si festeggiano a Varano, faranno compagnia in pista oltre ad Ago, molti altri Campioni del Mondo che da alcuni anni partecipano al Gran Finale della tre giorni dell’ ASIMOTOSHOW dando vita alla Parata dei Campioni che l’anno scorso ha visto strapiene le tribune del Riccardo Paletti.

Giacomo Agostini è nato a Brescia il 16 giugno 1942. È senza dubbio il più grande campione del motociclismo mondiale, un uomo vincente dotato di carisma, il più veloce di tutti su tutte le piste. Ha vinto 311 gare, 18 Campionati Italiani, 15 titoli mondiali 8 nella classe 500 e 7 in classe 350, ha disputato 190 Gran Premi vincendone 123 e salendo sul podio 162 volte . A diciannove anni esordisce alla Trento-Bondone e si piazza secondo; nel 1963 vince il Campionato Italiano della Montagna e quello Juniores con una Morini 175. Nel GP delle Nazioni a Monza, con la Morini 250 bialbero ufficiale guida la gara per alcuni giri prima di fermarsi per un guasto. Sempre con la  Morini  conquista il titolo tricolore nel 1964. Lo stesso anno, a settembre, è convocato a Cascina Costa dal conte Domenico Agusta. Per la stagione ’65 la MV aveva preparato una nuova 350 a tre cilindri e cercava un pilota italiano di talento – l’asso della MV era, in quegli anni, Mike Hailwood. Nacque così la leggenda che sarebbe durata dieci anni, il binomio che creò pagine indimenticabili della storia del motociclismo. Con la MV Agostini è sette volte campione del mondo della 500 e sei nella 350. Nel 1974 Agostini lascia la Casa italiana per passare alla Yamaha con la quale vince subito il titolo nella 350 e poi, nel 1975 quello della 500. Tra le più belle imprese di Giacomo ricordiamo la vittoria nelle 200 Miglia di Daytona e di Imola del 1974 con la Yamaha 750. Il campione ha appeso il casco al chiodo alla fine del 1977 e la sua ultima vittoria al Nürburgring il 29 agosto 1976 coincide con l’ultimo successo della MV Agusta 500, che lui quell’anno gestiva con un proprio team.

Kelvin “Kel” Carruthers – nato a Sydney  il 3 gennaio 1938 – Figlio di un concessionario di moto, Carruthers, pluricampione australiano, emigra in Europa nel 1966 per correre nel Motomondiale, prima da privato, e poi come pilota ufficiale Aermacchi (3° nel mondiale 1968). I piazzamenti ottenuti lo portarono all’attenzione della Benelli e con la 250 quattro cilindri pesarese sarà Campione del Mondo nel 1969. In quell’anno non fu il pilota che conquistò il maggior numero di punti, ne fece segnare 103 contro i 108 di Kent Andersson, ma per la regola degli scarti dei peggiori punteggi gliene rimasero 89 contro gli 84 dell’avversario.

Inizia la stagione ’70, con la Benelli e la finisce con la Yamaha, terminando al secondo sia nella 250 che nella 350. Carruthers lascia dopo quella stagione il Motomondiale per correre in America, terminando la carriera nel 1973. Diviene team manager della Yamaha USA e lancia Kenny Roberts, nel Mondiale. Nei cinque anni di partecipazione ha gareggiato in tutte le classi dalla 125 alla 500; partecipando a 56 GP  vincendone 7  sempre con la 250,  sale 22 volte sul podio. Carruthers per i suoi meriti sportivi è stato inserito nel 1985 nello Sport Australia Hall of Fame e nel 1999, nella Motorcycle Hall of Fame.

Freddie Spencer (è nato a Shreveport, in Louisiana 20 dicembre 1961) è  stato ultimo pilota a vincere nello stesso anno il titolo mondiale in due differenti categorie. Fu definito “Fast Freddie” Campione nazionale in 250 nel 1977 e nel 1978.  Spencer esordì nel motomondiale nell’80 come collaudatore della Yamaha nella 500,  scese in pista nel GP del Belgio senza entrare in zona-punti. Nel 1981 passò alla Honda, dove guidò la NR500 a pistoni ovali. Nel 1982 la Honda abbandonò il progetto NR, schierando la NS 500 a due tempi, l’unica tre cilindri in gara contro le quattro cilindri Suzuki e Yamaha.

Nel 1982 vinse il suo primo GP in Belgio e dopo aver bissato tale successo a San Marino si piazzò al terzo posto della classifica generale con 72 punti. Pilota molto veloce sul giro secco, si pose al centro dell’attenzione anche per aver rivoluzionato lo stile di guida delle 500: prima di lui, le traiettorie della 500 erano quelle della 250, ovvero classiche e rotonde. Spencer invece ha introdotto le linee attuali, in cui l’obbiettivo primario diventa fare meno strada possibile con la moto inclinata: nel suo stile di guida l’importante non è la velocità di percorrenza della curva, ma aprire il gas prima degli altri.

Nel 1983, dopo un duello serratissimo con Kenny Roberts, fu campione del mondo della 500 con sei successi (in Sudafrica, Francia, Spagna, Jugoslavia e Svezia e nel Gran Premio delle Nazioni), 3 secondi posti e sette pole position. Nella stagione seguente vinse cinque gare, ma cinque incidenti  non gli consentirono di andare al di là del 4° posto in classifica.

Nel 1985 l’anno più felice della sua carriera, Spencer corse sia nella 500 che nella 250, riuscendo a diventare campione del mondo in entrambe le classi: sette successi e un secondo posto nella prima,  sette vittorie  e tre 2° posti nella seconda, battendo campioni quali Eddie Lawson e Anton Mang. Nello stesso anno partecipò alla Daytona 200, aggiudicandosi la gara in tre categorie F1, 250 e la nuova superbike.

Da quel momento inizia la sua crisi: nel GP di Spagna del 1986, ottenne la pole ma dovette ritirarsi a pochi giri dal termine a causa della tendinite mentre era largamente in testa. Non ottenne punti nella stagione.

Nel 1988 si ritirò dall’agonismo, per tornarci con l’aiuto di  Agostini  con la Yamaha, ottenendo un quinto posto in Spagna nell’89. Rientrò alle gare negli Stati Uniti, in superbike, con la Honda e poi come pilota ufficiale della Ducati USA, con la quale colse l’ultima vittoria. Freddie Spencer in carriera ha disputato 72 Gran Premi ne ha vinti 27 – con 10 secondi posti e due terzi.  E’ salito sul podio per 39 volte e ha realizzato 33 pole.