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Trieste-Opicina Historic 2016, la «Monza in salita» delle vetture storiche

Rievocazione della omonima gara di velocità in salita in una edizione Anniversario organizzata dal «Club dei Venti all’Ora» valida per il Trofeo Alpe Adria Classic Challenge. Non solo equipaggi italiani ma anche di Austria, Croazia e Slovenia con vetture particolarmente interessanti e rare

I numeri «55 / 105» esposti sulle portiere delle vetture indicano chiaramente la ricorrenza di questa edizione Anniversario: «55» per ricordare quel 6 marzo 1961 quando 4 appassionati di auto storiche decisero di fondare il Club dei Venti all’Ora, «105» a ricordo di quel 4 giugno 1911 quando si svolse la 1a edizione della corsa di velocità in salita Trieste-Opicina. All’epoca la città Giuliana faceva ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico e, salvo le sospensioni belliche (dal 1912 al 1925, dal 1932 al 1938 e dal 1940 al 1947), la corsa venne disputata per 30 edizioni fino al 1971.

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Non essendo più permesse per ragioni di sicurezza gare automobilistiche di velocità in ambito cittadino, dal 1982 il locale Club dei Venti all’Ora organizza la «Trieste-Opicina Historic», gara di regolarità per vetture storiche, con lo scopo di rievocare e mantenere vivo il ricordo di quella bellissima corsa definita la «Monza in salita» per le alte velocità che venivano raggiunte. Nella penultima edizione del 1970, la Ferrari 512 S del gentlemen driver Giampiero Moretti (Momo) vinse alla media di 149,985 km/h, record assoluto della corsa.

Lo scorso fine settimana, complice anche la condizione meteo favorevole, ben 135 vetture hanno partecipato al vasto programma previsto per questa edizione 2016 della «Trieste Opicina Historic». Per questa edizione Anniversario inserita nel Trofeo AACC (Alpe Adria Classic Challenge), agli equipaggi italiani si sono aggiunti quelli provenienti da Austria, Slovenia e Croazia con vetture particolarmente interessanti e rare.

Tra queste la Ford Zephyr Six Mk1 del 1953, una berlina spinta da un motore a 6 cilindri da 2.262 cc con una potenza di 70 cv per una velocità massima di 130 km/h. Il suo aspetto pacioso non deve trarre in inganno perché nel 1953 vinse il Rally di Montecarlo precedendo una Jaguar Mk VII e l’anno successivo si impose nel massacrante East African Safari Rally. Tra qualche settimana questo esemplare parteciperà alla MilleMiglia 2016.

Dall’Austria anche una Edsel Pacer in una rara versione convertibile prodotta in soli 1.876 esemplari tra il 1957 e il 1959. Questo marchio venne fondato nel 1957 da Henry Ford in memoria del figlio Edsel morto nel 1943 a soli 24 anni. Nei 2 anni di produzione prima della chiusura, venne realizzato solo questo modello in 4 versioni: 2 porte convertibile, 2 porte Hard-top, 4 porte Hard-top e 4 porte Sedan, per un totale di 20.988 esemplari. Nella versione standard il motore è un V8 da 5,9 litri con 4 carburatori e 307 cv.

Ancora dall’Austria una «pattuglia» di Steyr Puch che, negli anni ’60, hanno dato molto filo da torcere nelle corse alle Fiat 500 preparate e anche alle Abarth 595. Erano prodotte in Austria (Graz) su licenza Fiat, ma con il modello nostrano avevano in comune solo la carrozzeria, il motore era un bicilindrico boxer raffreddato ad aria prodotto dalla Steyr fino a 650 cc nelle versioni T, TR e TR II con 42 cv.

Il road-book preparato dagli organizzatori del Club dei Venti all’Ora coordinati dal Presidente Francesco Di Lauro, è stato stilato in modo da non creare lunghe colonne di autovetture sulle strade della regione e conseguente intralcio alla circolazione. Gli equipaggi suddivisi nelle categorie Turistica e Sport, sono partiti tipo Rally di Montecarlo da 3 località diverse della Regione, pur mantenendo in comune i vari punti di incontro.

In questo modo gli equipaggi, ai quali non interessava mettersi alla prova con il cronometro nelle numerose prove valide per la Classifica, hanno avuto modo di apprezzare al meglio i suggestivi paesaggi attraverso il carso goriziano e triestino, dal Castello di Spessa circondato dai famosi vigneti del Collio, al Castello di Duino affacciato sul mare.

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Nel pre-evento di venerdì, emozionante l’incontro presso la base di Rivolto tra i soci del Club dei Venti all’Ora e la Pattuglia Acrobatica Nazionale, ambedue fondate nel 1961 festeggiano in comune il compleanno dei 55 anni.

Sabato mattina partenza ufficiale della «Trieste-Opicina Historic» dal Museo Ferroviario di Trieste per poi concludere la giornata nella località di Opicina con esposizione delle vetture sulla via principale, per l’occasione chiusa al traffico. La festa organizzata per i partecipanti è stata allietata dall’esibizione della band Viktor Parma con musicisti e donne nel tipico costume carsico. Anche il famoso tram che collega la città all’altipiano, per l’occasione ha esibito una restaurata carrozza storica. Una festa nella festa in un’atmosfera vintage.

Prima delle ultime prove previste per la categoria Sport nella seconda giornata della «Trieste Opicina Historic», le 50 vetture della categoria Turistica hanno raggiunto l’Area Science Park, sede del centro di ricerca internazionale Elettra Sincrotrone, per una esclusiva visita guidata. Un’opportunità unica per vedere da vicino l’anello di accumulazione di terza generazione Elettra, davanti al quale è stato posizionato per l’occasione l’unico esemplare presente in Italia della Frazer Nash Boulogne/Supersports 1927. In un altro settore è stato mostrato il laser ad elettroni liberi di quarta generazione Fermi che genera la luce di sincrotrone per lo studio della materia nei diversi stati fisici: solido, liquido e gassoso. Un argomento incomprensibile per i non addetti, ma un’esperienza coinvolgente che una volta di più mette in primo piano l’eccellenza italiana in campo scientifico.

La Trieste Opicina Historic 2016 si è conclusa in Piazza Giuseppe Verdi, contigua a piazza dell’Unità d’Italia, salotto buono della città, dove un bagno di folla ha accolto le vetture ed i suoi equipaggi. Un’ora per rilassarsi dopo l’intenso programma, in attesa della premiazione che si è tenuta in un magazzino del Molo IV del Porto Vecchio allestito per l’occasione.

Dopo il pranzo con il rituale taglio della torta da parte di Enrico Cuttini, uno dei 4 fondatori del Club dei Venti all’Ora e dell’attuale Presidente Francesco Di Lauro, la consegna dei premi.

34_1° Classificato Cappella Gianluca - Cappella Alessandro

1) Cappella Gianluca-Cappella Alessandro

Car Club Capitolino – Autobianchi A112 Abarth 58 hp

35_2° Classificato Rimondi Valerio - Fava Liana

2) Rimondi Valerio-Fava Liana

Scuderia Nettuno Bologna – Porsche 911 S Targa

36_3° Classificato Rugo Carlo - Varaschini Paola

3) Rugo Carlo-Varaschini Paola

Club dei Venti all’Ora – Porsche 356 B

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Una coppa speciale all’equipaggio Rimondi Valerio-Fava Liana che dopo la vittoria nella scorsa edizione e avendo accusato meno penalità nelle prime 6 prove di quest’anno, si avvicinano alla conquista dell’ambito Trofeo «Memorial Mario Marchi» spettante a chi vince questa speciale classifica per 3 volte.

Toccante la presenza della signora Ariella Pangaro, moglie di Mario Mannucci che ci ha lasciati nel 2011. Era il navigatore di Sandro Munari, un binomio storico che dal 1971 al ’75, prima con la Lancia Fulvia HF e poi con la Stratos, marcava le loro vittorie nei rally; memorabile la vittoria del Rally di Montecarlo del 1972.

Sul palco della «Trieste Opicina Historic» ha voluto ricordare con la commozione dei presenti, almeno quelli meno giovani, il grande Arnaldo Cavallari venuto a mancare il giorno prima (02.04.2016), purtroppo troppo dimenticato da tutti! Era un pilota molto veloce sia su terra che sull’asfalto, negli anni ’60 è stato 4 volte Campione italiano rally, ha vinto una Mitropa Cup e un titolo Granturismo di serie. Le sue vittorie al volante della Alfa Romeo Giulietta prima e Giulia Quadrifoglio dopo e poi su GTA, ma anche su Fulvia HF e Porsche. È stato lui a scoprire il talento di Sandro Munari. Nel 1976 Cavallari aveva concluso la sua brillante carriera di pilota con la partecipazione al Rally Costa d’Avorio-Costa Azzurra che poi sarebbe diventata la Paris-Dakar, al volante di una Alfasud, aveva 44 anni e ancora tanta passione per le corse.

[ Paolo Pauletta ]