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A Ecomondo la piattaforma ecologica sul biometano

I sottoprodotti agricoli e rifiuti organici: sono queste le materie prime per ottenere il biometano, il carburante del futuro a zero emissioni. Un giacimento accessibile di energia pulita per rendere sostenibili i trasporti e il settore agricolo e promuovere il greening della rete del gas, secondo i principi dell’economia circolare.

Per avviare un percorso di valorizzazione di una risorsa strategica come il biometano nasce la Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano che verrà presentata il 9 novembre alla Fiera di Rimini in occasione di Ecomondo, con il coordinamento di CIB, Consorzio Italiano Biogas e CIC, Consorzio Italiano Compostatori e la partecipazione di Anigas, Assogasmetano, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia.

biometano

Il biometano si ottiene da biomasse agro-industriali, quali sottoprodotti agricoli, reflui zootecnici, colture di integrazione che non competono con la produzione alimentare e foraggera, dalla frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata. In Italia sono operativi più di 1.500 impianti di biogas, dei quali circa 1200 in ambito agricolo, con una potenza elettrica installata di circa 1.200 MW, equivalente a una produzione potenziale di biometano pari a 2,4 miliardi di metri cubi l’anno.

L’Italia risulta il secondo produttore di biogas europeo, dopo la Germania, e il quarto produttore mondiale dopo Cina, Germania e Stati Uniti. Potenzialmente il nostro Paese potrebbe produrre fino a 8,5 miliardi di metri cubi di biometano, pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale.

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Il biometano non solo è strategico per il sistema energetico nazionale, in chiave di riduzione delle importazioni dall’estero, ma lo è anche per il raggiungimento degli obiettivi di «de-carbonizzazione» fissati durante la COP21 di Parigi e ratificati in questi giorni dal Senato, poiché favorisce una transizione verso un’economia, un sistema dei trasporti e un’agricoltura con minori emissioni, quindi più sostenibili e fondati sulla circolarità e il riutilizzo delle risorse. La filiera del biogas-biometano risulta inoltre il settore a maggiore intensità occupazionale tra le rinnovabili con 6,7 addetti per MW installato e ha già favorito la creazione di oltre 12mila posti di lavoro stabili e specializzati.

Attualmente sono presenti in Italia solo 7 impianti di up-grading a fronte di 1.500 impianti a biogas. La normativa nazionale risulta ancora priva di alcuni punti regolamentari necessari. Uno degli ultimi step mancanti, tuttavia, la pubblicazione delle procedure applicative per l’immissione in rete da parte del GSE, è stato da poco raggiunto. La Piattaforma Tecnologica promossa a Ecomondo intende mostrare in concreto che le imprese private sono pronte a investire, sono in grado di fare rete e sono disponibili a dialogare con le istituzioni per superare i tasselli burocratici e regolamentari attualmente mancanti. L’obiettivo è far partire i nuovi progetti ed esprimere tutto il potenziale nel futuro greening delle attività produttive, della rete gas e della mobilità.