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«Grand Prix de Monaco Historique», le Sport e Prototipo a ruote coperte

Oltre alle Formula 1 dall’anteguerra al 1980, già presentate nel precedente articolo, ora è la volta delle Sport e Prototipo dal 1952 al 1957. 28 vetture a motore anteriore che in quegli anni hanno entusiasmato soprattutto nelle gare di durata, tra queste la MilleMiglia

Anche per questa categoria «Serie C» a ruote coperte, le vetture sono suddivise in «Classi».

Nella «Classe 1» sono inserite le vetture fino a 2 litri, nella «Classe 2» quelle con cilindrata superiore a 2 litri e con i freni a tamburo, nella «Classe 3» quelle con cilindrata superiore a 2 litri con i freni a disco.

Tra le 28 vetture partecipanti ben 8 hanno il «Tridente» sul cofano, ben rappresentata con 8 modelli. Nella «Classe1» sono state inseriti 5 esemplari della A6GCS prodotta con diversi tipi di carrozzeria, ma con lo stesso motore 6 cilindri da 2 litri, in 53 esemplari dal 1953 al 1955 e 1 esemplare della 200S (#74), prodotta in 28 esemplari tra il ’55 e il ’57, mantiene la stessa cilindrata di 2 litri della A6GCS, ma ha un motore a 4 cilindri.

Nella «Classe 2» troviamo 2 esemplari della 300S (#52 – #54), prodotta in 26 esemplari tra il ’55 e il ’58, ha un motore 6 cilindri da 3 litri ed era stata sviluppata per partecipare al Campionato Mondiale Sport Prototipi, nel quale si classificò al 2° posto nel ’56 vincendo tra le altre la 1000 km del Nürburgring.

Interessanti anche le 3 Ferrari iscritte nella «Classe 2», la 212 Export (#50) con motore a 12 cilindri da 2.562 cc progettato da Gioacchino Colombo, è uno dei 3 esemplari (su 23 prodotti) realizzati dalla Carrozzeria Touring, venne acquistata nel 1951 da Giannino Marzotto il quale partecipò a diverse competizioni prima di essere venduta negli Stati Uniti.

L’altra Ferrari è la 225S (#16), prodotta in 20 esemplari nel 1952, delle quali solo 5 con carrozzeria Berlinetta, ha un motore a 12 cilindri da 2.700 cc ed è un modello molto legato al Circuito di Monaco, infatti nel Gran Premio del 1952, ben 4 vetture si classificarono ai primi 4 posti. Vittorio Marzotto, Eugenio Castellotti, Clemente Biondetti e Jean Lucas.

Sebbene non sia partita è doveroso menzionare la Ferrari 340MM (#18) del 1953, una delle 2 spider carrozzate Touring. Costruita specificatamente per le competizioni, ha un motore a 12 cilindri da 4,1 litri e proprio questo esemplare debutto alla MilleMiglia del 1953 con Luigi Villoresi (#613 – ritirato per rottura differenziale) e poi a Silverstone con Mike Hawthorn (#8 – 5° posto). Da notare che lo stesso modello, ma con carrozzeria Vignale, vinse la MilleMiglia del 1953 pilotata da Giannino Marzotto.

Sempre nella «Classe2» anche l’esemplare unico in versione Berlinetta della Aston Martin DB3 (#2) del 1953. In quel anno partecipò alla 24 Ore di Spa, alla 12 Ore di Pescara e alla 9h di Goodwood. Nel 1954 partecipò anche alla MilleMiglia prima di essere acquistata da Angela Brown, figlia di David Brown (DB) e futura moglie del pilota George Abecassis co-fondatore del team di Formula 1 HWM (Hersham and Walton Motors). 

Una corsa sotto la pioggia

Nelle qualifiche la Cooper-Jaguar del britannico Chris Ward (#8), l’unico a girare sotto i 2 minuti, ottiene la pole position, precedendo di 3 secondi il connazionale Frederic Walkeman (#14) al volante di una vettura identica e della HWM-Jaguar di Martin Hunt.

La griglia tutta britannica si completa con il 4° posto di Ben Short (#44) con una Lister Maserati, esemplare unico realizzato nel 1956 da Brian Lister dopo aver acquistato direttamente dalla Maserati un motore 2 litri e trasmissione della A6GCS da montare sul suo telaio BHL1 per il leggendario pilota inglese Archie Scott-Brown, chiamato «Re del drift» da Manuel Fangio.

Lo Start nel primo pomeriggio avviene sotto la pioggia, pista ideale per gli inglesi che dimostrano grande padronanza delle vetture sull’insidioso tracciato di Monaco. Chris Ward (#8) procede con decisione, dietro di lui a metà gara Ben Short (#44) a 22″ e la Lister Bristol di Tony Wood (#42), riuscita ad inserirsi al 3° posto, seppure a 55″. Il terzetto riesce a mantenere fino alla fine queste posizioni, conquistando i rispettivi 3 gradini del podio.

La bagarre continua per il 4°, 5° e 6° posto che vanno rispettivamente a Frederick Walkeman (#14), Martin Hunt (#30) e Patrick Blakeney (#22) con una Frazer Nash.

[ Paolo Pauletta ]