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Rainforest Challenge Global Series South Europe 2017

Tra le rinomate colline del Collio friulano la 2a edizione di una competizione off-road molto selettiva

Gli appassionati di fuoristrada conoscono molto bene il Rainforest Challenge che dal 1997 si svolge nelle foreste della Malesia, una location ideale per un offroad estremo. Quest’anno la 21a edizione è in calendario dal 24 novembre al 5 dicembre e per promuovere questo evento unico nel suo genere, si svolgono nei vari Paesi del mondo delle competizioni off-road con il placet di RCF Global Series e del suo fondatore Luis J.A.Wee.

Per l’area del South Europa del Rainforest Challenge Global Series, l’FLS4x4 (Freedom Live Style) di Udine ha organizzato una gara nella quale il concorrente poteva ritrovare, naturalmente in misura ridotta, tutte le difficoltà presenti in Malesia. Una tipologia di terreno che comprende roccia, fango, canaloni stretti estremamente impegnativi, passaggi tra la vegetazione con scivolose salite e discese da affrontare solo con il verricello e naturalmente i guadi, sempre insidiosi sebbene non eccessivamente profondi.

Il Collio come la Malesia

Questo ambiente «malese» si trova in una zona tra le più rinomate in Italia per l’ottima qualità di vino che viene prodotto: il Collio, la località: Corno di Rosazzo.

Per questo appuntamento internazionale, si sono ritrovati in un week-end tipicamente estivo 16 equipaggi suddivisi nelle categorie Preparati e Proto, provenienti da Austria, Belgio, Bielorussia, Francia, Slovenia e naturalmente Italia.

Il Regolamento della corsa, almeno nei suoi punti fondamentali, è unificato con le altre gare RFC Global Series nel mondo e riprende quello della competizione madre Rainforest Challenge Malesia. Questo è un punto importante da segnalare per capire lo svolgimento della gara, un insieme di capacità e velocità, ma soprattutto spirito di squadra. 

Una sequenza di gara senza tregua

In breve, dopo il Prologo per stabilire l’ordine di partenza, la gara si svolge su 3 tracciati di 1 km ciascuno, che i concorrenti suddivisi in squadre di 5 vetture (anche di categoria diversa), devono percorrere alternativamente nelle 3 sessioni di gara di 3 ore e 30 minuti ciascuna, tra sabato mattina, sabato pomeriggio e domenica mattina. In quel tempo, ogni concorrente deve effettuare più giri possibile sul tracciato destinato, anche sorpassando gli altri componenti della squadra, ma se necessario deve prestare loro aiuto e in ogni caso a fine tempo, nessuno deve rimanere sul percorso. Se in panne, deve essere trainato fuori, altrimenti fioccano le penalità.

Questo punto del Regolamento è stato determinante per Steven Giusti e Mirko Alba del team Evolution che nonostante avessero dimostrato ciò che si può fare con una Suzuki e prevalendo sulla Jeep dei bielorussi Siarhei Vartanian e Vasili Korabau, hanno dovuto cedere il più alto gradino del podio ai bielorussi a causa della penalità attribuita loro per non aver aiutato un componente della loro squadra ad uscire da una posizione impossibile a causa della rottura del verricello.

Se questo era il podio della categoria Preparati, lotta ben diversa tra i Proto, giganti che si sono dati battaglia fino all’ultimo a suon di cavalli. Tanto per capire, la differenza di punti tra i primi 3 classificati era di poche centinaia di punti, mentre il 4° era distanziato di oltre 2.000 punti. 

Il patron del RFC Luis J.A.Wee sul podio con i vincitori

Sul podio dei Proto è doveroso menzionare innanzitutto il 2° posto dell’equipaggio austriaco Johann Eibensteiner/Herald Detschman del team X-Iron, perché ha fatto una rimonta incredibile dimostrando una buona esperienza fuoristradistica e grande padronanza del mezzo. Giunti in ritardo, non erano riusciti ad effettuare il Prologo e mentre il 1° e il 3° guadagnavano rispettivamente 300 e 450 punti, loro hanno avuto una penalità di -120 punti.

Una corsa tutta in salita, in tutti i sensi, ma con il loro Jeep Proto equipaggiato con un motore V8 Hemi da 7 litri e oltre 500 cavalli hanno fatto la differenza, recuperando vistosamente fino ad insidiare i connazionali Christian Wulz/Marcel Koban del team Old School Garage con l’altra Jeep Proto, ma spinta da un meno potente motore V8 LS1 da 5,7 litri, che per una manciata di punti hanno conquistato comunque meritatamente la vittoria.

Sul terzo gradino del podio, ma con pari merito agonistico e a soli 180 punti dai secondi classificati, i belgi Axel Baumann/Tom Olieslagers del team Offroad Terror con il Proto Ultra4.

Buono il piazzamento degli italiani in gara, tra questi Francesco Fraioli/Tony Pipini del team Cardio Racing, mentre sono stati sfortunati Alessandro Guidoni/Sergio Moccia, vincitori della scorsa edizione del RFC Global Series South Europe, costretti al ritiro fin dalle prime battute a causa di irreparabili noie meccaniche.

Dignitoso piazzamento a metà classifica anche per i francesi Benoit Bonnefoi/Gilles Girousse con la sua rara partecipazione come navigatore sulla Range Proto di Benoit. L’esperienza di Gilles ha consentito di effettuare una gara regolare nonostante un cappottamento nelle fasi finali, ininfluente per la Classifica.

Il loro fair play nei confronti degli altri concorrenti è stato riconosciuto dagli organizzatori con la consegna all’equipaggio di un cavo tessile messo in palio da RM Custom.

[ Paolo Pauletta ]