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Dakar: anche una Panda al traguardo dell’edizione 2017

A dir la verità si tratta di una Panda un tantino speciale, tanto da chiamarsi PanDakar, ma che tuttavia, anche se profondamente e complessivamente rivista, mantiene le caratteristiche di base e quelle estetiche della Pandina a noi tutti ben nota e tanto basta per suscitare da una parte ammirazione perché, comunque, concludere una Dakar è di per se una vittoria, e dall’altra tanta simpatia per il classico Davide in mezzo ai Golia.

Dalla Panda 4×4 Cross

La base dell’elaborazione è stata la Fiat Panda 4×4 Cross nella quale è stato trapiantato un motore 2.0 Multijet da 180 cv rimasto completamente di serie ma messo a punto in funzione delle elevate altitudini da Nicola Montecchio, mentre scocca, trasmissione, sospensione e freni sono stati oggetto di alcuni interventi per adattare l’utilitaria alle sollecitazioni estreme della competizione.

Motori360_PanDakar 17

La PanDakar è stata realizzata dal team Orobica Raid di Giulio Verzeletti che, specializzato in raid di lunga durata, vanta una lunghissima esperienza nel settore (i membri del Team sommano, fra tutti, oltre 40 partecipazioni alla Dakar) ed è stata portata al traguardo dagli italiani Giulio Verzeletti, pilota con all’attivo 15 Dakar in moto, auto e camion, e Antonio Cabini, che ha partecipato a ben 20 Dakar in moto, auto e camion.

La PanDakar, prima utilitaria strettamente derivata da un veicolo di serie a terminare la competizione, è stata sottoposta ad ogni genere di sollecitazione: 7 prove speciali hanno superato i 400 km, di cui una ha superato i 500 km; per ben 5 giorni e più di 2.200 km vettura ed equipaggio hanno dovuto fronteggiare le problematiche dovute alla carenza di ossigeno dovuta all’altitudine, mai sotto i 3.500 metri. Inoltre, le temperature spesso superiori ai 40 °C, unite all’estrema variabilità del tempo, hanno contribuito a mettere a dura prova sia la resistenza meccanica della PanDakar, che quella fisica dell’equipaggio.

La PanDakar ha chiuso al 56° posto… dietro di loro ancora due equipaggi tra cui quello di Graziano Scandola e Giammarco Fossà su Ford Raptor.