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Tesla spinge sull’elettrico a grande autonomia e getta le basi in Europa

Primo impianto europeo a Tilburg nei Paesi bassi. È il primo passo del Piano di espansione – nel vecchio Continente e non solo – annunciato da Tesla già nel 2014

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Secondo i suoi vertici questa è la mossa che porterà Tesla a consolidare la sua posizione di mercato nella produzione di veicoli elettrici e che contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo del mezzo milione di autoveicoli l’anno da produrre entro il 2020.

Nei programmi di espansione di Tesla oltre Oceano l’impianto olandese è la testa di ponte del suo sbarco in Europa ed è interessante notare che a questo stabilimento di quasi 19.000 metri quadrati con area test coperta di 750 metri, è stato demandato l’assemblaggio del nuovo crossover Model X i cui primi esemplari, pre-ordinabili tramite un sito Web dedicato, costeranno all’incirca 90.000 dollari (80.000 euro) e saranno consegnati a partire dal 2016. Con l’apporto di questo SUV elettrico, Tesla chiuderà il 2015 immatricolando tra le 50 e 55mila unità, mentre la capacità produttiva del prossimo anno sarà di 1.600/1.800 esemplari alla settimana.

L’assemblaggio del crossover affiancherà a Tilburg quello della berlina Model S  investimenti importanti quindi ma pur sempre relativi poiché la componentistica di entrambi i modelli perverrà dallo stabilimento Tesla di Fremont (California); ci pare anche giusto ricordare che proprio la Tesla Model S è stata recentemente insignita del «5-star safety rating» dall’Ente americano NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration), i cui criteri di valutazione sono riconosciuti particolarmente severi.

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Dal punto di vista operativo, l’impianto di Tilburg assemblerà 450 unità alla settimana, contro una capacità nello stesso arco di tempo di 1.000 autoveicoli, ed il suo compito sarà quello di contribuire alla riduzione dei tempi di consegna delle autovetture per la clientela europea e poter essere sin d’ora pronto a rispondere ad una domanda di elettriche di lusso progressivamente crescente.

Questa iniziativa segue l’articolazione europea della domanda di elettriche Tesla che vede i paesi nord-europei, ed in particolare la Norvegia, assorbire ben il 13% delle vendite della Casa mentre altri esemplari sono stati venduti in pochi altri paesi europei, principalmente in Olanda, Belgio, Francia, Spagna e Germania ed Elon Musk, CEO di Tesla, ha ritenuto evidentemente i tempi maturi per «saltare il fosso» vista la crescente domanda di auto pulite ed il conseguente sviluppo della rete di stazioni di ricarica che si sta registrando in alcuni paesi europei tra i quali, ovviamente, dell’Italia non v’è traccia; va anche precisato che, secondo i programmi, i clienti Tesla dovrebbero poter gradualmente contare su un migliaio di stazioni di ricarica Supercharger in ambito europeo cui, secondo recenti dichiarazioni direttamente rilasciate da Elon Musk, potrebbero accedere anche vetture elettriche di altre marche e proprio in questo senso starebbero andando colloqui sui termini di un possibile accordo di fornitura che lo stesso Musk starebbe intrattenendo con almeno un Costruttore europeo.

La logistica dei programmi di espansione di Tesla in Europa prevede, dopo Tillburg, l’apertura di una quindicina di nuovi punti di vendita e assistenza mentre lo sforzo commerciale ed industriale verrà sostenuto, sotto il profilo tecnologico, da investimenti nel campo della ricerca che, secondo dichiarazioni rilasciate da Elon Musk al quotidiano danese «Borsen», dovrebbero portare l’autonomia delle Tesla a 900 km entro due anni e oltre i 1.000 entro il 2020 contro i circa 500 attuali, che comunque rappresentano una soglia che per altri costruttori rimane un traguardo ancora da raggiungere.

[ Redazione Motori360 ]